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Siobhan

Ultimo Aggiornamento: 14/11/2012 18:07
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07/05/2012 23:25

Demone dell' acqua. Reggente degl' inferi
animo di ferro livello 1

arcano liv.1

comprendere livello 1

armi contundenti da taglio e da tiro livello 1

agilità livello 2

Sedurre livello 1

Resistenza livello 1

Corsa livello 1

Arma demoniaca Livello 1

Potenza livello 1
[Modificato da Stefan94 09/10/2012 00:28]
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02/06/2012 18:16

Richiesta arma demoniaca Liv 1 siobhan ( pg istruttore Gaebriel)
Pg. Siobhan, Gaebriel
16:14 Siobhan [Cortile interno] La donna cammina all'ombra del porticato orientale del cortile, venendo dalla propria stanza. Il cielo è coperto, e non prova troppo caldo, ma ecco appunto che i passi degli alti stivali di cuoio la portano al di fuori di quel colonnato dorico, che si sussegue in un chiostro elegante lungo tutto il perimetro. Indossa un paio di pantaloni di pelle, succinti, neri, sorretti da un cinturone grezzo della stessa tinta. Sbatte leggermente le palpebre osservando il cortile. I lunghi capelli sono sciolti, scuri, come una cortina, sulle spalle nude e le braccia altrettanto. Indossa una fascia nera, che copre il seno, strettamente. Per il resto l'addome è nudo, cosa che non intacca la sua pudicizia o quella altrui, visto il cortile pressoché deserto. Al fianco destro tintinna la kusari gama, con la lunga catena arrotolata al fianco, come una serpe in attesa di attaccare, mentre al fianco sinistro sta il ventaglio nero, il tessen, con le lame inserite, e ora a riposo.

16:25 Gaebriel [Cortile interno] Dalla parte opposta arriva lui. I capelli dondolano sulla fronte ad ogni passo, come le maniche larghe della maglia bianca che indossa, strette ai polsi le maniche e gonfie in tutto il resto, i lacci sul petto sono lasciati aperti fino allo sterno, il resto della tela bianca e tenuto fermo dai pantaloni marroni che si pedono all'interno degli stivali alti di egual colore ma di un'latra sfumatura. Non lo si vede spesso ma anche lui quel giorno porta con se un arma, una spada, poco decorata, una spada che non porta effigi o fronzoli, una anonima arma che chiunque potrebbe utilizzare. La tiene con la mano destra inguantata come la gemella, dal solito tessuto di pelle nera. Una volta arrivato nel corridoio ci mette poco a vedere la sorella ferma nel cortile, nessun sorriso intanto che si accinge a giungere fuori dal colonnato. Non c'è tintinnio, ma solo rumore di passi.

16:33 Siobhan [Cortile interno] La donna cammina, silenziosa, sino al centro del cortile. La mano destra va a sfilare la Kusari Gama al proprio fianco. Il manico di cuoio e il falcetto, entrambi neri, sono tenuti strettamente nella palma di destrorsa. La catena, della lunghezza di 2,7 mt pende al fianco, arrotolandosi a terra, come il pitone che guarda con amore alla propria padrona, in attesa di attaccare, o di un qualsiasi ordine. Un lieve refolo di vento spazza il cortile, facendo ondeggiare i lunghi capelli dietro la schiena nuda, come serpi di tenebra. Gli occhi bicromi si levano in quel momento ad osservare la figura del confratello, che si dirige al centro del cortile, come lei, vestito sobriamente e con un'arma in mano. Il volto rimane inflesso, immobile, come un lago ghiacciato nel pieno dell'inverno, mentre con la schiena ben dritta e le gambe leggermente divaricate lo attenderebbe, silenziosa. L'ametista e l'onice di quegli occhi risalgono lentamente dai calzari di lui, a quello che si vede del petto su, fino al suo viso. -Gaebriel...-

16:44 Gaebriel [Cortile interno] L'incedere rallenta pian piano che la distanza si dimezza fino ad arrestarsi a due metri da lei < Guardatemi bene .. > Mormora afferrando l'elsa della spada con la mano destra mentre con la sinistra tiene la guaina. Ed ecco che con un gesto tira fuori l'arma che è grezza e per nulla da invidiare, una spada forgiata con gli scarti da qualche fabbro di quart'ordine < .. Non mi vedrete più con in mano una spada, non sono mai stato un amante delle armi > Spiega tranquillamente osservando la lama intanto che lascia cadere il fodero sull'erba < Quello che voglio insegnarvi non ha proprio un nome .. A me piace definirla Tecnica dell'Arma Demoniaca > Dice alla donna osservandola con gli occhi appena socchiusi per via degli ultimi raggi di sole.

16:54 Siobhan [Cortile interno] Gli occhi algidi e fissi di lei osservano il viso dell'uomo. Quegli zigomi, quei capelli sempre spettinati, quel volto eternamente giovane. -Ti sto guardando...-replica lei con la voce un po' roca, ma altresì chiara, mentre una lieve nota di malizia si insinua nella sua voce, al dire quella frase. La spada viene sguainata senza sforzo mentre lei seguirebbe il movimento con gli occhi. -Peccato...-dice mentre le labbra carnose si stirano in un sorriso delicato, che sembra ammorbidire i tratti congelati di quel volto. -...Ti dona.-. Solo quello prima di annuire, alle parole di lui, che le spiega di quella tecnica nuova, di cui lei non è ancora a conoscenza. Lo osserva, con iridi calcolatrici e attente, mentre impugna la Kusari gama, la falce rivolta a terra, lungo il proprio fianco, la punta che disegna un semicerchio volto all'insù lungo la gamba esile e ferma, i piedi ben piantati nel terreno così che a quella distanza di due metri lo osservi interamente.

17:09 Gaebriel [Cortile interno] < Preferisco altro alle armi .. > Risponde lui posando gli occhi sulla pelle scoperta di lei soffermandosi sulle forme femminili per tornare solo dopo un ungo istante al volto di lei < Adesso sono delle comunissime spade .. Ma un tempo quando ne ebbi di bisogno ho chiesto a Belia'ar di aiutarmi .. Non poteva manifestarsi in quell'occasione e l'unico modo che ebbe per salvare la sua marionetta fu dare alla spada che avevo in mano qualcosa di diverso .. Era decisamente più tagliente, come se avesse fatto una qualche sorta di magia, solo che sembrava che quella stregoneria la stessi facendo io .. Veniva da dentro di me, era lui che ha riempito quella stupida spada facendola diventare un arma distruttiva > Aveva bre'vemente raccontato la prima volta che aveva saggiato il potere dell'arma demoniaca, che sia vero oppure falso, che sia successo davvero o pure no, o contr(o chi era al tempo .. Non è dato saperlo < Questo è un addestralmente che non puoi > fare da sola hai bisogno di lei, non stai allenando il tuo corpo, dovete cercare insieme di trovare il giusto equilibrio, è lei che metterà il suo potere nella tua mano > Spiega ancora il mezzo tenendo la spada con la punta rivolta al terreno < Dovete essere tu e lei .. >

17:19 Siobhan [Cortile interno [1/2]] La donna rimane immobile, la mano sinistra al fianco puntata leggermente come il manico di un'anfora sulla pelle nuda. Fessurizza lo sguardo lasciando che lui la guardi, in silenzio e che lei corrisponda allo sguardo con un fosco brillio in fondo a quelle iridi sbagliate, prive di emozione, inquietanti, nella cornice di lunghe ciglia nere, mentre lo osserva. Ascolta attentamente le parole di lui mentre si mordicchia appena il labbro inferiore con gli incisivi. Ascolta ogni singola parola e ricordo, che le viene dato. E probabilmente accadrà solo quella volta, e solo per quello scopo. Quell'uomo incredibilmente chiuso, che non le dirà nulla, come non farà lei. Inspira profondamente dal naso, il petto trattenuto dalla fascia di cotone nero che si alza e si abbassa poi di seguito, mentre la linea scura delle sopracciglia si abbassa brevemente, formando una tenue ruga sulla pelle di lei. -Provo a farla entrare. D'altra parte a lei piace...- solo quelle parole, proferite con voce quasi sacrale, reverenziale. Dunque le palpebre si abbassano delicatamente sull'iridi, le lunghe ciglia che gettano una lieve ombra sulla gota pallida, mentre irrigidisce appena il braccio che regge il manico della Kusari Gama. Dentro la sua mente, invoca quella donna. La chiama contessa, con parole che la blandiscono e la voce che quasi sembra riecheggiare nei labirinti del raziocinio. La vede, bellissima, con lunghi capelli scuri, un manto di tenebra che scivola sino a terra e molto di più, erigersi con una corona di spine da una pozza di sangue caldo e vischioso. Nuda, viscida della vitae dei suoi amanti, con uno sguardo di sadico piacere negli occhi come braci ardenti. E le chiede, con la sottomissione di una serva, di venire da lei, di aiutarla.

17:35 Gaebriel [Cortile interno] Appena pronuncia quelle parole sorride, uno di quei sorriso languidi come se non aspettasse altro. Ma, quando lei socchiude gli occhi il sorriso svanisce ed il volto umano torna di pietra, quindi sposterebbe la gamba destra in avanti con uno scatto [agilià liv1] afferrebbe la lama della spada quasi a metà e muoverebbe un colpo da destra verso sinistra in diagonale in modo che l'elsa possa colpirla o sul braccio o sul fiano sinistro, in uno delle due zone libere. Il colpo non è intriso di potenza, ma ve ne è abbastanza da far perdere la concentrazione alla donna. Se tale gesto andasse a buon fine, oltre tutto ha fatto l'errore più grande andando a chiudersi nella sua mente insieme alla contessa, lasciando l'esterno e lasciandosi vulnerabile.

17:46 Siobhan [Cortile interno [2/2]] Lui sorride, ma lei non lo può vedere. Lei è chiusa, proprio lì, nella mente, con Reiga, quella splendida donna che ora la osserva, con occhi fiammeggianti nell'oscurità. Lui la coglie di sorpresa, e il suo colpo andrà a buon fine. Difatti il braccio sinistro di lei viene colpito, ma la concentrazione verrà probabilmente mantenuta [skill di contrasto animo di ferro liv 1]. Aprendo gli occhi di scatto, con un movimento innaturale, veloce e senza un briciolo di umanità la donna andrebbe velocemente, e quasi senza alcuno sforzo a cercare di di afferrare la lama della spada, tirandola appena verso di sé con uno strattone. [agilità 2-forza +1]. Sbatte le lunghe ciglia con un sorriso che si apre quasi mefistofelico sui lineamenti delle labbra carnose. In quella, in un recesso scuro della sua mente Reiga si eleva da quella polla di sangue, uscendovene grondante, seguita da un sentiero di fiamme guizzanti. -No.-bruciato la distanza che li separa in parte, visto che ha tentato di tirare la spada verso di sé, con lui al seguito. E la voce che pronuncia quell'unica sillaba sa della donna che lui vede, e di quella che ha veduto, orna di grandi ali nere.

17:58 Gaebriel [Cortile interno] Il colpo che aveva dato va dove aveva previsto e di fatti l'elsa della spada che tiene al contrario colpisce la donna al braccio, cio' non ferma la mutazione che si completa con la presenza del mezzo essere davanti a lui. Le mani che tenevano la lama si aprono appena percepiscono lo strattone, indi solo i guanti vengono lese e adesso è completamente disarmato. Un profondo respiro prima di alzare gli occhi verso l'essere mutato, occhi che non hanno più la colorazione umana, ma mutano in un colore giallo acceso, acceso come l'animo del demone che adesso vibbra dentro di lui < Non sfidarmi femmina .. > Il tono è graffiato e non quello solito è calmo della voce dell'uomo è più basso è rauco quasi come se provenisse da un'altra camera < Non provarci in questa seconda vita che ti sei presa .. > Più che parole sono proprio degli spassionati consigli i suoi. E adesso che non parla i respiri si fanno più profondi e lunghi. E' ancora uomo, non trasformato, non vi è motivo per l'altro di giungere

18:10 Siobhan [Cortile interno [2/2]] La donna lo guarda, con quegli occhi che nel profondo di quell'ametista e di quel nero si macchiano di un solenne bagliore di fuoco d'inferno. Sorride, sporca e laida, mentre lui le risponde. Lei abbassa il braccio sinistro con la spada ancora tenuta nel medio della lama, strettamente, alcune gocce iniziano a stillare dalla palma, piano, tra le dita chiuse. Rosse, e liquide. Gli occhi di lui che la fissano e lei che risponde, osservandolo senza che quel sorriso scivoli via. Non risponde a quel consiglio, solo con un gesto elegante lancerà l'arma, quella spada inutile, ai suoi piedi. -Riprenditi il tuo gingillo.-solo quelle parole mentre con un clangore di ferro la lama cade sul lastricato del cortile. -Impuro...-così l'appellativo che i sacri e antichi testi gli diedero, così lei chiama quegli occhi che come foschi topazi brillano nel volto di lui. -...Non intendo sfidarvi. Solo...contrastarvi...-sussurra mostrando la chiostra di denti regolari e inarcando le sopracciglia scure sui tratti di quel mortale e bel viso. -Lei e lui possono anche godere l'uno dell'altro, avendo a che fare in stanze buie...Ma tu...-e qui c'è una breve pausa. -Sei troppo antico per piacermi, Beli'al.-solo quello prima che la mano sinistra vada ad afferrare la catena che pendeva inerme dal manico della kusari.

18:24 Gaebriel [Cortile interno] Le labbra si muovo verso l'altro in un sorriso senza vita < Impuro è il nome che mi diede gli sporchi mortali, sai bene cosa si dice di me femmina, ma certamente non posso paragonare la mia bravura nel dialogo alla tu lussuria .. > I respiri si fanno sempre più profondi e da quelli che prima erano guanti cominciano a squarciarsi e mettere in bella mostra gli artigli, non sono più mani le sue ma vere e proprie armi < Lusingato delle tue nenie, ma sottolineo la tua .. Mezza, presenza qui > Parole che lasciano intuire che non puo' dire altro in quanto anche lei è stata sconfitta e che adesso si trovano entrambi in un posto non loro < Ora .. Profana lascia che t'insegni .. Si puo' essere forti anche adesso contro quei fratelli che ti hanno rinnegata > Ed ecco che ricomincia con la sua parola sempre pronta a convincere gli altri a far quello che vuole lui. Daltronde Beliar è stato quasi sempre associato al dio del male in persona.

18:30 Siobhan [Cortile interno ] Gli occhi fiammeggianti di lei, di rosso e oro, ora che man mano va sbiadendo, in palpiti gentili la tinta delle iridi umane, si legano al volto di lui. A quel sorriso attore di una morte che dimora in quel corpo umano di ragazzo giovane. Un lieve chinarsi del capo, ed un ondeggiare di capelli scuri, neri come l'ebano e come il piumaggio del corvo, in direzione del mezzo. -Ascolterò le vostre parole, Beli'al.-dice con quella voce calda, sensuale e roca, incastrata tra la gola e la lingua, che ne viene vomitata fuori con un bacio languido, di labbra che si uniscono e si dividono nel parlare, in tenui suoni. -Mostrami quale vendetta sarà la più adatta per insegnare ai Superbi che anche loro potranno perire...Proprio come noi...-in quel momento un'ombra di cupa soddisfazione riluce nelle iridi di lei, mentre lo osserva, le braccia stese lungo i fianchi, nella mano destra il manico di cuoio della falce nera, e nella sinistra la catena, che pende a terra per buona parte, completa del peso.

18:41 Gaebriel [Cortile interno] Gli artigli si ritirano, avevano solo fatto una veloce apparizione, un'apparizione che gli era costata un paio di guanti. Le gemelle tornano naturali < Adesso ragioni Reiga .. > Il nome viene pronunciato in un altra lingua, una lingua antica, una lingua che non si puo' conosce, una lingua che non esiste, ma che è presente solo nelle corde vocali di chi all'inferno è stato creato. Il petto dell'umano torna regolare e gli occhi riprendono la colorazione intensa di un cielo che sta andando a dormire, l'umano si sfila cio' che è rimasto dei guanti per lasciarli cadere sull'erba e recuperare la sua spada. Appena appena sconbussolato, ma non tanto da darlo particolarmente nell'occhio si mette dritto con la schiena e con in mano la spada che gli era stata presa poco prima < Ossequi Contessa .. > Mormora con un filo di voce e un leggere inchino del capo. Degludisce l'uomo prima di far danzare la spada nella mano. La lascia e la riprende più volte come se stesse cercando di trovare la presa giusta. Trovato il modo giusto osserva l'altra pari ma non dice nulla mentre sente percorrere lungo il braccio che regge la spada un calore innaturale, non brucia e non è visibile, sente il potere sotto la pelle, sente Beli'ar che lo investe di quel potere, tutto canalizzato nella spada che tiene a qualche centimetro da terra. All'interno trema, ma all'esterno il suo corpo è fermo immobilo, solo lui puo' sapere il fremito di eccitazione e la forza di quel potere che gli scorre dentro. La concentrazione era perfetta troppo intenta la donna a carpire quello che stava succedendo forse per permettersi un sotterfugio come il suo prima [Arma demoniaca 1/2]

18:55 Siobhan [Cortile interno ] Quelle mani di lui tornano ad essere le mani che ben conoscono la sua pelle, che ben conoscono le mani dell'altra. L'Idioma che usa, che scivola da quella bocca che suscita, proprio come il signore che la dimora i peccati più sensuali e osceni, è una lingua che la mezza comprende, e alla quale il sorriso che prima appena ornava le sue labbra, come un velo d'acquarello, ora diventa vivido, e chiaro. I guanti vengono abbandonati e lei lancia giusto una fugace occhiata alle palme di lui. Per poi far sì che quegli occhi di un'ametista vivida di rosso ed un nero che si tinge di ambra, solo negli ultimi palpiti del crepuscolo, tornino al guardo di lui, un oceano di ghiaccio e oscurità. E non appena lui saluta la controparte lussuriosa della donna, questa inspira profondamente. Una vibrazione scura, come una palpitante ed infernale, e calda e viva linea d'energia, è proprio lì ad un passo da lei, che scende, in quella spada, che quasi sembra erigersi e rinascere, ad un modo nuovo di essere arma e protezione, come se una nuova ed unica lama si stia forgiando per mezzo di un nuovo potere sotto quegli occhi dispari, che si abbassano sulla mano di lui, scendendo lungo il filo dell'arma. Non si vede nulla all'esterno, solo quello splendido corpo che improvvisamente si è fatto statua, e quell'energia, che batte la sua presenza, come oscura inquisizione. [Riconoscere il maledetto LIV.3]

19:13 Gaebriel [Cortile interno] La magior parte dell'energia del demone viene inserita dentro quella spada che dall'aspetto comune e vecchio parrebbe perfino inutile al taglio. Il peso è rimasto lo stesso non vi è quindi una variazione neppure in quell'aspetto, allora cosa è successo? Cosa è mai cambiato? Adesso è possibile fare molti più danni all'avversario o alla cosa alla quale si punti l'arma. Il braccio adesso si solleva e la spa viene puntata verso la donna, braccio e arma sono paralleli al terreno ed il dorso della destra e rivolto verso l'erba < La sentite? > Domanda tenendo ancora l'arma puntata verso di lei come se volesse ucciderla o come se la stesse sfidando davvero < Immaginate i danni che potrebbe fare sulla carne della vostra serva .. Io lo vevo .. E voi? > [Arma Demoniaca 2/2]

19:22 Siobhan [Cortile interno ] Rimane immobile. Non un solo passo viene fatto indietro, o una sola movenza del capo nel vedere quella spada che lentamente si alza, sino a sotto il suo mento, sotto quella gola di cui lei si serve, per esprimere i propri voleri. Il volto è rimasto inflesso, come un lago colto nel pieno del suo peggior inverno. Lentamente sbatte le palpebre, lentamente, come se il tempo che avesse innanzi, a propria disposizione, fosse tutto quello del mondo. Ed effettivamente è così. La lingua saetta qualche istante fuori dalle labbra, per inumidirle, così che non si secchino nel rispondere alla sua domanda. -Sì, la sento. Non c'è bisogno che me lo chiediate...-e quella voce è lussuriosa, maliziosa, piena, e calda, e tutte le voci del mondo e nessuna, e quella di siobhan, e quella della Contessa, leggermente metallica. Lo sguardo fisso in quello di lui mentre un brillio fioco si spande in quelle iridi di ombra e magenta, nello scrigno di pizzo di lunghe ciglia curve. Sono solo le labbra a muoversi nella stasi quasi ieratica in cui permangono. -Sì, lo vedo. La vedo contorcersi dal piacere mentre lo fate...-sibila con una punta di cattiveria maliziosa la contessa, osservando il volto il custode dell'Impuro. [Riconoscere il maledetto Liv 3]

19:34 Gaebriel [Cortile interno] Non vi sono sorrisi, ne veri ne finti, ne fittizzi o inutili, non vi è nulla sul volto dell'uomo che continua a reggere l'arma a pochi centimetri da lei < Annegherebbe di piacere se potesse utilizzarla contro di voi, ma questo non è il luogo e Voi .. Non siete l'essere prescelto per questa follia > Favella lento nel spostare la lama da lei e puntarla perso una delle pietre più grandi del cortile interno del Tempio. Indi il passo si muove verso una dei massi, non oltre i 50 centimetri di altezza e spessore. Prenderebbe l'elsa con entrambe le mani e l'alzerebbe al di sopra del capo puntanto la lama sul masso, ed imprimerebbe una forza dall'alto verso il basso molto più grande di un semplice e comune umano [Forza liv 1]. Lascerebbe solo a quel punto che la lama batta sulla superfice dura della pietra e con quel colpo il masso si distruggerebbe, frammentandosi in diversi pezzi, che vanno spargendosi ai piedi del mezzo. Tirerebbe nuovamente a se l'arma per mostrarla a lei cosi che possa vedere la perfezione che nulla della vecchia levigatura è stato intatto e solo allora la lascerebbe cadere ai piedi di lei come ella fece in precedenza. Appena l'oggetta lascia la sua mano il potere maligno finisce ancor prima che possa cadere sull'erba < ADESSO è un comune gingillo > Perchè non dimentica il mezzo, ma soprattutto non dimentica Beli'ar.

19:46 Siobhan [Cortile interno ] Lo sguardo permane sempre nel suo, duro e fisso, senza che si distolga dal volto giovane ed imberbe. Uno sguardo duro, fisso, perverso corrotto. Lo guarda spostarsi mentre lei lo fissa, in silenzio, improvvisata statua di sale, principessa del vizio. E in quel momento lo vede abbattere la spada su di un masso, come fecero forse molti altri prima di lui, ma non con il risultato che il mezzo sembra ottenere: la pietra crolla e si sfalda, in mille pezzi, piccoli sassi che rotolano sul terreno, in una nube di naturale pulviscolo. E quando lui gliela mostra non c'è nulla in quella lama che sia diverso, o nulla che sia scalfito. -E sia...-dice con quella voce calda e sporca, mentre inarca appena l'angolo destro della bocca, che si sfregia di un'espressione inumana e sadica, e bella, come il più profondo angolo dell'inferno. Le dita di Siobhan, della contessa, si muovono appena silenziose per cercare di impugnare più saldamente l'arma che stringe tra le mani. Cerca nel frattempo di raccogliere ogni briciolo di concentrazione, ogni soffio d'intelletto, perché quello che ha visto fare le riesca. Lentamente le dita hanno un tremito, mentre Reiga con palpiti affaticati, e lenti, cerca di ritrarsi dagli occhi del suo involucro mortale, quella bellissima, fragile, deviata vittima. In quel momento dunque solo un ultimo guizzo degli occhi, di inquietanti fuochi e lontani sfavillii d'oro farebbe capolino dalle iridi di pervinca e notte della falce, mentre inspira profondamente, se la concentrazione fosse riuscita, e continuasse. -Addio, Gaebriel. Spero di averti, un giorno...nel mio letto...- e in quella frase, appena pronunciata, che già si perde su un tramonto che muore e cede il passo alla sera, non c'è più nulla della donna che lui ha avuto, ma tutto della Contessa che il suo demone ha messo in guardia. [Arma demoniaca, concentrazione 1/2]

20:03 Gaebriel [Cortile interno] Lento comincia ad indietreggiare piccoli passi alla volta in dietro, non per paura della donna ma semplicemente per darle campo libero per l'esperimento. Ed era giorno quando avevano cominciato e adesso si rende conto che qualche confratello avea acceso delle candele nel tempio, ma non aveva sentito nessuno tanto vicino, certamente chi lo ha fatto ha lasciato ai due l'intimità di quell'allenamente, o forse troppo stranite che un monaco possa insegnare a combattere da una falce aveva fatto dietro front persuaso. Si umetta le labbra l'umano osservando la sorella concentrarsi in modo che tutto vada per come lo aveva visto < E' lei che deve darti il potere, e tu lo devi solo accettare > Mormora non troppo forte per evitare che si possa sconcentrare.

20:10 Siobhan [Cortile interno ] E lui le lascia spazio, le lascia campo, giusto qualche metro, giusto un po' di respiro perché la contessa abbia lo spazio necessario, il tempo che serve per prendere quell'umana, e renderla, una volta di più il proprio strumento, per il riscatto di una vita che ha perduto, di un orgoglio che è rimasto. E lentamente direbbe, nella testa di quella splendida ed esecrabile umana. -Io sono colei che attraversa il tempo e lo spazio...e tu sei quella che riceverà il mio potere...-, cosa che riecheggia nella testa di lei, in cicliche tonalità, mentre un calore, come il fuoco che la contessa domina, inizierà a discendere, scaldando quel braccio che sorregge il manico della corta falce nera. Il capo viene lasciato andare un po' all'indietro mentre quel calore diviene sempre più intenso, sempre più insostenibile, come se il fuoco, e altre cose, tutte appartenenti all'inferno, stiano discendendo in quel braccio percorrendo quelle vene, senza tempo, senza ritmo, solo un tambureggiare folle e e scellerato, che va discendendo probabilmente, in quella falce, e in quella catena.[Arma demoniaca, concentrazione 2/2]

20:21 Gaebriel [Cortile interno] L'invito della contessa è stato tacitamente accettato, non lascia nulla dietro di se il mezzo, ne lui ne l'altro, entrambi si prendono tutto cio' che vogliono perchè con pazzienza e parsimonia tutte le porte si aprono anche quelle invulnerabili. La osserverà nel momento della concentrazione in silenzio come un gatto che osserva i movimenti della sua preda. Per lui è stato certamente diverso nessuno gli ha detto come fare è venuto da se e riproporlo a se stesso è stato più complicato che scappare da una bettola con un angelo che ha sentito la tua presenza, ma questa è un'altra storia, questo è solo quello che era, adesso è Tutto. Raddrizza la schiena e sistema le mani dietro accogliendo la sinistra mano nella destra, lasciando le gambe leggermente divaricate.

20:30 Siobhan [Cortile interno ] Ora Reiga sparisce e si infila in quell'arma, completamente, percorrendo con un fremito la lunga catena di ferro nero. In quel momento dunque è Siobhan che sbatte le ciglia, su un viso tornato apparentemente umano, con un'espressione di sgomento e meraviglia sul viso. Il capo verrà voltato lentamente a destra, mentre la mano sinistra con la catena si alza leggermente con un leggero tintinnio. Uno scricchiolio dei grezzi stivali di cuoio che calpestano l'erba mentre si pone frontale al muro che prima era alla propria sinistra, i piedi in corrispondenza delle spalle. Il polso sinistro viene ruotato con movimenti leggeri e veloci, al proprio fianco sinistro, il braccio che crea un'angolo di circa 45 ° con il busto, la catena che accanto al corpo inizia, con leggeri sibili, a prendere lo slancio necessario perché vada a segno. [forza +1, agilità liv 2]. Ed ecco dunque che raccogliendo leggermente la gamba sinistra, la gamba destra viene usata come perno per dare lo slancio al braccio. questo viene spostato indietro, formando un semicerchio con ampiezza 90° perché poi con il busto si slanci in avanti, la schiena lievemente ricurva e il braccio sinistro teso e dritto. La catena sibila, tagliando l'aria, dritta come un filo di piombo. E andrà ad abbattersi proprio dove la mezza aveva voluto, accanto ad un sostegno infisso nella pietra ,per le fiaccole. Questo si crepa e il sostegno vola via, disegnando un ampio semicerchio nell'aria, in una nube di polvere densa di marmo nero. Sbatte le ciglia mentre cadendo a terra il peso, la catena fa una lieve resistenza. Compiuto quello, il braccio destro lascerebbe scivolare la falce sopra l'avambraccio, tornando a raccogliere la catena, che come una serpe giace sui muscoli anteriori del polso. La falce facendo da contrappeso scivola per terra così che la catena strisci per tre metri sino a lei, che la raccoglie, per poi con un'agile movenza del polso, far saltare la falce accanto a sé e riafferrarla. Ed ora, solo ora volterà il capo verso di lui, guardandolo con la medesma espressione di meraviglia.

20:50 Gaebriel [Cortile interno] Guarda le movenze della donna, anche in quel fare mascolino riesce a mantenere la sensualità che sono una vera donna puo' avere. E per quanto possa essere difficile con una spada riesce egregiamente con la sua Kusarigama a colpire e distruggere quello che aveva puntato. Solo quando gli occhi di lei torneranno su quelli del mezzo, batterà ciglio e muoverà un flebile sorriso solo con una parte delle labbra < C'è sempre il meglio Siobhan > Perchè in questo non vi sono complimenti, si tratta di allenamente e solo cosi riesce a spronare, ma poi chi meglio di lui lo sa. Flette il capo in avanti a mo d'inchino un tacito "prego" al suo "non grazie" < Non ti peserà in allenamento .. Ma mantenere quella forza a lungo ti destabilizzerà, ma con il tempo ci farai l'abitudine .. Forse > Lui per esempio non si era ancora abituato a non è il caso di andarlo a sbandierare.

20:56 Siobhan [Cortile interno ] Non dice niente, i primi momenti non riesce a parlare. Sbatte le palpebre, mentre a quel punto con un profondo sospiro lascia cadere sia il falcetto della kusari gama che la catena, che inermi, senza la loro padrona, pendono apparentemente privi di vita sdraiati sul terreno. Si umetta lentamente la bocca, osservando quella catena. Quel momento in cui era quasi tornata...come prima, perché Reiga era in quell'arma. Quasi. E dunque il respiro è lento, affannoso, pesante, mentre il petto, coperto solo da quella fascia di cotone nero si alza e si abbassa, lentamente. Il volto leggermente patinato dai capelli si nasconde dietro onde scure come rimasugli della notte che sta venendo. L'unica luce di quel cortile è quella arancione e calda proveniente dalle candele all'interno del tempio, che li inonda come un alito d'inferno. Ed ecco dunque che con un movimento secco e quasi inumano si volta verso di lui, compiendo pochi passi precisi perché possa bruciare la distanza che li separa. Sta immobile, qualche istante. Uno, Due, Tre...Gli occhi di lei, stanchi e ancora meravigliati, al punto da sembrare umani fissano quelli di lui, prima che silenziosa, solo i lievi rumori del respiro, come echi si levano da quella bocca, si lasci cadere a terra, sulle ginocchia, con un tonfo sordo e un tintinnio lievissimo della fibbia degli stivali e del cinturone a cui appende le armi. La fronte di lei andrà a cercare di posarsi sulle gambe di lui, cercando con le labbra il palmo della sua mano. -Grazie...-solo quell'ansito, appena un sussurro, mentre con le palpebre calate a mezz'asta osserva il terreno.

21:11 Gaebriel [Cortile interno] Non puo' non crogiolarsi nel vedere l'espressione di lei, nel vedere cio' che quel segreto scoperto le abbia creato dentro. Sia lei che Reiga, ma soprattutto più la Caduta che l'umana, hanno certamente potuto appurare che le sue non sono solo parole, ma cio' che dice è fondato e reali, esistente come quello che è appena successo. E quando lei sarà davanti a lui in ginocchio le passerà una mano tra i capelli, senza cercare un suo sguardo ma andando ad osservare il tempio, alla ricerca di qualcuno che possa aver visto < Voglio solo che tu e Reiga vi rendiate conto di quanto potenziale avete e che se seguirete la mia parola potrete essere alla pari di chi vi viene contro, ma soprattutto .. > Lascia la frase sospesa cercando il volto di lei spostandolo tirando con un gesto leggero i capelli < Non sarete più vittime ma carnefici >

21:27 Siobhan [Cortile interno ] Rimane lì, come abbattuta e adagiata, nell'erba, con il capo chino. Il respiro va via via regolarizzandosi, la testa piena della eco della voce della contessa, e delle parole di lui. La mano del mezzo trova il giusto sentiero per inoltrarsi tra i lunghi capelli neri lì sostandovi come un ospite gradito. A quel punto dunque lei si abbandona al tocco della sua mano. Ascolta le sue parole, confortanti, e spera, vere. In silenzio, mentre il rumore del proprio respiro non si sente più. Il gesto di lui che leggermente le tira i capelli, e che la fa gemere, calare le palpebre a mezz'asta sull'iridi diseguali, frementi, perdute, mentre le lunghe ed arcuate ciglia tremano e il viso viene levato, da quel gesto, per volgersi all'indirizzo di quello di lui. -Sì...Mio Signore. -Ed è la prima volta che le labbra di lei, in sua presenza, esalano un simile verbo. La prima volta in assoluto, mentre adagia il volto sul suo polso, udendone il battito cardiaco, quel sangue che scellerato gli corre nelle vene. E udendo quel battito di cuore, ancora umano, ancora disperatamente mortale sussurra solo -Tu sei sempre così terribilmente calcolatore, Gaebriel...-

23:31 Gaebriel [Cortile Interno] La mano rimane ferma tra i capelli della donna, non ha movenze solo l'altra che adesso e libera risale sul collo di lei alla ricerca degli zigomi dove vi ferma il dorso carezzando la pelle con le nocche < Non dire cosi .. Quello bravo con le parole sono io > Mormora con un sorriso questa volta per nulla accennanto anzi .. Un sorriso che si crogiola nella compiacenza e lei come la sua dannata sa perfettamente come deve farlo < Ieri notte, dicesti che dovevi parlarmi .. Spiegarmi qualcosa > Ed a quel punto si cala anche lui, lentamente e con movenze fluide si piega sulle sue gambe per posare prima un ginocchio poi l'altro cosi che adesso saranno a pari altezza.

23:46 Siobhan [Cortile interno ] Lei lascia che lui le carezzi la pelle, sente il tocco pungente di quelle nocche dure, sull'osso dello zigomo e poi delicato, sulla gota un po' più morbida. E poi si inginocchia mentre lei ansima, di aspettativa e desiderio per quel dolore troppo breve, già scema sui flutti del sangue e della pelle. Il sorriso di lui, con quei denti regolari, che gli illuminano il volto come poche altre volte o mai ha visto. Le palpebre tremanti lo seguono nel suo movimento elegante, fluido. Una serpe, la serpe tentatrice, quella dell'albero e della mela e della prima donna. La serpe del primo peccato. -Partiamo da lontano...- sospira, delicatamente. Abbassa le palpebre, quasi ricordando. -Sono figlia di un mezzo demone e di mia madre. -Mia madre non mi voleva. E io sotterravo i morti. I miei occhi mi hanno sempre valso torture, additamenti...E poi...poi mi sono innamorata di un vampiro. L'unica volta che ho fatto questa...sciochezza...-sillaba seriamente, poi ridendo piano di una risata calda, e di gola. In quel momento dunque continuerebbe, cercando la mano di lui per sfiorarla e tranquillizzarsi. -Mi hanno rinchiusa. Picchiata. Frustata. Seviziata. Insultata. E a lungo, in quell'antro buio...io non ero più capace di vedere. E l'unica cosa che mi diceva che ero ancora viva era il dolore. Al punto che...lo volevo. Lo voglio...-ansima, andando a chinarsi in avanti col busto sino a sfiorare le ginocchia di lui con i capelli. -Al punto che...non sapevo più provare un'emozione sana. Al punto da...amare solo quello. Solo il sangue. Solo il mio...patimento...Gaebriel...Mio Signore...-e in quella si rivolge ad entrambi, con quella calda e pacata voce, ancora china, quasi in posizione fetale,gli occhi bicromi al terreno.

23:59 Gaebriel [Cortile Interno] Muto ascolta il racconto della donna, tutto poteva aspettarsi che il racconto di una storia passata, tutto fuor che il racconto di cio' che era stata, il perchè era cosi, ed è strano pensare che se sono quegli occhi nn fossero stati diversi, la storia sarebbe cambiata. Quando lei si china in avanti entrambe le mani scivolano sulle spalle e poi sulle braccia di lei i cerchi concentrici a fior di pelle. Era il dolore quello che cercava? Di certo non sarebbe stato lui a darglielo < Perchè mi racconti questo Siobhan? > Domanda solo dopo un lungo silenzio.

00:05 Siobhan [Cortile interno ] Sta ancora china a fissare quel terreno infruttuoso, cosparso di pietre. Deglutisce e ansima. E con quelle carezze delicate, che fa lui sulle sue braccia nude, allora lei capisce: capisce che lui non le farebbe del male. Nemmeno se glielo chiedesse. Solo se lo volesse. A quel punto lei solleva il volto lentamente, con occhi tranquilli, e lo osserva, attraverso una coltre di lunghi capelli neri, spettinati. -Perché era l'unica cosa che non sapevi. Perché è l'unica cosa che voglio. Perché ti desidero se....non mi fai male? Perché sei così...-in quel momento serrerebbe gli occhi, inspirando ed espirando, velocemente dal naso, profondamente il petto che si alza e si abbassa, i gomiti posati su quei pantaloni di pelle, sulle cosce esili. Le spalle s'incurvano un po' verso il basso. -Perché tu hai queste mani? Perchè?-chiede ora, con sguardo vitreo, mentre lo osserva, i capelli oscuri che velano quel viso di luna e porcellana come una nuvola indistinta.

00:29 Gaebriel [Cortile Interno] Quando la sente muoversi sotto di lui scosta le mani e la lascia alzarsi. Come in precedenza non risponde subito alle sue domande, lascia correre un lungo silenzio. Inclina la testa di lato e si lecca le labbra per poi abbassare questa volta lui gli occhi ma non sull'erba ma sulle sue mani < Inesperienza .. Esse sono il mio monito, le guardo ogni giorno per ricordarmi chi sono e cosa posso fare > Le ripone adesso sulla cosce e torna a fissare la sorella < Vuoi che ti faccia del male? Mi stai chiedendo questo? >

00:38 Siobhan [Cortile interno ] L'Impura si ferma ad un respiro soltanto, quasi una scortesia, tacere. Gli occhi rimangono sul viso di lui, lo sguardo blu e intenso dell'uomo che si abbassa sulle proprie mani. Su quelle ferite cicatrizzate, bianche, lucide in rilievo. E gli occhi di lei seguono la traiettoria del suo sguardo, quelle cicatrici. E ne seguono le vie e i sentieri, le alture e gli avvallamenti. Il silenzio che è calato tra loro, come una spessa e palpabile cortina di fumo, si protrae, in battiti infiniti e senza scopo. A quel punto alza gli occhi, nuovamente su di lui, quasi nel momento in cui il pari fa quel gesto, così che speculari appaiano le loro figure, quel movimento. Lei donna, lui uomo, entrambi maledetti. Lei come una bambola rotta, con le gambe ripiegate in malo modo accanto ai fianchi, il ginocchio che duole, lui abile giocattolaio in attesa di capire cosa farne. -Non hai bisogno di cicatrici per ricordartelo, Gaebriel...-mormora solo lontana, per poi ritrarsi un pochino, muovendosi un po' incerta sulle ginocchia affondate in parte nell'erba. -Non avrei dovuto...-poi si blocca. La domanda di lui le fa perire la voce in gola. -Sì lo vorrei. Ma non lo farai. E non ho intenzione di supplicarti.-dice con voce seria, abbassando un po' lo sguardo, ancora, sul petto di lui, dove prima ha sentito battere il centro nevralgico di quel corpo immortale, ma solo per metà.

00:52 Gaebriel [Cortile Interno] < Oh si che ne ho di bisogno .. La gente non sa aspettare, la gente corre, la gente vuole tutto e subito, non ci sono le attese, i desideri .. Non c'è nulla di tutto questo, non si sa attendere ed ecco il grande errore, l'attesa ti permette di pensare, riflettere, ragionare a pieno e ti fa avere la conclusione che volevi .. L'inaspettato lo crea l'uomo stesso perchè non è a conoscenza della parsimonia > Questo è quello che lui pensa, punti di vista ovviamente, possibili da accettare come no. A quel punto si rialza posando le mani per terra per fare leva e mettersi in piedi < Pensacci Siobhan, perchè vuoi qualcosa che hai sempre avuto più tosto che qualcosa che non hai mai avuto? >

01:01 Siobhan [Cortile interno ] Le parole di lui si riversano come una fiumana addosso a lei, che lo guarda, lo osserva con quegli occhi spaiati, quel vino versato, di un viola acceso e quel piccolo puntino di tenebra in ciglia altrettanto fitte. Sbatte le ciglia, come un cerbiatto spaurito in quella, sorpreso dal fuoco delle fiaccole, dalla verità delle sue parole. Deglutisce umettandosi velocemente le labbra. Scuote il capo alle parole di lui. E fissa il terreno, quasi sconcertata, turbata. E quando lo fa lui anche lei fa leva sulle mani. Si alza e si guarda attorno quasi spaesata. -Non lo so.-ammette in un tremulo ansito, quasi incerto, appena udibile. -Buonanotte...Gaebriel...-e quel nome appare come la cosa più bella e la più peccaminosa su quelle labbra di fuoco e demone. Ed è solo allora che i passi claudicanti, per via della fatica al ginocchio di dover esser rimasta in quella posizione a lungo. Si volge ancora qualche istante verso di lui. Solo uno sguardo. Raccoglie poi la kusari gama, in silenzio. E corre, via, fuori dal tempio. <exit>
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13/06/2012 01:46

PUNTI ESPERIENZA ASSEGNATI.
SKILL DI PRIMO LIVELLO APPROVATA.
QUESTA SKILL TI VARRA' ANCHE COME DEMONE.
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03/09/2012 19:46

Richiesta potenza liv 1 role 1/1
Pg partecipanti-Kirah, Siobhan

itresoli.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10345...


riassunto- sul ponte dei demoni la regina è intenta a scagliar massi quando il figlio suo fratello di peccato la intratterrà in un'interessante conversazione.
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04/09/2012 01:31

POTENZA LIV. 1 APPROVATA ED AGGIUNTA IN SCHEDA.
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09/09/2012 13:34

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15/09/2012 15:49

APPROVO IL PRIMO ALLENAMENTO. ASPETTO IL SECONDO PER APPROVARE LA SKILL.
SIOBHAN, TOGLI LE COSE INUTILI NELLE DESCRIZIONI, CERCA DI ESSERE PIU' PRECISA.
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08/10/2012 17:28

richiesta arcano liv 1 per siobhan ( da assegnare px)
21:54 Siobhan [Biblioteca] Silenzio in quell'ampia sala. Ella sta assisa su di una poltrona di velluto in attesa. Si è presentata ai succubi al cancello senza bisogno di presentazioni. Ed eccola lì, in attesa di essere ricevuta dalla signora dei ribelli. Indossa un paio di scuri pantaloni di seta, che discendendo lungo le esili gambe affogano in un paio di neri stivali di pelle. E' sguarnita di armi, eppure indossa una splendida giacca nera, ricamata di perle nere, e tenui ametiste sui polsini. I polsini appena uscenti della camicia sono richiusi da un paio di gemelli d'oro bianco, e dal collo rigido della giacca viene vomitato un candido jabot di pizzo bianco. Gli occhi sono apparentemente inanimati, fissi sulla fiamma di una candela come se fosse qualcosa di estremamente interessante. Quanto è che aspetta? Sembra averlo dimenticato, quella figura di venere citerea, apparsa dalle profondità Nettunine, come donata alla terra. Terra viziata crogiolati nella bellezza di cotal viso... La gamba dx accavalata>>
21:55 Siobhan [Biblioteca] >>sulla sinistra, permane coperta in parte dai lembi della lunga giacca. Il mantello è ripiegato sul bracciolo della sedia. E le mani, cinte da candidi guanti di seta, incrociate permangono all'altezza del ventre arido.

22:08 Phage [Corridoio] Aveva ricevuto la richiesta di esser ricevuta, dalla reggente degli inferi, e dopo che avrebbe lasciato il cucciolotto a guardia della mercenaria, avrebbe lasciato la propria stanza diretta verso la biblioteca. Le vesti sarebbero come sempre, estremamente eleganti, di un colore verde scintillante, con una larga gonna, a sbuffo, delle lunghe maniche e larghe che permetterebbero solo le mani di fuoriuscire da queste. Il colletto sarebbe alto e bianco, mentre sarebbe composto da pizzi e merletti. I capelli sarebbero sciolti lungo la schiena e cadrebbero come una cascata infuocata, dato il rosso del loro colore. I passi sarebbero lenti ma decisi, mentre la agli occhi si paleserebbe la porta della grande biblioteca. Tenterebbe di arrivare frontalmente a questa, alzerebbe il braccio sinistro e poserebbe la mano sinistra sopra la maniglia della porta. Facendo leva su questa, dovrebbe aprire la porta verso l' interno, mentre andrebbe a compiere due passi verso il luogo, osservando l' intero>>
22:09 Phage [Corridoio] >>posto e richiuderebbe la porta dietro la schiena. La figura della reggente degli inferi si paleserebbe alla sua vista, mentre la propria voce si muoverebbe verso di lei. -A cosa devo il piacere?- Domanderebbe con tono tranquillo e senza inflessione alcuna nella voce.

22:13 Siobhan [Biblioteca] Ed ecco che i sensi suoi captano nel silenzio del corridoio fuori da quell'enorme porta passi languidi, passi impavidi e per questo languenti nell'eternità. Lì lei volterà appena il viso incorniciato da capelli lunghi sino alle spalle in direzione dell'ampio battente. E non appena i passi smettono di risuonare, per ella, oltre quella superficie...Essa si smuove, come potrebbe fare la superficie del mare ad un suo tocco docile, amorevole...Amore? Eppure l'occhi bicromi della reggente si levano mentre seguirebbe l'apparizione della signora dei ribelli, in un abito di un verde acceso, un verde smeraldino. Regale: come probabilmente fu assai prima della sua morte...O rinascita. Le carnose labbra si incurveranno appena di un fragile, giocondo sorriso. Una prosaicità immensa è stata posata in ogni sua espressione. Lentamente ella andrebbe ad alzarsi, sciogliendo se potesse dapprima le esili flessuose gambe dall'intreccio di stoffe, aprendo le mani, come candide ali, ormai donate al >>
22:15 Siobhan [Biblioteca] >>peccato più bello...E lì l'intero suo corpo, in tutto il suo metro e settanta, andrebbe levandosi, facendo peso su tutte le suole degli alti calzari di cuoio. In quella, se fosse riuscita ad alzarsi, ruoterebbe sul piede destro così da trovarsi frontalmente alla sinuosa figura della ribelle, e lì portando la destrorsa all'addome inchinarsi appena. -Cercavo Stefan. E in mancanza di lui adempio al secondo compito che mi ha condotta qui. Incontrarvi.-dice rialzandosi dal sui rispettoso gesto. Antiche parole di rispetto reciproco aleggiano tra i loro sguardi, che ora si cercano, si incontrano...E lì la mano destra si leverebbe, ancora cinta dal guanto in direzione dell'interlocutrice. -Mi riferisco al chiedervi di insegnarmi.-direbbe con quel tono di voce amabile, indispensabile, languente, distruttivo, creativo...E' latente ogni corpo nudo in ogni sillaba di quelle parole appena esalate, ma per l'altra udibili. E chiare.

22:25 Phage [Corridoio] Andrebbe ad osservare il fare della reggente degli inferi, mentre le iridi si piomberebbero all' interno degli occhi di lei, cercandoli con sguardo serio. Ascolterebbe le parole della demone dinanzi ad essa, mentre le giungerebbero alle orecchie chiare e distinte. All' inizio non direbbe nulla, ma alzerebbe soltanto il braccio sinistro con il palmo della mano aperta, cercando di indicare la poltrona dove prima era seduta. -Accomodatevi!- Affermerebbe con tono risoluto e privo di inflessione, almeno cerca di essere privo di inflessione, abituata a dare ordini, cerca di trattenere il proprio spirito. Poi andrebbe a porsi dinanzi alla poltrona posta frontalmente a quella della reggente degli inferi, e ruotando l' intero corpo, andrebbe a porsi frontalmente alla demone, cercando poi di fare perno sulle gambe ed andarsi a sedere sulla poltroncina. La schiena, tenta, di far aderire allo schienale della poltrona in pelle, mentre le braccia andrebbero ad appoggiarsi sui braccioli, cercando>>
22:28 Phage [Corridoio] >>stabilità e comodità, mentre gli occhi andrebbero a ricercare nuovamente quelli della reggente. lo sguardo sarebbe sempre serio, senza espressione alcuna sul viso, mentre le labbra rosso sangue andrebbero a disegnare al centro una linea dritta e semplice, senza che i muscoli siano in tensione, ma sarebbero calmi e rilassati. Dopo qualche attimo, e solo dopo che ella si fosse posta dinanzi ad essa sedutasi comoda, andrebbe a dischiudere le labbra dalle quali ne uscirebbe una voce tranquilla e pacata. -Avete risolto il problema con mio fratello?- Andrebbe a domandare alla donna, senza aggiungere altro, ma resterebbe ferma ad attendere la risposta della donna.

22:32 Siobhan [Biblioteca] La donna osserva il fare della signora dei ribelli, in silenzio. La osserva, ogni minimo movimento...e le orecchie sembrano tese sino allo spasmo, captando i fruscii di quelle vesti, come se stessero cadendo, a terra....Ma lo sguardo non lascerebbe trasparire niuna di queste cose. Semplicemente acconsentendo al suo dire andrebbe risiedendosi nella stessa posizione in cui poc'anzi l'avea trovata. Schiena aderisce all'alto schienale, la gamba destra andrebbe lentamente portandosi sull'alta, con un lento ed elegante movimento, e le mani andrebbero ad essere incrociate all'altezza del ventre vuoto. In quella la sinistra però si leverebbe al lato sinistro della giacca, sfiorandolo con la punta delle dita, ornate da bianchi guanti. -Vengo qui proprio per parlargli al riguardo. Non perché io torni sui miei passi. Ma mi è molto difficile incontrarlo in questi giorni...-direbbe inarcando il sinistro sopracciglio sulla levigata porcellana del volto, alzando l'occhi di magenta ed ossidiana al>>
22:33 Siobhan [Biblioteca] >>volto della ribelle. -In tal caso come credete sia meglio per voi agire?-domanda tranquillamente, ora che la manca salirebbe, andando a ripiegare le nocche proprio sullo zigomo così che il volto sia sorretto da quel gomito puntato, con una casualità di una bellezza eterna, e quasi...calcolata.

22:44 Phage [Biblioteca] Ascolterebbe con attenzione le parole della reggente degli inferi, cerca di analizzare ogni sua parola e di riceverle chiare e distinte alla propria mente, cercherebbe di riflettere, mentre andrebbe a guardarla fissa negli occhi. Non muoverebbe un muscolo, nemmeno quello degli occhi, che permarrebbero fissi in quelli di ella. Quando essa finirebbe il suo dire, la signora dei ribelli si lascerebbe qualche istante di riflessione, ed andrebbe ad analizzare bene la situazione. Solo dopo qualche attimo andrebbe a muovere le labbra, dalle quali ne uscirebbe la voce che verrebbe mossa verso la signora degli inferi. -Vi voglio concedere questo...- Farebbe una leggera pausa, mentre gli occhi si alzerebbero verso il soffitto per un secondo, per poi andare nuovamente ad immergersi in quelli della demone. -Regalo. Se possiamo così chiamarlo!- Il tono permarrebbe piatto e tranquillo, senza alcuna inflessione particolare nella voce, poi comincerebbe a proseguire. -Prima di imparare a lanciare>>

22:47 Phage [Biblioteca] >>stregonerie, come se fosse un' arnese, dovrete prima capire come compiacere la stregoneria, fare quello che le aggrada, non prenderla come un arnese...- Farebbe una pausa come se volesse riflettere. -Come un martello, per dirne una, usarla e poi quando non vi serve più, rimetterla nel ripostiglio!- Affermerebbe con tono calmo e leggermente saccente come se volesse cominciare a dare tono alle ultime sillabe delle parole, in modo che la spiegazione giunga chiara e distinta ai lobi delle orecchie della demone.

22:53 Siobhan [Biblioteca] La donna permarrebbe in quella posizione, con il volto posato leggermente alle dita. Guanto bianco che giace dolcemente sul volto d'ella, confondendosi con l'epidermide levigata. Gli occhi non andranno a lasciare nemmeno per un momento gli occhi della ribelle, ossidiana e magenta che affogano in quelli d'ella. Sono attimi di silenzio che passano infrangibili tra quelle due figure immobili. La demone andrebbe ad umettarsi appena le labbra, mentre l'ascolta. E dopo che lei avrebbe terminato il suo dire andrebbe a dire, in risposta a quel suo dire. -E' pari alle facoltà che abbiamo noi demoni o alla vostra sete di sangue? Dobbiamo cullarla come se fosse la nostra essenza più intima?-mormora pensierosa, mentre la punta della lingua rosea andrebbe a ripercorrere l'interezza del labbro inferiore. E grazie a quell'inatteso regalo le iridi d'ella paiono brillare di nuovo interesse, di comprensione lontana o vicina, non saprebbe dirlo. Eppure è lì a porre quella domanda, in attesa di una>>
22:53 Siobhan [Biblioteca] >>risposta che la disseti.

23:02 Phage [Biblioteca] Ascolterebbe la domanda della donna, mentre le sopracciglia andrebbero ad inarcarsi, prima che la voce vada nuovamente a muoversi verso la donna. -Non esattamente!- Affermerebbe con tono tranquillo, e gli avambracci andranno a chiudersi verso il corpo per permettere alle dita delle mani di unirsi. -Non è completamente sbagliato, ma non è del tutto giusto!- L' affermazione è netta, senza aggiungere altro, il tono vocale e fermo e serrato, mentre le parole sarebbero dette precise o concise. -La magia è un' energia che attraversa tutto il globo, un'essenza di potere puro che deve essere capito e assecondato. Non pensate che possiate lanciare stregonerie a destra e a sinistra, senza ricevere alcun danno. Se il potere corrompe, la magia corrompe di più!- Affermerebbe con tono secco e tranquillo, mentre gli occhi sarebbero sempre fissi sulla reggente degli inferi. Farebbe una pausa per poi continuare. -Per cominciare a capire la magia, dovete capire la sua lingua, come richiamarla e come>>
23:04 Phage [Biblioteca] >>sfruttarla. Capire ogni singola parola come deve essere pronunciata e con quale tonalità debba esser richiamata!- Il tono tenterebbe di essere chiaro, mentre il resto dei muscoli non andrebbero a muoversi in quella staticità assoluta.

23:09 Siobhan [Biblioteca] La reggente sembra immobile priva di vita. Splendida bambola in vesti di milite, priva di armi, che di armi non abbisogna. Chi mai nuocerebbe ad un simile angelo? E silenziosa ora permarrebbe ascoltando ogni singolo lemma della Ribelle. Sono parole chiare, sicure. Ascolta, assimila, annota, assorbe. Le palpebre appena andranno fessurizzandosi mentre la ascolta. -Motivo per cui se io mai dovessi usare uno di questi incanti, secondo quello che mi insegnerete...Questo assorbirà parte della mia energia, se non ho compreso male....-dice pacatamente, mentre la punta del mento si innalzerebbe appena un po' all'indirizzo d'ella, e altresì le iridi non avranno cenno di discostarsi dai lineamenti dell'altra. -Sarei sempre pronta ad apprendere questo linguaggio di cui mi parlate, se vorrete farmi questo onore...-direbbe con un cenno del capo, ora che la manca andrebbe abbassandosi, per incrociarsi alla gemella all'altezza del ventre, sempre in attesa. Allieva come mai è stata da reggente.

23:19 Phage [Biblioteca] Il sorriso si paleserebbe sul volto della signora dei ribelli. -Sarò più chiara!- Affermerebbe con tono tranquillo. -Se dovreste usare male i vostri poteri, questi si rivolterebbero contro di voi!- Direbbe con tono tranquillo e pacato, scandirebbe solo in modo preciso le parole da essa pronunciate. -La lingua della magia, è comunemente chiamata RUNICA, il linguaggio che accomuniamo volgarmente alla magia delle pietre e ad altre pratiche di cui non siamo qui a discutere.- Farebbe una pausa, cercando di guardare sempre la demone negli occhi senza mai distaccare il suo sguardo, anche perché questo faciliterebbe l' apprendimento. -Questa è la parte più noiosa della magia. Imparare a studiarla e capirla, invece di sventolarla a destra e a manca. Ma come già detto bisogna imparare a capirla. E chiunque potrebbe imparare la stregoneria, anche uno sporco nano!- Affermerebbe con tono leggermente disgustato. -Il linguaggio runico, chiamato così volgarmente, è meglio chiamato "Tengwar". Un>>
23:20 Phage [Biblioteca] >>Un linguaggio antico, che si dice che sia alla base di tutte le altre lingue. L' elfico si avvicina di più a questo linguaggio, perciò si dice che loro siano più propensi ad apprendere la magia. Ma questo come potete aver capito è una falsità, perché chiunque può imparare un linguaggio!- Il tono permane immutato, ponderato e calcolatore. Doserebbe bene le parole che starebbe per usare per far capire meglio alla sua allieva.

23:30 Siobhan [Biblioteca] Gli occhi della reggente permangono attenti in quelli dell'altra. Immobili, calcolatori. La destra sfioerebbe distrattamente una perla nera della giacca elaborata. -Linguaggio runico...Capisco. Dunque non è nulla che sia innato.-annuisce alle sue stesse parole, seguitando ad ascoltare con estrema attenzione il dire dell'altra. Un nano. Un nano che adopera la magia...è assai goffo immaginarlo. Solo la pallida ombra di un sorriso si staglia sulla bocca carnosa. Tuttavia non dice altro, immobile nella medesma posizione di prima: quelle ossa mai stanche permangono su quella poltrona come su di un trono perfetto, così come perfetta è colei che vi sta assisa, e come perfetta allieva la Regina in silenzio permane, pronta ad assorbire come una spugna qualsiasi insegnamento, qualsiasi altra parola debba provenire da Cristabell, dalla sua bella bocca cui poco addietro negò un bacio, per semplice rispetto, annegando il proprio desio.

23:34 Phage [Biblioteca] Scuoterebbe la testa alle parole della reggente, ed andrebbe ad aggiungere. -Nulla che sia intrinseco in una razza e non nell' altra!- Affermerebbe con tono tranquillo. -Faccio sempre l' esempio del nano per far capire che anche le razze più sudicie, possano imparare un' arte tanto aulica!- Affermerebbe con tono tranquillo e pacato, mentre le parole sarebbero sempre ben scandite dalla signora dei ribelli. -Le lettere del Tengwar, sono 24 in tutto e si suddividono in 4 serie di "Témar" o fonetica, sempre volgarmente detta. La prima e la seconda serie sono quasi sempre usate per rappresentare i suoni dentali e labiali. I caratteri della serie III, erano generalmente usati per rappresentare o i suoni palatali o quelli velati. Infine quelli della serie IV rappresentavano o i suoni velati o quelli labiali.- Cercherebbe sempre di scandire ogni singola parola facendo attenzione particolare alle ultime sillabe delle parole, scandendole bene, così che l' allieva possa capire bene il concetto.>>
23:35 Phage [Biblioteca] >>-Devi capire che i suoni cambiano anche nella stessa parola. Posso dire la stessa parola usando un suono diverso così che possa dire tutt'altra cosa!- Affermerebbe con tono tranquillo per far capire meglio. -Ma siamo solo all' inizio, in effetti i suoni particolari sono diversi, quindi le lettere fonetiche si suddividono ancora. I quattro Témar, si vanno a suddividere in altri in sei gradi, detti anche "Tyeller". Ogni grado rappresenta un suono creato dai diversi modi in cui l'aria fuoriesce dalla bocca o dal naso. I gradi 1 e 2 sono usati per gli Esplosi sordi e sonori. I gradi 3 e 4 sono usati per i Fricativi sordi e sonori. Il grado 5 è usato per i suoni nasali ed il 6 per le consonanti semi-vocali.- Farebbe nuovamente una pausa, capirebbe che il concetto è molto ostico da capire ma cercherebbe in ogni caso di spiegare quell' alfabeto oscuro. -Tutte le lettere primarie sono formate (alla fine) di due elementi: uno stemma verticale o "Telco" (che rappresenta l'aria) e delle>>
23:37 Phage [Biblioteca] >>stanghette ricurve o "Lúva" (che rappresentano la voce). Esistono inoltre, numerose lettere addizionali che integrano le lettere Tengwar primarie. Queste, non necessariamente seguivano le regole per i simboli. Ma non sono necessarie all' apprendimento della magia, dovete soltanto avere ben in mente, la fonetica della parole e del linguaggio per emettere bene il suono che andrete a pronunciare quando lancerete un' incanto!- Affermerebbe convinta, cerca comunque di analizzare la sua allieva per capire se il concetto era esposto con chiarezza.

23:43 Siobhan [Biblioteca] Gli occhi appaiono posati secondo pacatezza sul volto dell'altra. Ogni parola che essa pronuncia è assimilata. Questi suoni...questi fantomatici suoni dai nomi impossibili, sebbene li assimili...Avrebbe dovuto pronunciarli per capire esattamente di cosa si tratti. Sa di suoni faticosamente pronunciati da alcuni palati. Ma se questa è una cosa che esuli dalla razza ella semplicemente vi si applicherà anima e corpo. E nella sua mente annota. E tutto questo sarebbe ripercorso velocemente con la voce. -24 lettere in tutto. 4 serie. prima e seconda dentali e labiali. La terza per i palatali e i velari. Suoni che si suddividono in gradi. Annotato in attesa di studiare. -direbbe con pacatezza, seguitando ad ascoltare anche le ultime caratteristiche della scrittura di quell'arcana lingua che si accingerebbe ad imparare. Il volto pallido incorniciato da scuri capelli appare concentrato, come in vista di una trasformazione, anche se tutto ciò che si appresta ad imparare, ascoltare è qualcosa >>
23:44 Siobhan [Biblioteca] >>di diverso. E dunque annuendo si limiterebbe solo a dire muovendo appena le dita sul ventre. -Sono sicura che una volta che inizierò a studiare tutto sarà molto meno astratto di così,- per poi annuire, nuovamente, come che le dica di proseguire.

23:51 Phage [Biblioteca] La signora dei ribelli, continuerebbe a posare gli occhi in quelli della demone, con sguardo neutro e senza espressione particolare. -Come avete potuto ben notare, dunque, il runico si scrive anche in base al linguaggio parlato, gli stemmi Telco si scrivono in base all' aria cacciata dalla bocca, e questa stanghetta verticale, viene posta prima del, o dei, Lúva. L' emissione di fiato labiale o nasale che sia, premette SEMPRE un' emissione di aria, che sia dalla bocca o dal naso.- Si fermerebbe nuovamente per dare maggior spazio alla comprensione della spiegazione. -I suoni VOCALI, sono rappresentati anche dai "Tehtar". I simboli Tehtar sono messi sopra e sotto, ed a volte anche dentro, le lettere Tengwar. Esistono cinque simboli Tehtar standard, che rappresentavano i cinque suoni vocali più comunemente usati (a, e, i, o, u). Esse sono più frequentemente poste sopra le lettere Tengwar. Ad esempio quella che per noi è semplicemente la vocale A in runico saranno 3 punti posti a formare>>
23:52 Phage [Biblioteca] >>un piccolo triangolino, che verranno inseriti nella lettera che le precede o le segue. Sempre restando che l' alfabeto è un insieme di lettere che vanno a formare sia l' aria emessa, sia la voce che ne segue. Se la vocale precede la lettera consonante in questione, verrà posta sopra alla lettera, se la segue, verrà dunque posta sotto il Telco.- E così aspetta che l' allieva abbia capito appieno il suo dire.
23:56 Siobhan [Biblioteca] La donna è ancora nella precedente posizione. Gli occhi solitamente inflessi appaiono animati da una strana scintilla di avidità e comprensione. Osserva le labbra della ribelle in silenzio, e capta ogni suo singolo dire. La scrittura dipende dalla pronuncia. L'aria viene sempre comunque emessa, motivo per cui quell'emulazione di respiro sarebbe in qualche arcana maniera, tornata utile. Inclinerebbe appena il capo verso la propria spalla sinistra. Thetar, vocali. sopra sotto e dentro le lettere. Cinque simboli cinque vocali. Di solito sopra le lettere. Se dopo sotto, se prima sopra. La sua mente annota tutta questa moltitudine di cose ed annuisce, brevemente, in uno smuoversi di scuri capelli, osservandola. nessun altro muscolo appare animato in quella statua d'inestimabile beltà. -Credo di aver compreso. Vi seguo. Proseguite se volete.-direbbe con un breve cenno della mano, per poi riporla in grembo, accanto alla propria gemella cinta di seta bianca.

00:08 Phage [Biblioteca] Adesso comparirebbe nuovamente un sorriso che andrebbe a porre la linea della labbra verso l' alto. La voce andrebbe nuovamente a muoversi verso la donna. -Può bastare, per adesso, almeno avete un' infarinatura generale del linguaggio arcano!- Affermerebbe con tono tranquillo e pacato. Le braccia andrebbero ad innalzarsi, ma terrebbe sempre le mani poggiate sui braccioli della poltrona. Farebbe perso sulle braccia per alzarsi in piedi, e distenderebbe le gambe cercando di porsi in tutta la propria statura, anche se abbastanza bassa. -Seguitemi nelle mie stanze. Vi cederò una copia di un libro. Li, ci troverete le 24 lettere dell' alfabeto Tengwar, con le varie eccezioni e la fonetica.- Direbbe rivolta verso la reggente degli inferi. -Non fate caso a coloro che ospito nella mia stanza. Potrete trovare il mio servitore un tantino anomalo, ma mi è sempre piaciuto avere dei cagnolini che mi baciassero i piedi e che potessi tenere al guinzaglio!- Affermerebbe con tono calmo e pacato,>>
00:09 Phage [Biblioteca] >>mentre andrebbe a camminare verso la porta della biblioteca. -Naturalmente, non tengo i libri di stregoneria ove tutti i vampiri possano leggerli!- Affermerebbe con tono calmo.

00:17 Siobhan [Biblioteca] E la donna annoterebbe anche quella fine. Osserverebbe la donna alzarsi in tutta la sua minuta statura. E in quel momento annuirebbe anche alle sue ultime parole. Le pallide mani cinte dai guanti andrebbero a premere sui braccioli per innalzare tutta l'esile figura su da quella poltrona. Fa cenno di seguirla mentre i passi inizierebbero a muoverla, in un frusciare di lembi di giacca e corti capelli neri. Le mani sono abbandonate lungo i fianchi, dondolano al ritmo del suo passo. -Credo sarà un'interessante lettura. E non temete...-un pallido sorriso andrebbe profilandosi sul volto della Regina di ogni peccato. -Non mi stupirò di vostri eventuali servi. Anche noi abbiamo gusti assai discutibili. Meglio non giudicare...-direbbe con tono amabile. E ora che quelle due donne saranno in corridoio, fuori da quel luogo di conoscenza...Ora la Reggente la seguirà. I passi delle due riecheggeranno sino alle stanze della signora dei ribelli e da lì la conoscenza. Da lì la comprensione. Per>>
00:17 Siobhan [Biblioteca] >>quella notte e tutte quelle a venire. <exit>
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09/10/2012 00:27

Ricordo che le giocate vanno postate in automastering e si fa richiesta con in link del role (te possino :P)
comunque skill arcano liv.1 approvata ed inserita nella scheda del forum e del gioco.

px assegnati
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14/11/2012 18:07

telecinesi liv 1 allenamento 1/1 gaebriel e siobhan
itresoli.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10428...
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