Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!

I Tre Soli

Di un malato "particolare"

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    Kharg89
    Post: 27
    Città: BURIASCO
    Età: 34
    Sesso: Maschile
    00 24/04/2012 00:40
    Alybert -Bedwir -Elanor [1/2 CURA]
    Elanor [Stanza Elanor] Un sonno profondo e senza sogni ha colto la druida da un po’, è’ seduta addormentata sulla sedia a dondolo davanti al caminetto in cui gli ultimi tizzoni di legna stanno perdendo il colore arancio intenso dato loro dal calore del fuoco che ormai è spento da un po’. Il capo leggermente reclinato all’indietro, la mano sinistra in grembo, la destra penzoloni, i triskell neri risaltano sulla pelle candida dell’elfa. I lunghi capelli sono ancora raccolti sulla nuca con uno spillone in legno di betulla, gli occhi chiusi, il respiro lento e profondo. Un semplice vestito di cotone verde con le maniche lunghe le scivola sul corpo inerme, i piedi sono scalzi sul tappeto che ricopre il pavimento di dura e fredda pietra. Il silenzio avvolge la dimora dei druidi in questa notte stellata che altrove è stata testimone di strani eventi.

    21:26 Bedwir [Ponte] è tutta la notte che cammina con quell'umano sulle spalle, la stanchezza ha già iniziato da un po' a farsi sentire, ma ha un compito ben preciso, portare l'uomo alla dimora per essere curato, dopotutto è quello che fanno abitualmente loro Druidi, poi dovrà parlare anche con Elanor per altre cose. Indossa delle vesti verde smeraldo macchiate di sangue in più punti, cammina affaticato e con il fiato pesante attraversando il ponte e dirigendosi verso le scale che lo porteranno nei sotterranei e inizierebbe ad urlare a gran voce mentre incomincia a scendere le scale {Elanor, Elanor abbiamo un ferito} sol questo mentre continua la sua discesa nelle viscere della dimora.

    21:35 Alybert Il risveglio, il momento più brutto della situazione, stremato, svenuto e ferito il veleno ha già preso ben una grande parte di lui, rallentato solamente da quelle pulsazioni diminuite per la pressione sanguinea compromessa non letalmente. Il sentirsi sballonzolato non gli piace, no decisamente fuori luogo e seppur con le braccia a penzoloni prima di giungere alle scale aprirebbe gli occhi, cercando di dare uno strattone con il busto lateralmente cosi da liberarsi da quella presa. Dopotutto l'ultima cosa che ricorda è il dolore lancinante della ferita e quel dio, suo padre e non ritrovarsi nella foresta fa il suo effetto. Possiamo chiamarla forza della disperazione quella che agirebbe sul caritatevole Bedwir che si troverebbe a combattere oltre che con la stanchezza, con un sacco di patate di settanta e passa chilogrammi, ergo un bel peso anche per la costituzione del druido. I vestiti son logori, dei pantaloni in pelle marroni, stivali e una casacca. Le armi, son andate perse probabilmente mentre presenta sulla parte anteriore del busto uno squarcio in diagonale di camicia "nera" e della casacca in pelle marrone. La spala destra è quella ferita, sanguinante e in questo momento madida con i vestiti completamente appiccicati dal sangue sulla pelle.

    21:39 Elanor [Stanza Elanor] Le urla del novizio le giungono distinte alle puntite, svegliandola di soprassalto e facendola rizzare in piedi, il cuore che batte veloce nel petto. La sua richiesta d’aiuto la spinge a dirigersi di fretta alla porta della stanza, portandosi con sé una lampada ad olio: non perché ne abbia bisogno, ma per fare luce a Bedwir e al ferito che pare portare con sé. Giunta nel corridoio, incontra i passi concitati del novizio che porta sulle proprie spalle il corpo di quello che pare un umano. Lo sguardo attento dell’elfa passa in rassegna la figura dello sconosciuto, in cerca della ferita di cui parlava il fratello e scorgendo così lo strappo sui vestiti all’altezza della spalla destra, i tessuti impregnati di sangue. “Fate in fretta! Sta perdendo molto sangue…” quindi prende a scendere la rampa di scale che porta alla sala visite e alle stanze di degenza, facendo luce ai passi dell’umano e giungendo così alla porta di legno della sala visite e aprendola, avviandosi di corsa a ravvivare fuoco nel camino, dove la brace è ancora calda, seppur non ardente.
    21:44 Bedwir [Ponte] osserva Elanor venirli incontro e ringrazia il cielo che abbia portato con se una fonte luminosa, rischiava di spaccarsi qualche osso se cadeva, si muove verso la sala visite e entrando in essa depositerà il ferito sul lettino e favellando {adesso vi sistemerà } sorride tranquillo mentre parla in terza persona, dopotutto lui potrà aiutare un minimo non più di tanto e difatti si toglie la casacca intrisa di sangue di Alybert e la getta lontano in modo che non possa dar fastidio e favella ad Elanor {ditemi in cosa posso esservi utile Sorella}calme le parole mentre attende.

    21:52 Alybert [Lettino] A quanto pare non è abbastanza forte da ribellarsi alla presa di BEDWIR che lo mantiene sulle spalle per tutto il tragitto gettandolo sul lettino. Impatta comunque date le posizioni e la probabile poca delicatezza da parte dell'uomo che è sicuramente stanco dopo la camminata. La spalla viene poggiata pesantemente sul lettino ed è proprio la destra che va a poggiare maggiormente di conseguenza ecco che stringe i denti e ringhia appena prima di gridare. D'istinto la mano sinistra va alla spalla poggiando con il palmo sulla ferita, mentre cerca di alleviarsi la sofferenza togliendo quell'appoggio, quindi rotolando sul lato destro fino a uscire alla cieca da quel lettino. Se riuscisse, beh cadrebbe solamente a terra con la spalla sinistra battendo pure quella con un'altra semplice lamentela e altri ringhi, standosene ben stretto nelle spalle, come un animale ferito che si contorce ogni secondo di più

    22:01 Elanor [Sala visite] Con un attizzatoio cerca di ravvivare le fiamme, aggiungendo dei legnetti fini e delle foglie secche sulla cenere. Quando iniziano ad alzarsi delle fiammelle, aggiunge altra legna fine e altre foglie secche prima di aggiungere anche della legna più grossa in modo da far aumentare le fiamme. Quando le fiamme iniziano ad alzarsi, si alza e si dirige verso il tavolo posto accanto al lettino su cui ora è adagiato il corpo dell’uomo ferito che si lamenta perché ha urtato la spalla ferita “Dovete stare attento!” esclama, rivolta a Bedwir “Mettete dell’acqua a bollire sul fuoco…” dice con fare concitato, cercando di frenare la caduta dello sconosciuto “Aiutatemi ad alzarvi, vi prego… “ il tono gentile mentre cercherebbe di aiutarlo ad alzarsi per farlo sedere sul lettino “Avete perso tanto sangue… ma devo chiedervi di mettervi seduto…” gli occhi fissi sullo squarcio che ha sui vestiti, preoccupata da tutto quel sangue.

    22:09 Bedwir [Ponte] lo osserva cadere ma non riesce in tempo a bloccare la caduta, non si ricordava di averlo lanciato ma va beh, annuisce alle parole di Elanor e prenderà un paio di brocche di acqua e le metterà in una specie di paiolo, il manico che si trova sopra al paiolo verrà agganciato su un supporto metallico a forma di uncino e metterà così a riscaldare l'acqua per portarla al punto di ebollizione, si porterebbe ora a circa un metro da Elanor osservandola e nel caso l'umano avesse bisogno cercherebbe di aiutarlo ad alzarsi e porsi seduto sul lettino.

    22:16 Alybert [Lettino] Invero è stato depositato, ma dato che non gli è stata adagiata la schiena ha appunto cozzato contro il lettino orizzontale e ha battuto la spalla. L'elfa d'altro canto non riesce a fermare da sola l'intero peso dell'uomo che ora è a terra, la spalla destra più alzata ed è quella sinistra che è appoggiata al terreno. Quando Elanor si avvicina ecco che subito il capo viene voltato verso lei che si riserva gentilezza, tanta gentilezza che viene accantonata in un angolo e utilizzata per accendere solo quel tono [Chi siete!] ringhia appena [Non avvicinatevi e chi siete!] Lo sguardo verso lei e se si avvicinasse ulteriormente chissà cosa potrebbe fare. Minaccioso, sicuramente per quanto pateticamente privo di qualsiasi capacità offensiva, almeno cosi com'è al momento. Alla sua offerta d'aiuto il corvino ride appena [Non ho bisogno di nessuno... so ancora stare in piedi da solo] Un borbottio basso mentre la mano sinistra insanguinata andrebbe a terra, con tanto di ginocchia che verrebbero poggiate cosi che il braccio destro rimanga inerme e privo di movimenti attaccato al corpo.

    22:25 Elanor [Sala visite] Sbatte la testa al fare dell’uomo, quasi scocciata. Si alza in piedi, quindi, e risponde con tono secco “Allora alzatevi da solo e sedetevi sul lettino…” il fare deciso “Sono un druido e se la smettete di comportarvi come un bambino capriccioso posso curarvi la spalla… e, credetemi, ne avete bisogno…” quindi volgerebbe le spalle ad Alybert, lasciando che si alzi da solo se davvero crede di potercela fare. Si dirige verso il tavolo, prendendo dei vasetti da una mensola, bende da un cassetto e alcuni asciugamani da un altro. Quindi afferra il grembiule color panna appeso dietro la porta e lo indossa per ripararsi il vestito dal sangue che sicuramente la sporcherà, quindi prende delle erbe secche da due vasetti di terracotta, le mette in un sacchettino di garza che poi mette in una tazza vuota “Quando l’acqua bollirà, mettetene un po’ qui…” dice rivolta a Bedwir, indicandogli la tazza, quindi prende un altro vasetto dalla mensola e lo porge al novizio “Dentro vi è dell’aglio…” spiega paziente “Prendetene un paio di spicchi, pelateli e tagliateli a metà… metteteli nel paiolo dopo aver tolto l’acqua per l’infuso… servirà per disinfettare la ferita…” quindi si volgerebbe in direzione del ferito, che sia ancora in terra o in piedi, “Vi togliete da solo casacca e camicia o credete di poter accettare il mio aiuto?” chiede sarcastica.

    22:34 Bedwir [Ponte] ascolta le parole della donna mentre si allontana da Alybert, prende il vasetto che gli vien dato da Elanor e lo aprirà traendo due spicchia d'aglio, lo spela facendo scivolare la pelle per poi appoggiare entrambi li spicchi su un tagliere di legno e taglierà entrambi a metà, dopo averlo fatto controllerà l'acqua ed essendo già in ebollizione prenderà una pezza con la quale avvolgerà la mano e con la mano fasciata dalla pezza recupererà il paiolo appoggiandolo sul tavolo, ora tenendo con un'altro straccio il fondo del paiolo verserà dell'acqua nella tazza indicata in precedenza da Elanor, e dopo aver riappoggiato il paiolo sul tavolo prenderà i 4 pezzi di aglio e li metterà dentro.

    22:43 Alybert [Lettino] In effetti ecco che il braccio sinistro cede due volte e vibra la terza con tanto di respiro che aumenta sempre di più quando finalmente riesce a mettersi in ginocchio. Ringhia appena con quei denti stretti tra loro in una morsa ferrea, gli occhi come due fessure per sopperire e sfogare anche quel dolore mentre ride appena in un ringhio. [Dovreste tenere più a bada la lingua donna o druido che siete... i serpenti son quelli che non la tengono a bada. Se volete essere come loro strisciate allora.] Cosi la mano sinistra dopo alcuni respiri andrebbe ad alzarsi per poggiare direttamente tutto l'avambraccio sul lettino per tirarsi su, prima un piede e poi l'altro, con tanto di giramento di testa che lo vedrebbe mezzo chinato sul lettino. Ansima, come un vero e proprio animale ferito, messo alle strette nel trascinarsi su quei tre arti per nulla aggraziato. Con il gomito sinistro appoggiato andrebbe a pulire dai vestiti quella ferita, soffrendo per il bruciore provato ogni volta. Dato lo sbrego della frustata fa scavalcare agli indumenti la spalla, dando successivamente uno strattone sul davanti cosi che il tessuto ceda completamente e lasci libero quella pelle martoriata e perfettamente bucata. Ogni muscolo si tende a quel gesto e il capo si china, come a sfogare quel dolore che sempre più monta dentro di se.

    22:52 Elanor [Sala visite] Inarca il sopracciglio destro alle parole dell’uomo, prendendo un profondo respiro per trattenere quanto le passa per la testa: resta in silenzio, ma non per accontentare il ferito, semplicemente per cercare di ricordare il motivo per cui fa tutto questo. La promessa fatta sulle ceneri del padre le torna alla mente e scuote la testa, sussurrando in modo impercettibile “Non sono certa che comprendesse anche questo…” poi si volge verso il novizio, senza degnare di uno sguardo Alybert “Nella tazza ho messo foglie e fiori secchi di melissa e radici di valeriana…” spiega, rivolta a Bedwir “Serviranno a sedarlo un po’ così che non senta più troppo dolore... dalla quantità di sangue che fuoriesce dalla ferita, temo la si dovrà ricucire ed è meglio che lui non sia del tutto cosciente mentre lo facciamo… anche se non sono certa di volergli rendere il tutto così facile…” sospira sbuffando “Ma quando meno forse terrà la bocca chiusa…” afferma con un cenno del capo in direzione di Alybert, quindi sistema i vari vasetti sulla mensola prima di prenderne un altro e porgerlo al novizio “E’ corteccia di salice bianco… mettetene un po’ nel mortaio e sminuzzatela riducendola quasi a polvere… è un ottimo cicatrizzante, ne avremo bisogno…” si volta ora in direzione dello sconosciuto, lo sguardo freddo, come anche il tono di voce “Sedetevi…” quasi lo ordina, gli occhi verdi sulla ferita sanguinolenta mentre prende uno dei canovacci e lo immerge nell’acqua bollente, strizzandolo senza dar segno di fastidio per il calore “Pensate di riuscire a sopportare il dolore o devo legarvi per farvi star fermo?” chiede, accennando alle catene che fuoriescono dal muro.
    22:59 Bedwir [Sala Visite] osserva Elanor e quasi gli viene da ridere alle sue parole ma si trattiene mantenendo una certa professionalità, apprende dalle parole di lei alcuni effetti di quelle erbe, e prende il vasetto che vien porto dalla donna, osserva quella corteccia, avvicina a se il mortaio e il pestello, prenderebbe il pestello appoggiandolo al fianco del mortaio e dopo aver aperto il vasetto metterà dentro la corteccia, chiude il vasetto mettendolo dinanzi al mortaio e prendendo il pestello incomincia a battere la corteccia per poi ruotare il polso sminuzzando sempre di più quella corteccia, prosegue nelle sue operazioni mentre osserva le operazioni di Elanor.
    23:06 Alybert [Lettino] Ride, decisamente di gusto ancora li posato su quel lettino, ricurvo, decisamente svegliato di cattivo umore il neo lupo i cui sensi sfortunatamente hanno avuto il buon gusto di aver due ore per iniziare ad incrementarsi e dato che il morso è alla spalla e parzialmente ricopre la piccola circolazione l'olfatto e l'udito son decisamente ben migliorati rispetto al normale. Sente, ogni cosa, non controllandola, quasi da doversi girare a guardare quel fuoco che scoppietta e quei mormorii da parte della donna. [Drogarmi... questo volete fare.] Divertito decisamente a quelle sue parole, ovvio che abbia sentito ogni particolare di quella conversazione che non gli piace per nulla [rendermi le cose facili, tenere la bocca chiusa.... certo che voi avete cura del vostro impiego...."druido"] Ovvio che le parole vengano totalmente prese come non dovrebbe, svegliatosi in braccio a uno sconosciuto. Portato in un posto a lui sconosciuto inclina solamente il capo alle sue parole lentamente mentre sorride volgendo verso lei il capo [...ohh a me piacciono le cose difficili e volete pure legarmi, non credo proprio] Si malconcio lo è tuttavia sembra che accusi maggiormente il colpo solo il braccio destro, forse anche la cera ma per il resto è l'adrenalina che scaturisce il veleno a spingerlo avanti. [voi se volete cucirmi fatelo, ma lo fate mentre vi guardo e senza darmi intrugli cosi che se fate scherzi vi spacco la testa con una sola mano...] No, non promette nulla di buono, girandosi solamente, poggiando il fondoschiena al lettino e guardando i due, prima lei e poi lui. Cicatrice sul volto ben in vista, spalla destra nuda e sporca e un ringhio sommesso che dona ad entrambi.

    23:13 Elanor [Sala visite] Respira a fondo, cercando con tutte le sue forze di trattenersi dallo sbottare “Sentite, l’anestetico non è trattabile… o meglio, se non volete essere anestetizzato verrete legato…” afferma decisa, il canovaccio nella mano sinistra mentre si avvicina un poco al lettino, osservando in tralice lo sconosciuto “Non ho intenzione di farmi del male io per curare voi…” chiari i suoi intenti “Se le mie disposizioni non vi piacciono siete sempre libero di andarvene, non sarò di certo io a trattenervi… ma sarà una vostra scelta quella di morire dissanguato… e vi posso assicurare che non verrò a cercarvi nel bosco…” freddo il dire mentre prende la tazza tra le dita della mano destra “E’ una morte lenta quella per dissanguamento, ma dolce…” conclude sorniona, come illustrando un’alternativa allettante. Allunga la mano con la tazza verso Alybert, spostando lo sguardo dall’infuso alla porta e viceversa, attendendo che lui prenda una decisione.

    23:31 Alybert [Lettino] La ascolta parlare, ancora quasi fosse una voce nella sua testa che la infesta quasi quanto quel mortaio che badwir stà utilizzando ed è proprio quello che lo fa sorridere fino ad allungare la sinistra verso la tazza e a prendere quella dalle sue mani. [Molto bene...] quando gliel'avrà concessa semplicemente la tirerà a se per versarla a terra, per nulla preoccupato delle possibili reazioni. [Ora, provate a legarmi e vi spezzo entrambe le braccia a entrambi e non me ne frega che quello li sia anche più alto di me.... non scherzo sappiatelo] Lo sguardo è dritto verso lei [Queste son le mie condizioni e non sono trattabili.] Spiega semplicemente guardando entrambi e tenendo ancora la tazza in mano [Ora ago e filo o credete che io possa anche fare da me?] alza appena un sopracciglio guardando l'elfa, no, non viene intimorito da ella ne tanto meno accetta quelle condizioni, la fiducia è meno di zero, soprattutto dopo quello che ha sentito.

    23:39 Elanor [Sala visite] Chiude gli occhi, mordendosi la lingua ed andando in cerca della sua parte diplomatica: molto lontana e nascosta nelle viscere. Dopo qualche istante in cui respira a fondo, riapre gli occhi, il canovaccio ancora in mano mentre cerca di parlare usando un tono tranquillo, anche se probabilmente uscirà un po’ sforzato “Benissimo allora… ma al primo movimento brusco me ne vado davvero…” i pugni serrati mentre si avvicinerebbe all’uomo “Prima vi devo pulire e disinfettare la ferita…” afferma, con fare pacato, anche se è nervosa “Ma non temete, arriverà anche il momento dell’ago…” alzerebbe la mano con il canovaccio in mano per andare a poggiarlo sulla ferita alla spalla, se Alybert glielo lasciasse fare, tamponando delicatamente i bordi della ferita per togliere il sangue e capire meglio in quali condizioni sia “Probabilmente siamo partiti con il piede sbagliato… ma è difficile non rispondere alla scontrosità con altra scontrosità…” afferma, gli occhi fissi su ciò che sta facendo mentre Bedwir finisce di sminuzzare la corteccia di salice e resta fermo ad osservare quello che l’elfa sta facendo.

    23:45 Alybert [Lettino] Cosi ecco che annuisce, lentamente e poggiandosi maggiormente contro quel lettino. Le mani rispettivamente sinistra con la tazza poggiata sul bordo del lettino, la destra che pende lungo il fianco cosi come la spalla lievemente più bassa rispetto all'altra. Rimane immobile per differenti secondi fino a quando lei non si appresta ad avvicinarsi. [Dovete curare, questa è la vostra vocazione, non fare amicizia ne mettere in soggezione i vostri pazienti... ammesso che siate druido] Dice, secco, guardandola un'ultima volta prima di volgere il volto verso sinistra, sicuramente il tono è ancora sull'irritato andante, ma almeno non minaccia, stringe solamente i denti quando sente passare lo straccio e rimane immobile, fermo, tendendo ogni muscolo del corpo in quel semplice respirare dalle nari che si contraggono e dilatano come quelle di un toro. Rimane li, fisso e fermo mentre man mano che l'acqua pulisce lo sporco e il sangue si può vedere quel buco, perfettamente circolare, dai bordi netti e dalla profondità considerevole anche perchè è sulla spalla.

    23:52 Elanor [Sala visite] Scuote la testa chiudendo gli occhi qualche istante, sbuffa quasi ridacchiando “SE sono un druido..” espira rumorosamente, continuando a tamponare i bordi della ferita con la mano sinistra, delicatamente. Gli occhi verdi osservano attentamente la forma circolare della ferita e la profondità del taglio, la mente veloce pensa al da farsi mentre andrebbe ad immergere un canovaccio pulito nell’acqua, strizzandolo poco dopo, anche se non del tutto, prima di tornare accanto all’uomo e ricominciare a tamponare. Il tessuto è più impregnato e quindi un po’ di liquido scivolerà lungo la schiena e nella ferita, disinfettandola ulteriormente “Posso sapere come vi chiamate?” chiede con fare pacato, attenta a ciò che fa “Siete stato fortunato ad incontrare Bedwir… è una ferita profonda e sareste davvero potuto morir dissanguato…” intanto Bedwir continuerebbe ad osservare i movimenti dell’elfa, silente.

    00:00 Alybert [Lettino] Rimane ancora concentrato a guardare dall'altra parte della stanza strizzando gli occhi, la terrebbe sotto controllo solo quando si avvicina prima che il bruciore riinizi nuovamente a solleticargli il sistema nervoso anche se ormai dopo il tempo del viaggio è bello che parzialmente assopito per quanto straziante. [Anche questo fa parte della vostra prassi? Chiamatemi brutto stronzo, con i capelli corvini e le cicatrici se vi interessa.... cosi come non so cosa è successo probabilmente mi ha trovato nel bosco. Io mi son svegliato direttamente qui in braccio a lui.] Dice solamente, rimanendo nuovamente concentrato a sfogare quel dolore sui muscoli.

    00:04 Elanor [Sala visite] Sospira “Lo chiedevo per puro interesse, ma se non volete dirmi il vostro nome, vi chiamerò “brontolone” allora…” sorride, cercando di restar calma, il tono pacato e quasi affabile. Pulita tutta la ferita, getta il canovaccio a terra, nello stesso punto in cui l’infuso di valeriana e melissa ha formato una pozza giallo-verdognola e allunga la mano destra in direzione dell’uomo “Datemi pure la tazza…” il triskell ben in vista sul dorso. Se lui gliela passerà, la poggerà sul tavolo prima di prendere da un cassetto un ago e un recipiente in terracotta che andrà a riempire, grazie ad una pinza, con dei tizzoni ardenti per poi posarlo sul lettino accanto al bordo alla destra di Alybert e mettere l’ago tra i tizzoni per sterilizzarlo. In un altro cassetto prende un filo da sutura “Userò crine di cavallo per cucirvi la ferita… è più fine, quindi vi darà meno fastidio quando cucirò… e non dovrebbe lasciare una cicatrice troppo visibile…” gli spiega con fare gentile ora. Quindi si rivolge a Bedwir “Venite… osservate come faccio la sutura…” e con un gesto gli indica di posizionarsi dietro al lettino. Il novizio seguirebbe le sue indicazione e poggerebbe la spalla destra al muro, osservando in silenzio la ferita e il fare dell’elfa.

    00:10 Alybert [Lettino] Rimane li, immobile fermo tant'è che non si accorge quasi che l'altra si sia allontanata tranne quando parla e torna vicino a se allora la guarda e guarda quei tizzoni. Già solo la vicinanza gli procura qualche fastidio, assottiglia gli occhi nell'osservare prima di tornare a guardare lei. [Non mi importa che sia poco visibile, ho già il viso mezzo deturpato, l'importante è che facciate in fretta. ] Cosi verso Bedwir [voi vedete invece di tenere bene a mente e osservare adeguatamente, perchè non lo ripeterà ma soprattutto non andrà lenta. Poi se volete proprio, provatelo su quel cuoio o della cotenna di cinghiale.] Spiega semplicemente tornando verso Elanor. La tazza ovviamente gliel'ha lasciata e la mano si artiglia al lettino. Il braccio rilassato, si tenderà dopo e quello destro tenuto a peso morto verso il basso, con il capo verso sinistra, in basso. [Cominciamo] sibila soltanto

    00:17 Elanor [Sala visite] Prende ora l’ago e v’infila il crine di cavallo, senza alcuna difficoltà, e vi fa un nodo in fondo “Vi farò male…” afferma, quasi titubante “Non è insopportabile… ma vi consiglio di aggrapparvi saldamente al lettino perché dovete restare fermo…” uno sguardo al volto dell’uomo prima di proseguire “Anche se siete un esperto di suture, immagino…” afferma, alzando gli occhi al cielo con fare contrariato prima di spostare il recipiente con i tizzoni ardenti sul tavolo, salire sul lettino e mettersi in ginocchio in modo da poter lavorare più comodamente. Con le dita della mancina andrebbe ad avvicinare i lembi della ferita tra di loro, tirando la pelle con quanta più delicatezza può prima di pungerla con la punta dell’ago. Bedwir è attento e si avvicinerebbe un poco per meglio osservare. Passato l’ago da un lembo all’altro, tirerebbe delicatamente, ma velocemente verso di sé, facendo così unire le due estremità della ferita per chiuderla. Ripeterà l’azione altre cinque volte prima di fare un nodo al crine di cavallo e spezzarlo con i denti. Osserva dunque il lavoro fatto, soddisfatta “Ora vi metto del cicatrizzante e poi vi accompagnerò nella vostra stanza…” afferma gentile, prendendo la corteccia di salice e mischiandola con un poco di acqua fredda per farne una sorta di pasta.

    00:24 Alybert [Lettino] Cosi rimane immobile poggiato a guardare l'altro lato della stanza, percepisce quelle parole, ogni suo respiro lo sente come se fosse al proprio orecchio e l'agitazione è sempre più crescente. Deglutisce a vuoto mentre rimane li quasi stesse facendo un incubo dove presto si sveglierà. La mano sinistra afferra meglio il bordo del lettino fino a stringerlo fino a quando non sente quel pizzicotto preceduto dal movimento della carne a cui prima le labbra si serrano, poi il corpo si tende all'inverosimile ma solo sulla parte sinistra, cercando di muoversi il meno possibile con la spalla destra. Addirittura trema appena con il braccio sinistro mentre suda, strizzando gli occhi e mugugnando con tanto di ringhi annessi a labbra schiuse eppure non le torce un capello. Lui rimane immobile li a sopportare quel dolore per qualche arcano mistero, un dolore che appartiene tutto a chi gli ha fatto quel buco, suo padre. Solo quando ha finito si china verso il basso ansimando come se avesse corso.

    00:34 Elanor [Sala visite] “Io la prossima volta non rifiuterei l’anestetico…” afferma con fare gentile, non v’è più traccia di sarcasmo o alterigia nella sua voce. Si avvicinerebbe nuovamente all’uomo “Ora vi spalmo questo impasto sulla ferita… aiuterà a farla cicatrizzare…” Spalmerebbe un po’ di composto sulla ferita ricucita, dolcemente e delicatamente, quindi prenderebbe una garza e ve l’appoggerebbe sopra prima afferrare una benda pulita “Ora state fermo e piegate il braccio portando la mano al petto…” lo aiuterebbe a fare il movimento da lei descritto. Aspetterebbe che il braccio sia in posizione prima d’iniziare a fasciarglielo, senza muoverlo troppo, partendo dal polso e facendolo restare piegato vicino al petto. Arrivata all’altezza della spalla, continuerebbe a fasciare passando sotto l’ascella sinistra ed immobilizzando il braccio destro al petto, fasciando il torace dell’uomo per fare in modo che la garza resti dove l’ha messa e che l’uomo non faccia riaprire la ferita muovendo il braccio destro. Una volta finito, si pulisce le mani nel grembiule “Dovreste stare a riposo qualche giorno…” quindi si rivolge al novizio “Andate ad accendere il camino nella stanza di degenza qui accanto…” gli chiede. Bedwir assentirebbe con un cenno del capo ed uscirebbe dalla stanza. “Domani controllerò che i punti non si siano disfatti durante la notte e che la ferita non sia infetta…” afferma con fare gentile, tendendo la mano per aiutare Alybert a mettersi in piedi prima di precederlo con la lampada per accompagnarlo nella stanza dove un letto morbido e un camino acceso lo attendono.[Exit]

    00:40 Alybert [Lettino] Ancora respira mentre la sinistra va semplicemente ad agganciare quei pochi brandelli di abiti che gli stanno addosso come se riuscisse a respirare meglio aprendo lentamente gli occhi fino a quando lei non torna. Almeno l'impasto pizzica ma è fresco e parzialmente fa smettere quel bruciore mentre distende il capo verso l'alto aprendo la bocca e respirando a pieni polmoni. Vi è anche una ferita sul petto, solo una ferita che nemmeno sanguina, parzialmente ripulita tramite l'acqua che è colata e che verrebbe bendata tramite i movimenti dell'elfa. [Come voi comandate...] ironizza decisamente sudato e affaticato, molto più trattabile adesso. La seguirebbe quindi nella stanza dove finalmente riposerà dopo quella lunga notte.
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    Yiulihan
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    00 24/04/2012 15:08
    px assegnati