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Danse Macabre

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2012 22:28
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OFFLINE
Post: 152
Città: MILANO
Età: 33
Sesso: Femminile
25/11/2012 17:24

Pg. Siobhan,Stefan
Sempre un piacere giocare con L'Ale... *_____* ti lovvo un saaaaaccoooo <3




15:14 Siobhan [Sala del trono F.D] DI ritorno dall'inferno più cupo, in cui ha guardato con occhio di predatore d'acqua le anime in esso giacenti, ora si appresta a ritornare nella sala del trono. E' il posto dove passa più tempo per forza di cose. I capelli rossi lunghi sino a terra, frusciano, ondeggiano, come mossi da movimenti di mare, fluttuano nell'aria come se fosse immersa, perennemente in correnti d'oceano, con quelle estremità nere come serpi di notte. Le grandi ali sono richiuse oltre di lei, le punte che frusciano a terra come un macabro manto. Cammina tranquilla, ciocche lisce che incorniciano come sbarre di sangue il volto di un bianco ottico, e labbra di ciliegia insanguinata, lunghe ciglia come stiletti su vuote gemme animali di zaffiro e quarzo bianco. I passi degli alti stivali riecheggiano: indossa un paio di pantaloni di pelle nera, che affogano in alti stivali da cavallo. La parte superiore del corpo è coperta solo da una fascia che appiattisce e nasconde il seno, legata strettamente >>
15:16 Siobhan [Sala del trono F.D] >>sulla schiena. Vede già nella luce delle tremanti fiaccole che infrange l'oscurità degli alti corridoio, così alti che i soffitti non si vedono, l'apertura ogivale che la condurrà al trono. I demoni si spostano al suo passaggio, sussurrano intimoriti, si scostano dal cammino di quella figura dalla pelle immacolata quanto quella di angelo cherubino, e si inchinano un po' tremanti. Quando eccola che sempre più vicina si fa quell'apertura, sempre più vicino si fa il fardello che dovrà indossare, corona e manto, per vestire i panni di regnante. E togliere quelli di peccaminoso angelo dalla grazia satanica.

15:23 Stefan Ancora in quel palazzo pregno d'oscurità e silenzio, colmo di dannazione proprio come quelle imponenti mura appena distanti ove abitano le creature come lui. E' stato scortato già da un pò nella sala del trono, le guardie non hanno fatto troppe storie nel vedere il pendente da protetto adagiato al petto scolpito del Cainita. E' qui per incontrare la Regina, e magari per incontrare anche quel dannato di cui gli parlò suo padre. Appaiono lambite di nero le membra toniche ed alabastrine, al celare le gambe slanciate un paio di braghe nere che terminano il proprio confine negli stivaloni di cuoio che infrangono a metà gli asciutti polpacci. Al busto una tunica nera, avente una lieve scollatura a V da cui s'intravedono appena i pettorali, una tunica che giunge appena oltre il bacino. Alla cintura d'arme alla vita vi sarebbero le compagne scimitarre, una che pende al fianco destro e l'altra al mancino... e questa volta a lambire i lineamenti del volto, squisitamente giovanili, v'è la >>
15:26 Stefan maschera interamente in oro che all'esterno concede la vista delle labbra e delle ciocche topazio, arruffate, scopigliate, completamente ribelli e prive d'orine. Silenziosa presenza quella di Stefan, immobile, come se fosse parte del pittoresco mobilio del salone. Il corpo si troverebbe innanzi ad una delle grandi vetrate, la postura del tutto composta: schiena ritta, braccia protese dietro la schiena con il polso mancino intrappolato tra le dita della mandritta. Capo alto, gambe appena distanziate tra loro...pozze di smeraldo che scrutano oltre il vetro, un qualcosa molto piu' simile al vuoto. Non farebbero fatica i sensi a captare l'ingresso di Siobhan, ma non si volta ancora, s'appresterà solamente a dischiuder con lentezza le labbra..."Regina.."

15:34 Siobhan [Sala del trono F.D] Le avevano proprio detto che il Cainita, la tentazione per eccellenza, si trovava in quella del palazzo di Lucifero. Ad attenderla. E quando la reggente fa il suo ingresso, seguita da un silenzioso corteo di damigelle di rossi crini e ali di tenebra, ecco che gli occhi privi di sclera e pupilla si alzano sino ad adagiarsi alla figura di lui. Ed ecco che al dire di lui, lente le labbra si incurveranno in un sorriso: se lui non le concede il nome, altrettanto farà ella; [Gitano]dirà con tono cullante quanto il riflusso d'onda. E intanto quei crini continueranno a muoversi, come soffiati dal vento di mare, come mossi da correnti d'oceano. Gli addominali appena delineati, la morbidezza del fianco che si dirama dalla strettezza della vita, discendendo in flessuose gambe di gatta. E con passi inconsapevolmente ancheggianti ella andrà facendosi alle spalle della di lui figura, sino a fermarsi alla distanza di un metro, a metà tra lui e il proprio trono. Una posa, che sempre delineerà con>>
15:35 Siobhan [Sala del trono F.D] >>esattezza la condizione in cui ella si trova a combattere al cospetto del cainita. E' Regina, e non lo é, al suo cospetto, è sé stessa e non riesce ad esserlo. Con occhi vitrei scruta l'interezza della sua figura, incrociando lentamente le braccia nude, prive di gioielli, sotto al seno. [Benvenuto.]direbbe solo, in attesa del suo sguardo, di una parola, del perché della sua visita, sebbene questa le faccia oltremodo...piacere.

15:40 Stefan I sensi del Predatore rimangono all'erta, catturano ogni mutamento della sala... a partire dal possente odore di zolfo che si fa spazio nelle narici, fino a terminare sui rintocchi dei passi della Regina. Decide dunque solamente ora di voltarsi, con pura lentezza, come se ogni gesto del Cainita non fosse mai vittima del tempo. Ruoterebbe di circa 180° sul proprio asse al fine di conceder la schiena alla vetrata e di conseguenza la parte frontale delle membra d'alabastro alla Sovrana oramai vicina. La squadra, invadente, da capo a piedi...gli occhi verdi indagano e sfilano lungo quel corpo per l'ennesima volta, carni che oramai lui conosce alla perfezione ma che tuttavia decide di studiare ancora una volta. Infine l'iridi approderebbero su quelle altrui, affonderebbero come navi ormai giunte alla baia che cercavano. "Altra visita di piacere ad un'oramai vecchia conoscenza... mettiamola così" fa una pausa, cerca d'avanzar con la gamba destra, con l'intento di dimezzare a mezzo metro-->
15:44 Stefan le distanze con un passo altrettanto quieto, cadenzato..."Il demone di cui t'ho parlato la scorsa volta non l'ho ancora trovato, ma non sono qui per questo..." altra pausa, mentre pende vita sulle labbra appena scarlatte un sorrisetto, uno di quelli indecifrabili..."Neanche per dirti che la tua serva ama giocare con il fuoco, ama il pericolo... e forse detesta il tuo palazzo visto che vagava inerme nella nostra palude ed ora è nella mia dimora..." disinvolte le spalle vanno a scrollarsi, il capo si reclina appena sulla destra..."Quindi...perchè sono qui, Siobhan?"

15:55 Siobhan [Sala del trono F.D] Rimane lì, immobile, innanzi a lui, osservandolo con l'angolo destro delle labbra che appena si solleva, in un'espressione a metà tra la seduzione e il disprezzo. E' la sua solita espressione,di chi vuole, di chi cede, di chi ha. E le ciglia sbattono, lunghe rosse, fendendo l'aria come stiletti, per poi osservarlo, bruciare ulteriormente quelle distanze, al punto che basterebbe allungare appena un braccio perché si tocchino. E al suo dire, a quella sua conclusione quanto mai scenica, ella inclina appena il capo verso la propria spalla destra: volto d'alabastro che sfrega contro altra pietra, in un ondeggiare di crini semoventi, e occhi privi di umanità. Più di qualsiasi altre volte. [Posso risponderti...mmm...vediamo...]fa una pausa, inclinando il capo sulla spalla opposta, questa volta, per poi fingersi pensierosa e tornare con lo sguardo ad egli, nuovamente. Le dita della mano destra, ancora imprigionate in quel nodo di pelle sotto al seno, si sollevano, man mano che enuncia>>
16:02 Siobhan [Sala del trono F.D] >> i punti da lei ponderati. [Non sono responsabile delle azioni di chi non è abbastanza uomo da assumersi responsabilità] si alza il dito indice. [Quello che fa la suddetta serva, Ophelia o nyole che sia, non mi riguarda in quanto non è mia serva la prima, e la seconda non mi appartiene più. Sono solo state oggetto del mio sollazzo, così come ogni umano che passa lungo il mio cammino.]Si alza il dito medio. Poi le dita si abbassano, delicatamente, dolcemente. [Quindi dimmelo tu, Stefan, perché sei qui. Perché io immagino cose molto meno che caste.]ed ora ride, dolcemente, leziosa, una risata profonda, di gola.

16:09 Stefan Lei permane immobile ed il Corvo ricambia con la medesima moneta. Silenzioso, fermo, statico con torace e tutto il resto delle membra, privato di battiti e respiri, d'una vita avuta per metà ed oramai del tutto dimenticata. Ora è solo un riflesso di ciò che fu, un demone travestito da angelo, un Predatore nelle vesti d'un diciottenne. La guarda ancora, l'abbraccia con ogni senso, sebbene gli occhi infranti dalle venature topazio non avrebbero al momento la minima intenzione di mollare l'iridi altrui..."Durante il nostro ultimo incontro quella donna, Ophelia, sembrava essere vostra serva devota...dunque ipotizzavo. Comunque... le hai insegnato bene..." afferma, plasmando con lentezza ogni lemma, parole macchiate da voluto sarcasmo, verbo che vorrebbe in un certo senso risultare come provocazione. Un altro passo andrebbe a compiere, altri 20 cm all'indirizzo di quel corpo altrettanto dannato, fino a bloccarsi a 30 cm di distanza e quindi veder meglio quegli occhi, studiarli, -->
16:12 Stefan catturarli con pura ed oramai innata invadenza. "Parli di castita? Molto ironico... dovresti sapere che io e la castità siamo da tempo elementi piu' che opposti... anzi, sono certo che tu lo sappia, il simbolo che pende al mio collo conferma tale ipotesi, regina...così come lo conferma la mia stanza, o la tua.." altra frecciatina articolata dalle labbra del Cainita... "Visita di piacere...non ti basta? Ma ti prego... se così non fosse, dimmi tu per quale ragione dovrei essere qui...perchè vorresti fossi qui... " ultimo verbo, o meglio, ultimo sussurro.

16:19 Siobhan [Sala del trono F.D] Silenziosa, sorride, al suo indirizzo, ascoltandolo, guardandolo avvicinarsi, come un predatore, un puma, di una bellezza disarmante, ed una pericolosità infinita. Lei non sente odori, ma lei può crogiolarsi nella bellezza di ognuno di quei dettagli, della maschera del suo viso, dalla linea retta del suo naso, alla bocca piena, che induce al peccato. L'angolo destro delle labbra si solleva, con una punta di sorda ironia. [So essere una brava insegnante. E so corrompere molto bene le anime vergini...]sussurra in risposta a quel complimento meno che sentito. Sono a trenta centimetri: una distanza molto meno che cortese. Ma sin dal primo incontro, quella che potrebbe definirsi un'alleanza, o meglio, una possessione, iniziò già sotto il vessillo del provocarsi e della sfida. Al suo dire gli occhi non si spostano, ulteriormente, da quelli verdi del cainita, intrappolati in una cornice di oro fuso e pelle d'alabastro, e sembrano quelli della regnante, trovare nuova fermezza, lì, nella sua >>
16:22 Siobhan [Sala del trono F.D] >>forma più vera, nella sua forma demoniaca, con quelle ali, come un terrificante manto oltre di lei, e quei capelli smossi da eolo e poseidone, per la loro più bella e tenebrosa Venere Citerea, che prese il nome della dea come proprio, con ragioni improrogabili. [Sì...] e qui sorride, le labbra insanguinate che sbocciano dolcemente all'indirizzo d'egli, mostrando denti affilati come rasoi ma regolari in ogni parte, eccetto i canini. La manca si alza dal groviglio delle sue braccia, per tendersi a quel pesante medaglione con in mezzo una fulgida ametista, sollevandolo appena, con le dita piatte e verso l'alto, verso di sé, per poi posarlo delicatamente sul petto di lui, che si intravede, perfetto, sotto i bordi aperti della tunica. [Ti ho scelto per questo.]dice come a voler spiegare che ben se lo ricorda. [Mostrami sin dove si spinge questa...Visita di piacere...]direbbe dunque, ironica quanto lui, mentre il capo scatta, impertinente, verso la propria spalla, con un movimento rapace.

16:29 Stefan Il Demone provoca, come degna ed abile maestra di seduzione. Il Gitano non si ritrae al gioco, alla perversione che spesso e volentieri s'anima tra i due corpi, tra i loro sguardi e tra le loro parole. Per un fugace istante l'iridi smeralde s'abbassano per seguire la mano tesa della Regina, ma poi fermamente tornano a scrutare il volto, a sfilare lungo le gote, lungo quel percorso tra occhi e labbra... Sorride, criptico, prima di rispondere "Sei maestra di lussuria e seduzione, non posso negarlo questo dolcezza ma.... se non rammento male all'inizio il peccato ero io e la peccatrice tu... " superbo, come non mai, netto riferimento a quando lei fu umana e lui immortale, quando bramava il suo sangue caldo e piu' volte l'ha avuto. Repentino vorrebbe essere il movimento dal basso verso l'alto della mano destra, difatti essa cercherebbe di afferrare il polso allungato della Regina e di stringer con possenza le dita attorno alle sue carni. Se vi riuscisse, con altrettanta forza e -->
16:33 Stefan velocità, con una ferma contrazione del bicipite dx, cercherebbe velocemente di ripiegare verso il busto il braccio detro, di oltrepassare all'indietro con il gomito dx la linea della schiena e dunque tenterebbe di costringer quel corpo ad avvicinarsi maggiormente al proprio, di far entrare in contatto le rigide ed oramai dannate firbe d'entrambi. [// Potenza +4 - Agilità +4 ] Se vi fosse riuscito, a pochi cm dal suo volto, un altro sussurro prenderà vita tra le dischiuse labbra del maledetto... "Sbaglio o l'ospite quest'oggi sono io Siobhan? La buona educazione comanda che l'ospite s'adegua a ciò che dice e compie il proprietario...a ciò che esso brama..." infine tace, e di nuovo la bocca s'assottiglia lentamente in un sorriso maledettamente sfrontato.

16:45 Siobhan [Sala del trono F.D] [sì, mi ricordo anche questo...]replicherebbe dolcemente alle sue parole, osservandolo, mentre la sua voce è qualcosa che intimamente la culla, che culla quel suo peccato. Sì, lei tra tutti è maestra e dea, ma lui ha appreso bene già da tempo immemore, mentre lei nacque con un inesplicabile talento per essere vittima. La sua, tra tutti gli altri padroni che ebbe. Il suo calice di sangue, con il polso sempre teso e il corpo in attesa fremente. Repentino è infatti il movimento del braccio del vampiro, che trova senza difficoltà l'esile polso della regina, per poi tirarla verso sé, attorniando l'esile vita nuda con il braccio possente, di cui ella sente la forza, ma non la freddezza o l'odore. A quel suo gesto, si piega come un flessuoso giunco, come un gambo d'orchidea, ed elegante quanto questo fiore si adagia sul suo corpo, il seno che appena si rapprende sul petto di lui, cotone su marmo. Un fremito silenzioso le percorre la schiena, e quelle sue ali rispondono al richiamo migliore>
16:48 Siobhan [Sala del trono F.D] >>cui ella sa sottomettersi, il richiamo della carne. Si dispiegano oltre di lei, andando a racchiuderli entrambi in un cono di penombra, dove la luce delle fiaccole trema appena da qualche fessura, ché quelle ali di pelle e membrana sono ampie almeno sei metri e li richiudono come un manto, come la notte che cala. La mano libera dalla sua stretta, dopo quel gesto, andrà sollevandosi al volto di lui, per tendersi al suo volto, a quella maschera, e sollevarla con un gesto veloce, un po' ingordo, e liberare i suoi occhi, i lineamenti del suo viso, le dita che salgono e si perdono tra i suoi crini, mentre andrebbe ad afferrarli, dolcemente, possessiva, all'altezza della nuca. [Non dire cose così avventate, Stefan. Potresti pentirtene...Non sai fino a che punto potrei arrivare...vero?]sussurra di rimando, con fiato che sa di rose, così come quello di lui, sa di sangue, alzando appena il viso così che, in punta di piedi, riesca a parlare sulla bocca dell'altro.

16:55 Stefan Lascia compiere alla Regina ciò che piu' l'aggrada, permanendo immobile, come un gentiluomo che concede tutto ad una donna, in tal caso simbolo di peccato proprio come lo stesso Gitano. Gli occhi avidi continuano a sfilar lungo quelle carni, lungo le sue guance, balzano tra occhi e labbra, soffermandosi sui primi quando lei s'avvicina maggiormente e sussurra sulle proprie labbra. Labbra che tornano ad incurvarsi, ad animarsi lentamente mediante l'ennesimo engimatico sorriso. La mandritta a palmo disteso del frattempo, lì dal principio delle ali, discenderebbe dietro la schiena lungo la sua carne, senza contegno o freni, fino a sostare sui suoi glutei. La manca invece approderebbe con fermezza sul fianco destro d'ella, con i polpastrelli che con forza affonderebbero contro la carne altrui [// potenza +4 ] "Se rammenti anche quello, dovresti ricordare che amo le sfide e nulla temo mia cara Regina... " compie un'altra pausa, concede tombale silenzio durante cui il palmo disteso -->
16:59 Stefan della mano mancina si muoverebbe dal fianco destro di Siobhan, per sfilare verso l'alto, tentando di percorrere lo stomaco, e quindi il seno, il petto ed infine il collo. Le dita della manca tenterebbero di stringere appena quest'ultimo, il pollice invece sosterebbe sul suo mento e su esso cercherebbe di far perno, al fine di costringere quel capo a ruotare appena verso sinistra.. Il volto quindi avanzerebbe, le labbra s'arresterebbero appena a qualche cm dalla porzione sinistra del collo del Demone e quindi dall'orecchio sinistro... "Quindi perchè non mi mostri ciò che vanti..." ultimo sibilio, abbastanza provocatorio, con tono di sfida. Le pozze di smeraldo ora fissano l'angolo sinistro delle sue labbra.

17:07 Siobhan [Sala del trono F.D] Il volto del Cainita si denuda, dolcemente, di ogni finzione materiale e di ogni maschera, quando ecco che sente, quasi, tangibile, il peso del proprio sguardo, su di sé, come pietre, come giada e smeraldo, con la stessa durezza. Marmo invece, le sue gelide mani, invadenti, suadenti, che sfilano lungo il fianco, sul seno, sul collo, lì, imprigionandolo, lì sulla schiena, lì su quelle ali che trasformano in un'ombra tutto il resto della loro vita, o non vita, riducendola ora a quei due corpo frementi, peccatori. La bocca appena si dischiude,come una rosa in procinto di sfiorire, al passaggio del suo alito, la brezza invernale, il volto che appena s'inclina, verso sinistra, con un quasi muto ansito di protesta, o di approvazione, i lunghi capelli, che ancora, semoventi, vanno ad adombrare parte di quell'eburneo, perfetto, ed immacolato volto. L'orecchie di lei captano senza fatica alcuna il dire dell'altro, ora che sono così vicini, così prossimi a perdersi l'uno nell'altra. Le ali >>
17:10 Siobhan [Sala del trono F.D] >>hanno un lungo fremito lungo le carni, fino alle basse estremità. Sorride appena a quel suo dire. E silenziosa, andrebbe, delicata, con lentezza, a lasciar cadere la maschera d'oro sul pavimento di marmo nero, con un tintinnio cristallino, docile, nel silenzio dell'ampia sala. E ambo le mani andrebbero a cercare le ampie spalle di lui, così che con un docile saltello, aprendo le ali con un tonfo sordo di tela tirata, possa circondare la vita del cainita con le proprie gambe, e stringerlo con quelle braccia, che invadenti tenterebbero di insinuarsi oltre lo scollo posteriore della tunica, sulla schiena, con il filo delle unghie. E tutto ciò che dirà sarà rivolto alle guardie. [Chiudete i battenti. Ogni visitatore da ora è sgradito]. Lapidarie, dure parole, pronunciate con una voce rotta, un istante prima di cercare un bacio, un bacio da quella bocca, un contatto con la sua lingua, l'ennesimo nodo con la sua dannazione.

17:17 Stefan La maschera oramai scivola via, percorre il crine biondo scompigliandolo ancor di piu' fino a ricadere al suolo, proprio come molto tempo addietro l'umanità cadde in un abisso oramai introvabile. Gli occhi scrutano ancora quelle labbra, le intrappolano, le scorgono schiudersi mentre le proprie, giovanili e tese in quel sorriso provocatorio, andranno a ribattere all'ordine da ella impartito alle guardie.. "Ogni visitatore sarà sgradito per parecchio tempo temo... devi mostrarmi una cosa se non erro..." conclude così, non intenzionato a proseguir verbalmente altrove. Difatti, appena le gambe di Siobhan come ferme catene approdano attorno alla vita del Gitano, i palmi delle mani e di conseguenza i polpastrelli di esse, con fermezza cercherebbero di stringere le sue carni ad altezza delle cosce, mentre il corpo del vampiro con innata e violentà voracità, repentinamente, cercherebbe di ruotar sul proprio asse di 180° e di scattare agilmente verso la parete, al fine di costringer la -->
17:21 Stefan schiena della sovrana, con potenza, d'impattare contro la pietra... e di incastonare il corpo d'ella contro quest'ultima mediante l'invadente mole delle proprie membra. [// Potenza +4] Le mani si porterebbero poi verso la bassa estremità della tunica, ed una volta afferrata, la sfilerebbero verso l'alto del tutto, lasciando anch'essa morire al suolo e di conseguenza svelando il torso segnato dai muscoli pallidi e decisi, e quella rosa nera che spicca come un marchio impresso a pece sul braccio destro. Toccherà poi alla cintura d'arme, alle armi, al resto del vestiario. Le labbra impatteranno prive d'innocenza contro quelle di Siobhan, i corpi danzeranno con frenesia il ballo del peccato.

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Post: 979
Città: ROMA
Età: 30
Sesso: Maschile
25/11/2012 17:29

Grazie a lei signorina [SM=g28002]
piacere assolutamente ricambiato (come sempre) [SM=g27989]
[Modificato da Stefan94 25/11/2012 17:30]
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Post: 173
Città: NAPOLI
Età: 34
Sesso: Maschile
25/11/2012 22:28

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Se Uno è Uno, Due è Due ... perchè Tre e Quattro ?
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