Agilità Liv.1
Senza Armi Liv. 2
Comprendere Liv. 1
<<Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli,
ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco,
ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla,
dove l’impavido può vivere per sempre.>> (Preghiera funebre dei normanni)
Ahmad ibn Fahdlan, è uno scrittore mhadaliano che viaggiò sul Volga(terra al nord dell’ovest, per navigare verso Est), nel viaggiare venne a contatto con i Normanni, nonostante li considerasse un popolo rozzo e primitivo, ne documentò molte usanze quali i funerali con le sepolture navali, il modo di lavarsi tutti con la stessa acqua, il loro modo di pregare, ecc. Ha attualmente 27 anni, prima di arrivare nell’est incaricò Melchisidek di far leggere a tutto l’ovest le loro gesta, per mantenere la parola data a Buliwyf prima di morire, adesso ne possiede una sola copia, ma intende farle narrare anche nell’est.
[sotto c’è scritto chi è, le sue vicende, ed il perché del suo viaggio nell’Est]
Ahmed Ibn Fahdlan è un cortigiano di Mhadala, uno dei più importanti centri culturali del Medio Oriente. Scoperta una sua relazione con la moglie di un potente nobile, quest'ultimo convince il califfo a nominarlo ambasciatore (ma in pratica viene esiliato) nelle Terre dell’ Est. Lo accompagna Melchisidek, vecchio amico di suo padre(il padre era il califfo, per questo non venne ucciso ma esiliato).
Mentre è in viaggio, la carovana si imbatte in un gruppo di Normanni. Ahmed non parla la loro lingua, ma la imparerà in seguito(ascoltandoli parlare)[comprensione]. Melchisidek riesce a comunicare con essi in latino e, nonostante le persuasioni di quest'ultimo sulla loro cultura, Ahmed resta convinto che si tratta di un popolo rozzo e primitivo e vorrebbe riprendere la strada verso Est. Ma secondo il responso di un'indovina, l'arabo è l'uomo che i Normanni cercano: il loro villaggio, minacciato da un popolo di misteriose creature, i Wendol, potrà essere salvato solo con l'intervento di una compagnia di tredici guerrieri, di cui uno straniero. Ahmed, ribattezzato Eban(lo straniero), si reca allora nel villaggio normanno, dove risiede il vecchio re Hrotgar. Il sovrano spiega loro il pericolo che li minaccia, citando anche il risveglio di un enorme drago di fuoco e di creature innominabili perché considerate demoniache.
Dapprima i guerrieri non credono al racconto del re, anche perché i Wendol[vengono chiamati cosi i mannari] sono scomparsi da generazioni, ma l'incontro con un fanciullo coperto di sangue farà loro cambiare idea. Giunti nella capanna del bambino, scoprono con orrore che i corpi dei familiari sono stati mutilati e mangiati. I guerrieri dunque sono pronti a combattere i Wendol che, come è loro consuetudine, attaccheranno il villaggio nella notte, approfittando della nebbia e della luna piena.
Durante il sanguinoso agguato, Ahmed viene ferito in viso e due dei dodici guerrieri Normanni perdono la vita. Terminato lo scontro, non si riesce a trovare i corpi dei Wendol uccisi e si pensa quindi che siano demoni invincibili.
Convinti che presto i Wendol torneranno, e più numerosi, i guerrieri si prestano a costruire alcune rozze difese attorno al villaggio. Il momento è giunto e un suono di corno annuncia ora il risveglio del drago di fuoco. Durante il salvataggio di una fanciulla rimasta fuori dalle mura, Ahmed scopre che il drago in realtà sono gli stessi Wendol in fila e illuminati da fiaccole. L'attacco in massa finirà con l'inaspettato ritiro dei Wendol e con la perdita di altri tre Normanni. Durante la lotta, tuttavia, Ahmed farà un'altra scoperta: i Wendol sono in realtà semplici uomini travestiti e non creature demoniache.
La moglie del re decide di portare i guerrieri da una vecchia indovina, mettendo in guardia il capo, Buliwyf, che per distruggere i Wendol dovrà uccidere la loro madre e il loro capo. Finisce col dire che dovrà cercarli nella terra.
Ahmed, avendo notato che i Wendol usano pelli di lupo giganti e vari ornamenti che rappresentano questo animale, intuisce che il loro covo si trova dentro delle caverne. I guerrieri individuano la loro sede e penetrano in segreto sino alla caverna della "madre dei Wendol", una finta Wendol[era travestita anche lei] che Buliwyf si incarica di uccidere. Prima di essere decapitata, la Wendol colpisce il capo di Buliwyf con un artiglio avvelenato. La compagnia riesce a fuggire seguendo un corso d'acqua sotterraneo che li porterà sino al mare.
Come prevedibile, i Wendol non tardano ad attaccare. Partecipa anche Buliwyf, nonostante sia allo stremo per gli effetti letali del veleno. L'esito della battaglia è favorevole ai Normanni che trionfano quando Buliwyf riesce ad uccidere il capo. Il vichingo raccoglie le sue ultime forze per sedersi su un trono e morire “in piedi” da re.
Ahmed viaggiando verso est, scrive un documento che narra la vicenda e le gesta di quei 12 Normanni.[le altre skill sono agilità, e senza armi 2 step se possibile]
[nel diario vengono menzionati questi nomi o come venivano chiamati, il diario è scritto come se fosse un diario vero, quindi ci saranno date, pensieri, sensazioni, anche solo frammenti di parole dette, se non volete leggerlo ho fatto il riassunto così che capiste come è il pg, ed il bg, il diario è un approfondimento dei fatti avvenuti a contatto coi Normanni(cercherò di completarlo il prima possibile ma è veramente tanto e questo periodo ho poco tempo), grazie per il tempo usato per la lettura.]
Ahmed ibn Fahdlan
Buliwyf (il giovane re, ma non lo chiamava nessuno così per paura)
Herger (il gioioso)
Edgtho (il silenzioso)
Roneth
Ragnar (il cupo)
Helfdane (il grasso)
Rethel (l'arciere)
Haltaf (il giovane)
Halga (il saggio)
Skeld (il superstizioso)
Wheath (il musicante)
Hyglak (il litigioso)
Melchisidek
Re Hrothgar
Regina Weilew
Wigliff (figlio del Re,traditore, è artefice del secondo attacco dei Wendol)
Olga(ragazza con cui passa la notte Ahmad,prima dell’ultima battaglia)
Diario di Ahmad Ibn Fahdlan.
Giorno 13, Mese 3°, Anno 987 s.m.; Un tempo lontano, ero un famoso poeta della città più grande del Medio Oriente, la vita scorreva lieta, ed io ne godevo a pieno, fino al fatidico giorno in cui conobbi una bellissima donna, che apparteneva ad un altro uomo. Il suo geloso marito, si lamentò con il Califfo Fahdlan, mio padre, il quale mi nominò suo Ambasciatore nelle terre dell’Est, anche se in realtà era un esilio da Mhadala.
Fui strappato alla mia casa ed a tutto quello che conoscevo, viaggiai così per molti mesi a dorso di cammello,visitando terre popolate da barbari, in compagnia di Melchisidek, un vecchio amico di mio padre, viaggiai per le terre centrali del Vasaar, e del Volgar, rischiando l’incontro con bande di briganti assassini, chiamati Ratlhak, che depredavano le carovane, sgozzando tutti quanti.
Il giorno 11, del 3° mese, anno corrente, fummo preda dei Ratlhak che ci intercettarono, vicino alle sponde del fiume Asyqui, tutti erano spaventati, urlavano<< I Ratlhak! Fuggite, correte!>>, ci precipitammo sulle rive per cercare di seminarli, scendemmo giù per il pendio fino ad incontrare una nave di Normanni, nel correre udii una voce<<Si stanno ritirando!>>, mi girai sorpreso per l’avvenimento,difficilmente i predoni scappano, ne rimasi colpito al tal punto di voler sapere il motivo, ed il mio amico mi rispose<< Sono i Normanni ad averli fatti fuggire, ma non so se vogliano ucciderci o no!>>.
Mi chiese di seguirlo per proferire con il loro capo, io lo accompagnai fino al loro accampamento, una tenda piena di ubriaconi, pensai, Melchisidek riconoscendo dalle loro parole il latino, gli domandò dove fosse il loro capo, un biondo uomo dalla folta capigliatura rispose<< Rex est dorsum in quod tabernaculum, sed non loquuntur, quia mortuus est.>>[ il re è tornato in tenda, ma con voi non parlerà, perchè è morto.], ci disse che questo era il suo funerale, ed infine alzandosi dal suo scranno, disse<< Ego Herger, et est altera Norman rex, Buliwyf. >>[ io sono Herger, e lui è il prossimo re Normanno, Buliwyf.], ci fù un applauso generale seguito dal silenzio più assoluto, Buliwyf uscì dalla porta insieme a tutti i suoi compagni, Herger aspettò che tutti fossero usciti per accompagnarci fuori, vidi una nave, con un seguito di persone a guardare una fanciulla che ad alta voce sulla prua della nave diceva<< Vidi hic pater, hic mater mea et soror et extra fratres fratribus defunctis totus hic ibi a principio ad finem. Bene autem invocabunt me invitant ut in aula locum meum in sempiternum vivent Valhalla ibi fortis. >>[ Ecco là io vedo mio padre, ecco là io vedo mia madre e le mie sorelle e i miei fratelli, ecco là io vedo tutti i miei parenti defunti, dal principio alla fine. Ecco, ora chiamano me, mi invitano a prendere posto in mezzo a loro nella sala del Valhalla, dove l’impavido può vivere per sempre.], dopo aver detto la loro preghiera funebre, fecero salpare la nave dandole fuoco, Melchisidek mi disse<< Guarda bene, e l’ultimo rito funebre che vedrai essere celebrato così, è molto antico, e non tutti lo ricordano.>>, il rito era donare al re, ciò che era suo di diritto in vita, perché gli sarebbe spettato anche alla morte, il suo regno così sarebbe continuato.
Il giorno seguente mi svegliai presto, e notai un'altra nave, nell’entrare vidi un messaggero accompagnato da alcune guardie, entrarono per proferire con Buliwyf, il nuovo re Normanno, il ragazzo che parlò aveva non più di 14 anni, e veniva dalla loro terra natia l’estremo Nord, notai che parlò molto spaventato<<Ego Wulfgar filius Hrothgar rex magnus rex Aquilonis, petere auxilium Buliwyf venit regnum patris mei sub impetu castellum meum vastatum est anticha deprehenditur in metus in praedam antiqua mala praeda sine nomine diaboli, quod nomen non fuerit constitutus >>[ Sono Wulfgar, figlio di Re Hrothgar, un grande Re del Nord, sono venuto per chiedere l’aiuto di Buliwyf, il regno di mio padre è sotto attacco, il mio villaggio verrà distrutto, è preda di un anticha minaccia, preda di un antico demone, preda del diavolo che non ha nome, di un nome che mai deve essere nominato.].
Le persone che prima ridevano, adesso erano mute, nel chiedere il nome non hanno voluto pronunciar parola solo<< Non possum dicere nomen! >>, non ha un nome che io possa dire, queste parole mi suonarono nella mente come se fosse davvero possibile, che esistano una qualche sorta di demoni o mostri, mentre discutevano chiamarono una donna anziana che urlava, in parole a noi incomprensibili, Herger ci disse che era l’angelo della morte, avrebe scelto 13 guerrieri, come i nostri mesi, per andare al nord e sconfiggere questa anticha minaccia, la vecchia prese un boccale con dei pezzi di ossa, e altri materiali, urlò, e poi buttò tredici pezzi dal contenitore al suolo, ne prese uno alla volta piano piano urlando i nomi dei tredici che sarebbero partiti, i nomi che chiamò sono: Buliwyf, Edgtho, Roneth, Ragnar, Helfdane, Rethel, Haltaf, Halga, Skeld, Wheath, Hyglak, Herger, ma prendendo il tredicesimo disse che non doveva essere Normanno, in quella tenda nello stupore di tutti, io ero il tredicesimo componente del gruppo, io il poeta, lo scrittore, ed infine l’ambasciatore, tutto fuorchè un guerriero ma Melchisidek mi convinse ad andare, non so se fosse una buona scelta, ma spero comunque che vada bene, oggi 13, del 3° mese, io Ahmad Ibn Fahdlan, Ibn Sharaan, Ibn Fahdlan, comincerò a documentare le gesta di questi uomini, per poi narrare un giorno le loro storie.
[Modificato da Archimonde88 12/07/2012 21:33]