2° Allenamento e richiesta di skill. Animo di ferro liv. 2.
15:38 Ebony [Cortile- lapide] La folle sarà tranquillamente appoggiata ad una lapide marmorea, la schiena leggermente protesa in avanti, le mani poggiate all'indietro sulla lapide, i piedi nudi incrociati, il destro sul sinistro. I lunghi capelli color dell'ebano sono lasciati sciolti, ad incorniciare il viso dai tratti infantili. Indosserebbe un lungo abito blu notte, con lunghe maniche a sbuffo che coprono completamente i polsi di madreperla. Gli occhi nocciola sono fissi dinnanzi a sè a guardare il succube legato con grosse catene ad un tronco d'albero privo di vita. <E così nemmeno voi sapete dove è finito. Bravo, continuate a dire di non sapere. Vi farò urlare pietà> direbbe assottigliando gli occhi in un'espressione minacciosa. Dunque si volgerebbe all'altro succube alla propria destra. <Vi ricordate il giochino di ieri? Prendete quel ramoscello secco e pungolatemi ripetutamente. Parlate, fate di tutto per distrarmi un pò> gli ordinerebbe indicando con lo sguardo un ramoscello ai piedi del primo succube-->
15:41 Ebony [Cortile- lapide] Aspetterebbe che il succube afferri il ramoscello e si ponga alla propria destra per poi osservare il succube incatenato. Si umetterebbe le labbra rosso sangue come se pregustasse un certo divertimento sadico.
15:49 Ebony [Cortile- lapide] Quindi fisserebbe il proprio sguardo in quello del succube incatenato, mentre l'altro succube si appresterebbe ad iniziare il proprio tentativo di distrarla. Cercherebbe di svuotare la mente, di estraniarsi da ciò che sta avvenendo intorno a lei. Tenterebbe di diventare impassibile come una statua; chiuderebbe le orecchie alle chiacchiere del succube, cercando di non far caso nemmeno al tocco insistente del ramoscello secco sulla sua pelle marmorea (Animo di ferro liv1). Tenterebbe quindi di iniziare la sua concentrazione, gli occhi fissi sul succube, le membra rilassate, il petto minuto immobile come ogni altra parte del corpo. Cercherebbe di perdere ogni percezione tattile, per evitare di essere distratta dal tocco del ramoscello, e cercherebbe di non ascoltare le parole del succube, aprendo la propria mente solo alle voci e ai ronzi che fluttuano nella propria testa. Li lascerebbe crescere, fluire fuori di sè, poi cercherebbe di visualizzare la mente della vittima incatenata.
15:56 Ebony [Cortile- lapide] Continuerebbe quindi a cercare di mantenere la concentrazione, gli occhi fissi, penetranti, in quelli della vittima designata. Lo sguardo apparirebbe vitreo, come se la folle fosse in uno stato catatonico. Resterebbe immobile, mentre ancora il succube la pungolerebbe e continuerebbe a parlare. Cercherebbe ancora di non lasciarsi distrarre dalle sue parole, nè dal tocco insistente del ramoscello. La sua pelle non avrebbe più alcune percezione tattile e le sue orecchie sarebbero chiuse al mondo esterno(Animo di ferro liv1), mentre visualizzerebbe la mente del succube e le voci che dalla propria testa, pian piano si addentrano in quella di lui, come se vi fosse un flusso che la leghi a lui. Le voci della follia come una lama penetrerebbero la mente della vittima, aprendola come se fosse un qualunque scrigno. La folle riuscirebbe quindi, continuando a non lasciarsi distrarre dall'altro succube(Animo di ferro liv1) ad entrare nella mente traviata del mortale, andando a scovare la sua paura>
15:58 Ebony [Cortile- lapide] più grande e accrescendola a dismisura. Agli occhi del succube il suo incubo diverrebbe ad un tratto reale, tanto da renderlo confuso ed incapace di concentrarsi. Tenterebbe con tutte le sue forze di cercare una via di fuga che le catene però gli negherebbero. Inizierebbe a dibattersi più e più volte arrivando a lacerarsi la carne delle braccia. Un odore di vitae si spargerebbe nell'aria.
16:09 Ebony [Cortile- lapide] Senza muoversi di un millimetro, la folle, ancora pungolata dal ramoscello, tenterebbe nuovamente di concentrarsi, come se volesse ad ogni costo inveire contro il succube già terrorizzato. Nuovamente tenterebbe di estraniarsi dal mondo esterno. il tocco del ramoscello smetterebbe di esistere, così come le parole insistenti del succube e le urla del succube incatenato, ancora sua vittima (Animo di ferro liv1). La pelle marmorea diventerebbe completamente morta, incapace di sentire qualsiasi tocco e la mente della folle diventerebbe impenetrabile ad ogni suono, l'olfatto ad ogni odore, compreso quello di sangue che inizierebbe a farsi prepotente. Il petto resterebbe immobile, non un respiro anima il torace della vampira, mentre la sua attenzione sarebbe unicamente concentrata sul succube dinnanzi a lei e sul vociare continuo nella sua testa. Si lascerebbe giudare da quelle voci insane, si lascerebbe trasportare da loro, mentre queste le aprono la strada verso la mente della sua vittima.
16:14 Ebony [Cortile- lapide] Tentando ancora di restare insensibile all'odore del sangue, alle urla della sua precedente e ancora vittima ed al tocco del ramoscello (animo di ferro liv 1) cercherebbe di mantenere la concentrazione, mentre le voci della follia le aprono la porta della mente del succube. Si addentrerebbe con violenza, così come i canini di un vampiro si fanno spazio nella carne tenera della preda. Si addentrerebbe nella sua anima e scandaglierebbe ogni angolo alla ricerca della stessa paura, rendendola abnorme agli occhi della vittima già terrorizzata. Il succube incatenato, sarebbe ora ulteriormente confuso e impaurito e continuerebbe a dibattersi contro le catene che gli lacererebbero con più insistenza la tenera carne.
16:18 Ebony [Cortile- lapide] Mimerebbe uno sbatter di ciglia la vampira, mentre guarderebbe il succube incatenato dibattersi. <La prossima volta imparate> direbbe facendo una piccola smorfia altezzosa con le labbra, mentre lo sguardo si volgerebbe all'altro succube. <Ora potete smetterla> direbbe imperiosa, allontanandosi dalla lapide e dirigendosi verso il succube incatenato. Lo guarderebbe come un carnefice guarda la sua vittima. Si umetterebbe le labbra, avvicinandosi alle ferite che le catene hanno causato sulle braccia del succube. <Che delizia, come si fa a non cogliere un frutto così maturo?> direbbe per poi allungarsi verso le sue ferite e addentarle con i canini, ovviamente cercando di non addentare le catene. Lascerebbe scorrere dentro di sè il nettare della vita, poi si allontanerebbe di schiena. <Sciogliete pure le sue catene e fatelio scappare come una femminuccia> ordinerebbe all'altro succube prima di andare via con passo lento e cadenzato. <Mi sono divertita abbastanza con lui>.