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Dakalia

Ultimo Aggiornamento: 04/09/2012 19:08
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Età: 37
Sesso: Maschile
07/05/2012 23:34

pg vampiro
Confondere Liv. 1 [Liv.1 da BG]
Armi contundenti da taglio e da tiro Liv. 1 [Liv. 1 da BG]
Sedurre Liv. 1
Illusionismo Liv. 2
[Modificato da MASTER.MASTER 27/05/2012 22:32]
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Sesso: Maschile
12/07/2012 18:33

Dakalia, richiesta skill Furtività livello 1
PG: Dakalia, Fenrir (role di riposo per Fenrir)
Luogo: Bettola del Pirata
(Spero che possa andar bene anche come role di riposo per me, Fenrir, dato che la scorsa non mi era stata accettata)

15:24 Fenrir [Stanza #25] Si stiracchia, ancora sdraiato sul letto, fissando il soffitto. Fa un vigoroso sbadiglio. Non ha molta voglia di alzarsi...se si rimettesse a dormire fino al giorno dopo? Quanta pigrizia. Con estrema lentezza si mette a sedere, poi si alza in piedi, va ad aprire la finestra e respira a pieni polmoni la folata d'aria marina che gli scompiglia i capelli scoperti. Non si affaccia, dato che non ha il cappuccio addosso potrebbero vederlo...però non sarebbe una cattiva idea vedere se finalmente gli Artigiani si sono decisi a portargli il preventivo. Sospira, si mette il mantello sulle spalle coprendosi la testa e poi si affaccia. Nessuno di nuovo in vista. In effetti nessuno in vista, andare in giro a quell'ora non pare essere una pratica comune durante l'estate. Sospira di nuovo, lascia la finestra aperta. Torna al letto, lanciando il mantello sul tavolino dove sono messe le armi, e si ricorica, raggomitolandosi e strizzando il cuscino sotto la testa, e si gira in modo da dar le spalle alla luce del giorno. Sbadiglia ancora.

15:39 Dakalia [Cammina la scarlatta Gitana dai eleganti e pettinati boccoli ribelli. Portati elegantemente di lato. Per essere più comoda. Di buon umore. E Sazia. Sì. Questo è il termine corretto per descriverla. Oltre che perfetta ovviamente. Vestita mascolinamente. Con più pelle coperta possibile. Tranne il petto. Quello deve essere un po' alla vista. Sempre. Una camicia nera fratello. Sbottonata di tre bottoni. Con le maniche un po' troppo lunghe per lei. Sotto, pantaloni in pelle nera. Calza degli stivali in cuoio color ossidiana e una mantello nero. Anche il cappuccio è calato sul bel volto di porcellana, zaffiri ghiacciati e ciliegie insanguinate. L'odore del sangue caldo del Ladro le arriva alle narici. E la fa sorridere soddisfatta di trovarlo in bettola. So ferma davanti alla sua porta.] Fenrir! Sono io! La tua migliore amica! [Scherzoso il suo dire. Senza aprire la porta. Potrebbe avere le finestre aperte.] Fammi entrare...Voglio la lezione. Però...Chiudi le finestre e tira le tende. Ho una fortissima emicrania. E la luce delsole peggiora il tutto! Per favore! [E attende pazientemente. Picchiattando un poco le dita sulla coscia destra.]

15:44 Fenrir [Stanza #25] Oh, diamine, Dakalia. Proprio ora che si era appisolato...ridacchia. «Non ci sono!» dice, a voce alta, facendosi sentire dalla ragazza, poi, come prima, con estrema lentezza si alza, si stiracchia sbadigliando, va a chiudere la finestra e tira le tende. Poi si ferma, gli è venuta un'idea. «Sai che sono chiuso dentro a chiave?» le dice, a voce alta, scandendo bene le parole, con una voce che vuole lasciar intendere qualcosa in più. Non aggiunge altro, mentre con la sua flemma si dirige verso il mantello e aspetta la risposta della fanciulla.

15:50 Dakalia [Stanza] [Sorride.] Allora ciao signor Non ci sono! [Le labbra vengono socchiuse leggermente per far uscire una bassa risata cristallina. Sente il rumore delle finestre chiudersi. E si appoggia con la.mano sul muro.] Bene. Non hai una fanciulla nuda nel letto. Quindi non interrompo nulla. Quindi apri e fammi entrare. [Sorride cercando di convincerlo. ma senza impegno.] Su su. Mai far aspettar troppo una dama. [Aggiunge con tono spazientito anche se si sta leggermente divertendo. Il divertimento vero per lei si ottiene in un letto. Con del sangue. E nessun vestito. La lingua umetta piano le labbra per poi sospirare falsamente.Attendendo appoggiata al muro con la mancina.]

15:56 Fenrir [Stanza #25] Ridacchia. Fruga nel proprio armamentario. Dove cavolo sono finiti? Si gratta la testa, perplesso, si stringe nelle spalle e torna a coricarsi nel letto. «Sai che hai interrotto un pisolino e che non ho voglia di venirti ad aprire?» scandisce a voce alta, sempre con voce pesantemente allusiva, sperando che colga il messaggio sottinteso che le sta mandando. «Però, il fatto che non ti verrò ad aprire non significa che non potrai entrare, dico bene?» aggiunge, roteando gli occhi, sperando di farle capire cosa intende dire. Adesso è sdraiato tranquillamente nel letto, con le mani messe dietro la nuca e le gambe incrociate, i suoi soliti vestiti marroni plurirattoppati ad avvolgerne il corpo. Chiude gli occhi per concentrarsi sui suoni provenienti dalla porta e dalla gola di Dakalia.

16:07 Dakalia [Stanza] [Fa schioccare la lingua sul palato.] Maleducato. [Schiocca con irritazione. Attendendo ancora qualche secondo breve per poi voltarsi ruotando il busto. Verso sinistra. Verso la propria stanza.] Benissimo. Scordati che lascio viva Loki. [Ringhia con soddisfazione e un certo sadismo. Per poi iniziare piano ad allontanarsi, verso la sua stanza. Con passi tranquilli ed eleganti. Che producono un lieve rumore. Leggero e raffinato. Come una ballerina. Solo che non si impegna. Camminata di prostituta. Di donna. Di vampira. Cala meglio il cappuccio. Per poi cambiare idea e ritornare davanti la porta. Cercando di estrarre il pugnale con lentezza, utilizzando la mano sinistra che va sul fianco destro per prendere il manico. Una volta estratto piegherebbe la gamba destra, sollevandola e flettendo un poco la sinistra per poi cercare di dare un calcio forte e veloce sulla porta. Cercando di mantenersi in equilibrio con le braccia che stanno a mezzaria. Lontane due palmi dai suoi fianchi perfetti.] Apri [ripete più imperiosamente, irritata.]

16:15 Fenrir [Stanza #25] Ride, divertito più che spaventato dalle minacce di Dakalia. «Ragazza mia, non l'hai ancora capito? La lezione è già iniziata! Trova un aggeggio di metallo, il più sottile possibile, e magari...». Si interrompe bruscamente, aggrottando la fronte e volgendo lo sguardo verso la porta. «Aspetta un secondo...ma tu volevi imparare a forzare le serrature, vero?». È solo vagamente imbarazzato, e la sua voce resta ferma, anche se vagamente perplessa. Diamine, ma voleva imparare a forzare le serrature o a muoversi nell'ombra? Troppo tempo da quando gliel'ha chiesto, non ricorda più; anche perché non è sua abitudine fare l'insegnante...

16:21 Dakalia [Stanza] [Lo ascolta attentamente. Per poi sospirare.] Eh. Lo sapevo io che quelle foglie nell' acqua non erano di tè... [Sorride piano. Per poi ribattere più seria.] Mi dovevi insegnare a essere silenziosa nei movimenti. [Gli spiega pazientemente. Riportando la gamba destra affianco alla gemella. Il pugnale ancora nella mancina mano.] Dai. Non ho tutto il tempo, su. [Una piccola bugia mentre la mano picchietta sulla superficie lignea e imperfetta della porta della stanza del mortale.]

16:26 Fenrir [Stanza #25] «Ah, cavolo» esclama, sbuffando. «M'ero dimenticato». Che seccatura. «E io che speravo di insegnarti qualcosa restando sdraiato sul letto» aggiunge, in modo da farsi sentire da dietro la porta. Poi si decide ad alzarsi, sempre con la solita flemma («Sì, arrivo, arrivo» borbotta, mentre lei gli fa fretta), si avvia verso la porta e solleva il chiavistello. «Per questa prima lezione non ci sarà bisogno di uscire di qui» le dice, sempre a voce alta. «Entra e richiuditi dietro la porta, non voglio che mi vedano da fuori». Ciò detto, torna a sdraiarsi sul letto, buttandocisi sopra a peso morto e rimettendosi nella stessa posizione di prima, sempre con gli occhi chiusi.

16:34 Dakalia [Stanza] [A quelle parole sorride con malizia. Anche se lui non potrà vederla.] Magari posso insegnarti io qualcosa a letto... [La voce si fa più vellutata.Anche se non sta cercando minimamente di sedurre quel mortale.] Ma non siamo qui per questo! [Esclama più seria. Ed ecco che la porta viene aperta. E fortunatamente non c'è alcuna luce solare. Sospira di sollievo.] Perfetto... [Mormora togliendosi il cappuccio. Entra tranquilla. Alzando il sopracciglio destro quando lo vede gettarsi sul letto.] Hai dormito sta notte. Non hai una donna quindi ne sono convinta. Su. [Sta perdendo la pazienza. Lo paga. Pretende un minimo di collaborazione. Incrocia le braccia al petto. Guardando sorridendo divertita. Quella posizione le ricorda altro...]

16:41 Fenrir [Stanza #25] «Ti piacerebbe» sogghigna, alla prima frase che gli viene rivolta. «Sempre doppi sensi, tu! Sei una cosa allucinante». La fissa col solo occhio sinistro, sorridendo, tenendo chiuso il destro. «Metti pure il mantello sopra al mio» dice noncurante, facendo un vago cenno con la mano al tavolino. «In ogni caso, non c'è bisogno di scaldarsi tanto» aggiunge mentre lei lo sollecita, con un vago tono di rimprovero. «A muoversi silenziosi può imparare chiunque, non ci sarà bisogno di mettermi in piedi». Fa un vigoroso sbadiglio, apre entrambi gli occhi -il destro resta socchiuso come al solito- e fissa il soffitto, pensieroso; si gratta il mento mentre cerca un ordine da darle per insegnarle la Furtività.

16:47 Dakalia [Stanza] [Sospira sconsolata.] No. Sei fuori allenamento. Non mi diverto. [Pungente creatura baciata dalla madre Morte. Sorride con fare palesemente falso. Innocente. Leccandosi le labbra. Per poi ubbidire in silenzio. Slacciando la cordicina nera sul petto e gettando con fare sbrigativo e menefreghista il mantello. Non a caso la sua stanza è perennemente in disordine. Ma Johan ancora non si è lamentato. Sorride.] Oh. Su quello puoi stare tranquillo. Non mi scaldo mai io [Come potrebbe. La sua temperatura è come quella del ghiaccio. Enigmatico dire il suo. Aspetta. Magari un esempio. Un trucco. Una spiegazione dettagliata su con quanta forza posare il piede a terra. In che modo. Sorride appena.]

16:58 Fenrir [Stanza #25] «Dunque» borbotta, passando a grattarsi il collo e sempre fissando il soffitto. Poi schiocca le dita. «Bene. Fammi vedere che scarpe hai». Si sporge dal letto, osservando i suoi stivali neri, poi si rituffa sul cuscino. «Ti conviene levarteli, fino alla prossima lezione non riuscirai a essere abbastanza silenziosa con gli stivali». Aspetterebbe che se li levi, con la sua solita calma. «Puoi metterli sotto al tavolino» aggiungerebbe, noncurante, sempre con il vago cenno della mano verso il tavolo. «Quando te li sei levati, mettiti davanti alla porta e aspetta le mie istruzioni. Peccato che queste stanze siano così piccole» aggiunge, con una punta di rammarico.

17:05 Dakalia [Stanza] [Al suo ordine sorride e alza un piede, il sinistro per farglielo vedere meglio.] Aah...Mi lascio affascinare troppo... [Sussurra a mezza voce. Ripetendo le parole ciniche del suo bel Fratello biondo. Lo guarda per un attimo stupita per poi alzare le spalle e chinarsi. Slacciando i lacci in pelle per poi tentare di togliersi gli stivali. Saltellando appena un attimo. Per non cadere. Sorride per poi lanciarli piano sotto il tavolo. Come da lui detto.] Bene. [Dice sorridendo appena. Maliziosa.] Già mi chiedi di spogliarmi... [Sogghigna. Entrambi sanno che sta scherzando. Indietreggia adagio. Per poi sospirare e appoggiare le spalle alla porta. Attendendo istruzioni. Paziente quel pomeriggio.]

17:12 Fenrir [Stanza #25] La guarda aprendo solo l'occhio sinistro e sollevando il rispettivo sopracciglio. «Come dici?» chiede, per farsi spiegare il sussurro; non ha sentito bene le parole a causa della distanza, ma che dicesse qualcosa era lampante. Poi scrolla le spalle e ridacchia. «Allucinante» ripete, come a confermare le parole di prima, e serra gli occhi per permettere al proprio udito di compiere alla perfezione il proprio lavoro. «Bene. Adesso, cercando di far meno rumore possibile, vai al tavolino e prendi uno dei miei pugnali da lancio. Ovviamente, se ti sento fare il minimo rumore ti faccio ricominciare. Via!» esclama, facendole cenno con la mano destra di muoversi e poi rimettendo entrambe dietro la nuca. A gambe incrociate, sta tendendo in modo praticamente spasmodico il proprio orecchio per sentire il minimo rumore prodotto dai piedini o dal corpo di Dakalia.

17:21 Dakalia [Stanza] [Annuisce.] Mi piacciono le allucinazioni. [Sorride piano. Ignorando la domanda sulla spiegazione del sussurro. Con un sospiro.] Che cattivo il maestro con la bella studentessa. [Ancora allusioni. Ma le viene naturale. Quel mortale non è male caratterialmente. E fisicamente lei ha occhi solo per il Fratello. Sorride. Per poi zittirsi e chiudere un momento gli occhi. Li riaprirebbe per poi tentare di avvicinarsi al Tavolino. Distante da lei di soli tre metri e mezzo. All'inizio titubante. Poi più sicura. Partendo con il piedino destro. Posando prima con delicatezza la punta e poi il tallone. Le braccia sciolte sui fianchi, leggere. Per poi iniziare a fare l'opposto.Tallone e punta. Tallone e punta. Cercando di fare in modo silenzioso. Arrivando al tavolo e prendere il coltello del Ladro con la manodestra. Poi si fermerebbe a guardarlo. Silenziosa.]

17:29 Fenrir [Stanza #25] Ridacchia. «Se non la pianti ti puni...ti metto in punizione». Sempre tenendo gli occhi chiusi, solleva il braccio destro, con la mano chiusa a pugno ma con l'indice dritto. Poi abbassa di scatto il braccio e indica un punto a pochi centimetri dalla sua schiena. «Sei lì». Apre un occhio, la vede, scrolla le spalle. «Ho sbagliato di troppo poco. Non sei stata particolarmente rumorosa, per essere la prima vo...insomma, però devi migliorare parecchio. Rifare! Metti il pugnale a terra, rimettiti sulla porta e prendine un altro». A forza di parlare con quella ragazza sta iniziando a pensare coi doppi sensi anche lui.

17:36 Dakalia [Stanza] [Lo guarda palesemente soddisfatta.] Oh si. Puniscimi maestro. [ Sogghigna. Se la sentisse il padre Gitano o Johan...Sospira scuotendo il capo.] Sì. Per essere la prima volta sono stata brava. [Modestia zero. Malizia dieci. Sorride. Posando il pugnale a terra. Tornando alla porta. Per poi ricominciare. Leggermente più lenta adesso. Più pignola. Osserando il tavolino. Tallone punta. Delicata. Senza mettere troppa pressione. Senza saltellare. Scivolando quasi sul pavimento di legno. Senza respirare. Il suo corpo non produce alcun rumore. Morta. Per mano del Padre. A lui deve tutto. Sorride appena. Senza perdere la concentrazione. Calma. Si avvicina di nuovo al tavolo. Prendendo un'altra arma con delicatezza decisa. Attenta a cercare di essere silenziosa. Ha un'idea.]

17:45 Fenrir [Stanza #25] Ridacchia, decide di ignorare le frasi maliziose. «Comunque sei brava a controllare il respiro, non ti si sente proprio» dice, un po' più serio. Poi resta in silenzio per avvertire il minimo movimento. Si gratta il mento per un pochino, di nuovo indica un punto poco distante da lei. Apre l'occhio e la guarda. «Stavolta sei stata più brava, se non fosse stato per il legno che ha scricchiolato e il lievissimo rumore di metallo contro metallo non me ne sarei accorto. Dovrai insegnarmi a controllare il respiro in quel modo» aggiunge, con un mezzo sorriso. «Metti il pugnale a terra e da capo!» dice, chiudendo di nuovo l'occhio e indicandole col pollice sinistro la porta.

17:54 Dakalia [Stanza] [Sorride. Guardandolo in volto. Cercando di imbrogliarlo. Di confonderlo. Voce sicura e sguardo fisso. Con un leggero sorriso.] Beh...sono molto brava in apnea...Da piccola mi piaceva immergermi nella vasca e trattenere il respiro. Sono brava. [ Sorride. <Confondere liv.1>. Che grossa bugia. Lei ha la fobia dell'acqua. Non sa nuotare. Anche se adesso è stupida come paura. Non annegherebbe mai. Alza le spalle per poi lasciar cadere a terra il pugnale, con un tonfo. Ritorna alla porta. Guardandolo malamente. Per poi tentare di muoversi silenziosamente.Tallone punta. Attenta a non fare pressione. Sfiorando velocemente il pavimento in legno. Delicata. Attenta. Con i piedi che si sollevano appena ma vanno comunque veloci. Non verso il tavolo. Ma verso lui. Cercando d'arrivare lateralmente da destra. E se ci fosse riuscita, proverebbe a chinarsi su di lui. Nessun respiro. Nessun gelo su di lui. Il nulla. La morte. E soffierebbe piano. Sul suovolto. Sorridendo enigmatica.]

Fenrir [Stanza #25] «Ma davvero?» dice, sempre ad occhi chiusi. «Allora qualche volta potremmo andare a fare un bagno qui dietro, dicono che l'acqua sia fantastica...». Nel parlare non si rende conto dell'avvicinarsi di Dakalia a lui, anziché al tavolo, grazie anche alla bravura che la ragazza sembra aver già acquisito. Quando gli soffia sul volto, sobbalza e cerca di mettersi a sedere. Poi le sorride. «Sì, sei diventata brava» dice. «Almeno quanto me!». Viene interrotto da un improvviso soffio di vento che fa tremare la porta nei cardini. Perplesso, si volge a guardarla. Spifferi? Ma se c'è la finestra chiusa! Poi un soffio freddo al suo orecchio, una voce femminile che gli sussurra: "Sono a Gules". E d'un colpo niente più spifferi. Interdetto, guarda Dakalia. «Come dici?».

18:16 Dakalia [Stanza] [Si solleva da lui. Calma.] Un bagno? No. Bisognerebbe farlo di notte. La luce mi fa venire il mal di testa. Ho le emicranie. [Dice sbrigativamente. Si allontana lentamente da lui. Tranquilla. Per poi avvicinarsi Slacciando tavolo. Fregandosene se fa rumore o meno. Prendendo il mantello e gli stivali. Non si infila nulla. Non ne ha voglia.] Bene. Grazie. Ti mando più tardi il denaro Ladruncolo. [Fredda adesso. Di pessimo umore improvvisamente.] Io non ho detto nulla. Te l'ho detto che non è tè...[Sorride appena.Per poi avvicinarsi lenta alla porta e aprirla con la mano destra.] Ci si vede Tesoro. [Ancora gelida. Ancora fredda. Sospira appena. Deve parlare con Stefan. Deve dirgli di quell'uomo. E del Clan.]Exit

18:21 Fenrir [Stanza #25] La guarda, interrogativo. In effetti non è stata sincera...non le piace fare il bagno. Ma allora perché quella bugia? E come mai quell'improvviso gelo? «Ehm...d'accordo!» le dice, interdetto. «Be', quando vorrai fare una nuova lezione, sai dove trovarmi» aggiunge; poi la saluta con la mano e «Buona serata, Daka!». Si alza in piedi per chiudere a chiave la porta dietro la ragazza, poi si rituffa sul letto. E ora si dorme. Chissà chi era a fargli quel sussurro, se davvero non è stata Dakalia. Era una voce familiare, certo. Ma chi era? Scrolla le spalle. Si riaggomitola e torna a dormire, attendendo la sera. [Exit]
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14/07/2012 11:54

NON CE LA FACCIO PIU' A RIPETERE LE STESSE COSE: LE SKILL VANNO DESCRITTE BENE. NON APPROVO LA SKILL A DAKALIA.
PUNTI ESPERIENZA ASSEGNATI.
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25/08/2012 21:29

Richiesta skill Illusionismo liv. 3
PG: Dakalia, Fenrir, Yoroitsu
Luogo: Palude dei Vampiri

21:02 Fenrir [Acquitrino] Digrignando i denti e sbuffando irritato dalle narici come un toro imbizzarrito affonda gli stivali nella fanghiglia, imprecando mentalmente in tutte le lingue dei Tre Regni. La melma gli risucchia gli stivali fino a metà dello stinco, meno male che sono stivali a collo alto...la punta dorata e scheggiata del fodero della sua fidata scimitarra sfiora la superficie fangosa della palude. Tutte le altre armi invece sono ben al riparo dal fango; il suo fidato pugnale da caccia in corno, la cerbottana con dieci dardi e le armi da lancio sono appesi alla cintura, troppo in alto per essere sporcati dal fango. Per l'ennesima volta impreca sottovoce, poi borbotta: «Come cacchio ci sono finito qui dentro...». Per la centoventesima volta alza lo sguardo al cielo, ma la spessa nebbia perenne della palude gli permette solo di osservare che il sole è evidentemente tramontato da un po'. Sospira, cercando di calmare la propria ira, poi riprende rassegnato a marciare a passo veloce: non può certo passare la notte immerso fino alla gola in quel fango maledettamente puzzolente, soprattutto con tutte le creature velenose che pullulano nella palude.

21:13 Dakalia [Palude] [Un sorriso soddisfatto taglia le labbra carnose e perfettamente seducenti della Gitana. Rosse come il sangue. Si è cibata un pochetto a Palazzo ma ha ancora sete. Di meno, ma la sente comunque. Immobile su un pezzo di terra leggermente più secco e duro della palude. Gli stivali in cuoio nero sono infangati fino ala caviglia ma non l importa. Non è mica lei che pulisce...Ci mancherebbe! I pantaloni in pelle nera sono strettissimi, anche troppo. Non lasciano immaginare. Sopra solo un top in cuoio nero con fili rosso scuro che si intersecano a creare un disegno che le sottolinea i seni voluminosi e sodi. Quasi interamente nudi. Il ventre piatto è scoperto. Così come l braccia e la schiena. Sorride ancora la Gitana mentre la mano destra va a portare una ciocca vermiglia all'indietro in modo che non le rechi noia. Nei capelli, dietro l'orecchio sinistro, una rosa bianca. Alla cintura i suoi due pugnali, e negli stivali i quattro coltelli da lancio. Due per ognuno. Nella scollatura, lontano da occhi indiscreti è nascosta una piccola ampolla bianca. E alla cintura, sul lato sinistro una daga è assicurata. Non si sa mai. Sorride la Vampira Adulta. E un odore umano a lei conosciuto le giungerbbe alle narici. Ma per il momento sarebbe silenziosa e statica nella sua immobilità. ]

21:24 Fenrir [Acquitrino] Profondamente irritato dalla situazione, continua a vagare senza meta, borbottando fra sé e sé. «Non riesco a crederci» ringhia, tirando rabbiosamente fuori dal fango il piede destro, con uno strano suono di risucchio - come di un tappo levato da un lavandino: "pop!". Non riesce a capacitarsi della situazione in cui si è cacciato. Come diavolo ha fatto a perdersi nella Foresta?! L'ha percorsa a piedi in lungo e in largo almeno un paio di volte! E dal fiume Booh a Crios la strada non è così difficile. E lui s'è perso. Sbuffa rumorosamente. "Niente panico". Ma in realtà è la rabbia che lo fa rabbrividire. In ogni caso si ferma, digrignando i denti e serrando i pugni, sbuffando come un mantice, cercando di calmarsi. Con la mano si asciuga la fronte, madida di sudore sotto al cappuccio del mantello. Che diavolo. Forse sarebbe meglio tornare indietro prima di perdersi del tutto. Tanto ha camminato in linea retta...più o meno. Se segue le proprie tracce dovrebbe uscire da quella maledetta fanghiglia. Almeno, lo spera. Sospira.

21:31 Dakalia [Palude] [Sente l'odore del mortale con cui a condiviso una notte che si fa più intenso. Più invitante. E scorge la sua figura che si avvicina.È buio pesto per occhi umani. Non dovrebbe accorgersi di lei. Non h mai visto il buio. Da Diurna vedeva di notte come se fosse giorno. Quindi non sa bene cosa si provi nel camminare non vedere nulla. Sorride pregustando l'attimo ch verrà. Ancora immobile. Ancora silenziosa. Respira soltanto. Ma solo per aumentare il piacere che prova nel odorare il suo aroma sanguineo. Si lecca le labbra Distante da mortale di una dodicina scarsa di metri.. Lostudia. Sempre incappucciato quel ragazzo. E non è nemmeno brutto. Non lo capisce. Lei il lavoro lo trova scoprendosi. Pelle nuda uguale denaro per la sua Sacca. Sorride appena. Rimanendo in silenzio. Rimuginando sulla scorsa notte. Pensierosa. Pensando al Padre e al Fratello. ]

21:47 Fenrir [Acquitrino] «Avessi almeno una candela...». Purtroppo con sé ha solo l'acciarino, ma da solo è inutile. E gli alberi che ci sono lì sono troppo umidi per essere incendiati con un acciarino. Gli basterebbe anche solo la luce della luna per poter distinguere gli oggetti, ma evidentemente dev'essere serata di luna nuova, perché la nebbia non è nemmeno vagamente illuminata. Ringhiando improperi continua a incespicare nel fango, a larghi e ridicoli passi. Poi, come per magia, inizia a sentire che il terreno sotto i suoi piedi fa un lieve pendio; gli stivali affondano di meno nella melma. Sogghignando contento prosegue il cammino, a ogni passo sempre più libero dal fango. Però si blocca d'improvviso, perplesso. Strizza gli occhi di fronte a sé: vede una sagoma nella nebbia, sembra quasi una sagoma umana...resta immobile ad osservarla, interdetto, aspettando che faccia un qualsiasi movimento.

21:50 Yoroitsu [palude] a caccia il folle... ha sete, non eccessiva ma perchè aspettare che lo sia? stranamente in volto serio, la sua parte più micidiale quella lucida se così si può dire. manto nero, di pregiata stoffa come nero e pregiato il resto del vestiario che contrasta con il pallore della sua pelle... la bellezza del volto come una scultura è lapidario, lo sguardo vaga cercando qualche mal capitato che si sia avventurato lì. sotto il manto le due scimitarre, le uniche armi che porta la terza arma è lui stesso

21:56 Dakalia [Palude] [Immobile nella nebbia. Con gli occhi fissi sull'unica creatura vivente che per il momento è in quel loco. Povero sfortunato. Sorride appena quando lo vede osservarsi. Ma rimane perfettamente immobile. Statica. Quasi annoiata. Solo il petto si alza e si abbassa. In un' illusione per ingannare coloro che non sono suoi parirazza. per il momento ancora non avverte l'aroma di pazzia e follia del Vampiro Veterano e quindi tutta la sua attenzione è sul piccolo verme strisciante. Si lecca le labbra sentendosi osservata. Ma non compie alcun movimento. Rimane ferma nel suo posto. Solo le labbra si muovono a far uscire parole soavi e melodiche, come il suono di un' arpa. ]Chi è la? [Domanda prettamente inutile. Ma è una domanda consona. E le andava da tempo di dire questa frase così teatrale. ]

22:07 Fenrir [Acquitrino] Sentendo la sua voce sgrana lievemente gli occhi, poi sorride. È Dakalia. Contraffacendo la voce, rendendola più grave del normale (anche se non conta di ingannarla) brontola: «Prova ad indovinare». È contento di vederla, da un po' di tempo non la incontrava. Gli fa piacere la sua compagnia. Fa un paio di passi avanti, mettendosi di fronte a lei a circa un paio di metri di distanza, la schiena ingobbita e il mantello messo di fronte al volto, per contraffare la propria persona, senza però impegnarsi. Tanto il buio e la nebbia riescono a nasconderlo abbastanza...

22:10 Yoroitsu [palude] continuerebbe il proprio passo senza ne accellerare ne decelerare, sentirà ora il profumo di vitae e di parirazza, riconosce l'odore di dakalia e le labbra si tirano in un ghigno... ma comunque il passo non muterebbe, andrebbe però a seguire la direzione della scia di odore che sente, non ha alcuna fretta chi è padrone dell'eternità stessa. "Fame o voglia di divertirti?" direbbe in un sibilo come se con lui ci fosse qualcuno e quel qualcuno (sempre lui) risponderebbe "Entrambe..."

22:16 Dakalia [Palude] [Osserva la sua figura e il suo vano tentativo di cammuffarsi nella notte ingobbendosi un poco e cambiando leggermente voce. Alza scettica un sopracciglio, il destro per poi sentire un altro aroma. Ben più allettante. Un suo parirazza. Yoroitsu. La scarlatte labbra carnose si piegano in un piccolo sorrisetto sghembo. Malizioso. È stata a letto con tutti e due e ha sentito il sangue di tutti e due. Interessante. Ma la sua attenzione permane, per il momento almeno, su quel ladruncolo da strapazzo.] Allora...Quale sciagurato si rivolgerebbe a un' estranea meravigliosamente affascinante come me dandole con maleducazione del Tu. Dovete essere Fenrir. [Sorride soddisfatta anche se lo aveva riconosciuto decisamente dal suo odore.] Avvicinati. Fatti guardare, dolcezza....Ti ricordi la nostra notte, sì? [Ghigno con evidente lussuria negli occhi color cielo estivo.]

22:24 Fenrir [Acquitrino] La ascolta e poi, sbuffando e ricomponendosi, grugnisce ironico: «Vanitosa come un pavone e altezzosa come un'oca. Sì, sei decisamente Dakalia». Poi le fa la linguaccia e ride. «Non ho la memoria così corta da dimenticare un evento del genere» sospira. Poi le si avvicina di un altro po', senza vedere altro che la sua sagoma. «È un peccato non poter deliziare le mie pupille delle tue curve da stradina di montagna» mormora, non senza un certo imbarazzo. «Non hai una candela con te, vero? Se ce l'hai, preparati a sentirti chiedere dove cavolo l'avevi infilata, nonostante l'ovvia risposta» la prende in giro, ridacchiando. Poi le prende la mano destra e, limitandosi a chinare lievemente la schiena, le fa il baciamano. «Anche se non te lo meriti» borbotta poi altezzoso.

22:30 Yoroitsu [palude] e il passo va scemando quando vede due sagome nella bruma a 7mt da lui... continuerebbe ad avvicinarsi fino a che non si delineano i tratti di dakalia, ma lui pare incappucciato... il passo dunque si fermerebbe a 5mt. lo sguardo permarrebbe sulla figura incappucciata che bacia la mano a Dakalia e direbbe soltanto "Scopriti il volto... o ti stacco la testa senza pensarci due volte" non aggiunge altro, ci son persone che assoldano cacciatori di vampiri, che ne sa cosa sia quello indi concluderebbe "E non lo ripeteremo una seconda volta" non aggiunge altro

22:37 Dakalia [Palude] [Alza il sopracciglio a quell'insulto tentando di avvicinarmi di un passo.] Come prego? Oca? [Richiede per dargli l'occasione di cambiare termine se non vuole un orecchio in meno. Ascolta poi la miriade di complimenti e lo osserva diffidente.] Come mai tutti questi complimenti Ladruncolo? [Sospettosa la Gitana guardandolo. E poi la voce minacciosa di Yoroitsu. Sorride appena, divertita, nel sentire le sue parole.] Sera. [Saluta Educatamente e con una spruzzata di malizia nel tono. E quel mortale le fa il baciamano.] Se non me lo merito perché avresti dovuto posare le tue labbra calde e screpolate sulla mia candida e liscia pelle del dorso della mano?Ammetti che è una bella sensazione. [Superba creatura figlia della Morte.] Ti consiglio di ubbidire Fenrir. [Gli suggerisce tranquilla. Spostando lo sguardo su quel veterano. Facendo un cenno con il capo.]

22:48 Yoroitsu [palude] l'umano non si scopre il viso, il vampiro come detto non ha intenzione di ripetere "Sei nei miei domini, se do un ordine lo esegui" direbbe soltanto inizierebbe a muover nuovamente passo non osserva dakalia per ora, cacciatori di vampiri in giro, non hanno amici i vampiri se non i vampiri stessi e non di certo amici umani... cercherebbe dunque di coprire 6mt farebbe uno scatto in direzione dell'uomo cercando di metterci tutta la velocità che possiede per fermarsi a 1mt da lui [agilità 3] le labbra si tirerebbero solo ora in un ghigno "Ora ti stacco la testa"

22:56 Dakalia [Palude] [Scuote il capo con fare esasperato. ]Ho infinita pazienza con i bambini. Ma tu sei impossibile. [Sibila con voce quasi lamentosa. E altri complimenti. Non è da lui. Assolutamente. ]Cosa c'è?Vuoi un' altra notte nel mio letto?[Chiede divertita ma allo stesso tempo seria. Qui si parla di affari. Lo vede indietreggiare e osserva con aria passiva, impotente, la scena quasi divertente per i suoi macabri gusti. ]Ha una brutta cicatrice. Per questo non vuole farsi vedere in volto. [Dice con voce alta e piatta. Senza ne difenderlo ne accusare. Ma semplicemente dicendo le cose come stanno. ]Mio Signore...Se gli staccate la testa vi macchierete. Non sarebbe molto meglio utilizzare un altro metodo?[Propone con un sorrisetto. Temporeggiare ? No. Solo odia lo sporco. ]Da bravo Fenrir. Togliti quel mantello.[ direbbe verso il ragazzo. Con voce morbida e tranquilla. Ma perentoria. Fissandolo in viso. Come s volesse convincerlo. Cercando di infondergli un pizzico di fiducia con un accenno un sorriso. Cercando mantenendo il contatto visivo di entrare nella sua testa. {Persuadere liv. 3} Cercando di portarlo a fare quello che vuole. ]

23:07 Fenrir [Acquitrino] Ridacchia. «Oh, sì, certo, infinita, ci sto credendo» sogghigna in tono di scherno. «Cosa c'è? Non posso fare qualche complimento alla mia migliore amica? Prima te la prendi che ti prendo in giro, ora te la prendi che ti faccio complimenti...chi ti capisce è bravo» si lamenta, perplesso. Poi, in tono stizzito: «Ehi, grazie per sventagliare ai quattro venti gli affari miei, eh». Quel tizio è talmente veloce che gli si pone davanti a un metro di distanza in meno di due secondi, ed era a sette metri di distanza. «Complimenti amico, siete un centometrista nato» esclama, con tono piatto, una sottile vena di ironia che pulsa in mezzo a una miriade di arterie di pura stizza. Poi si sente apostrofare da Dakalia con quella voce morbida ma decisa, e si convince subito, sebbene riluttante. «"Da bravo"...non sono un cagnolino» borbotta stizzito, e con la stessa stizza si tira sulle spalle il cappuccio, rivelando alla nebbia il proprio volto. «Come se si riuscisse a vedere qualcosa, in questa dannata nebbia» borbotta, irritato, quasi fra sé e sé, poi sbotta: «Contento? Hai fatto un buon affare poi a comprare duemila e trecento ettari di fango e melma» aggiunge, tagliente. Poi si dice mentalmente di calmarsi, ricordando gli avvertimenti datigli dalla sorella due sere fa.

23:18 Yoroitsu [palude] il giovane parla troppo per i gusti del folle gli occhi di egli si dipingono di rosso, e quando egli dice la sua ultima frase il peso del corpo andrebbe a spostarsi sulla gamba sx che si fletterebbe appena per tentar di dare uno scatto di mezzo metro in direzione dell'uomo, contemporaneo vorrebbe essere il guizzo del sx braccio verso avanti che tenterebbe di portare la mano fasciare il collo dell'uomo con il pollice che fascerebbe la parte dx del collo di lui, il palmo la centrale e le altre dita la parte sx [agilità 3] e tenterebbe di stringere cercando una presa forte cercando di imprimere tutta la sua forza [forza 2] su quel collo che è una parte comunque molto debole per un umano ringhierebbe dunque "Come osi umano parlarci in questi toni?" poi verso dakalia "Non si chiede favore di far qualcosa a nessuno qui noi ordiniamo loro eseguono... c'è chi sta pagando una montagna di denari per avere uno della nostra famiglia vivo" il tutto senza guardarla, guardando l'umano fisso con sguardo rabbioso e insano "Supplicami di lasciarti in vita..."

23:25 Dakalia [Palude] [Immobile la Gitana. Occhi freddi inespressivi osservano la scena che le si palesa davanti. Senza Incertezza cercherebbe di avvicinarsi al Folle,e se ci fosse riuscita si perderebbe a mezzo metro dietro di lui, verso sinistra. Da dietro la sua spalle osserverebbe in volto Fenrir. Gelida. Fredda. Passiva. Per poi lentamente andare a sorridere dolcemente. Giusto un secondo. Per Fenrir.] Mio Signore...portiamolo a Palazzo...Potrete interrogarlo... [Propone con voce bassissima. Udibile solo dal Veterano. Rinchiuderlo nelle segrete e interrogarlo. Una cosa logica da fare.] Che ne dite? [Chiede a voce ora udibile anche dall'umano. Senza più guardarlo. Cercherebbe di far filare bene le sue parole. In modo che il suo ragionamento sia tutto chiaro e perfettamente logico e accettabile. (Oratoria liv.2). Lo sguardo fermo e la voce decisa.]

23:36 Fenrir [Acquitrino] Con la stessa velocità sovrumana l'uomo gli prende la gola e gliela strizza, rendendogli impossibile respirare. Riesce a dire solo «Ach...» a causa della pressione; il primo sguardo che lancia all'uomo è iracondo, ma quello subito successivo è uno sguardo di resa e di scusa - dovuto solo in parte al fatto di essere strangolato. Mentre i due parlano a voce bassissima lui prende la mano dell'uomo con entrambe le proprie, cercando di liberarsi e nel frattempo di ascoltare quello che dicono. Ma riesce a sentire solo il "Che ne dite?" della propria amica, mentre è sull'orlo della perdita di coscienza. La presa di quella mano è troppo ferrea...

23:39 Yoroitsu [palude] osserva il tipo non riuscire a parlare gli lascerebbe dunque il collo, non per le parole di dakalia ma vuole le suppliche "In ginocchio e supplicami di risparmiarti" intimerebbe ancora, ed è fortunato l'umano la sera prima ha massacrato due della sua stessa razza per un'offesa della loro madre... "A palazzo? si dopo che mi avrà supplicato" direbbe verso dakalia senza levar lo sguardo dall'umano

23:48 Dakalia [Palude] [Annuisce distrattamente alle parole del vampiro Folle.Vedendolo lasciare la presa per poi lanciare un' occhiata a Fenrir come a dire "Te lo avevo detto no?". Alza le spalle per poi leccarsi lasciva le labbra.] Se me lo permettete vorrei interrogarlo io una volta portato e rinchiuso a Palazzo. So essere molto persuasiva e se non vi fidate potete mandare qualcuno. [Gli propone cercando di affiancarlo per poi guardare il profilo perfetto del vampiro. Con un tono di voce deciso. Fermo. Serio. Senza alcuna smielatura o moina da Meretrice. Ma usando un tono da Gitana. Forse per la prima volta. Seria in volto. Cercando di essere chiara e semplice. In modo da essere capita. (Oratoria liv.2). Fermo lo sguardo sul vampiro fino quando lentamente non abbassa gli occhi sul mortale. Un' espressione indecifrabile sul volto di porcellana.].

23:54 Fenrir [Acquitrino] Una volta lasciato andare si piega su se stesso, appoggiandosi con un braccio al ginocchio e massaggiandosi con l'altra mano la gola, e tossisce diverse volte riprendendo fiato. Poi guarda con odio il tizio; odio e uno stupore enorme. «Palazzo?» esclama, fra un colpo di tosse e l'altro, con voce roca. «Che palazzo?». Sta prendendo tempo, non ha molta voglia di inginocchiarsi di fronte a quel tizio. Ma alla fine inghiotte l'orgoglio e si inginocchia. Poi, a voce bassa e con un tono di voce neutro, dice: «Oh, ti prego, risparmiami, signore di queste terre». Non una parola di più, poi guarda sconvolto Dakalia. «Interrogarmi?! Rinchiuso a Palazzo?! Di che diavolo state parlando?». Completamente sconvolto, non capisce cosa diavolo sta succedendo. Non capisce che espressione abbia la sua amica mentre lo guarda; una folla di paranoie gli si accalca nella testa mentre con la mano destra, invisibile sotto al mantello, afferra il manico di un'ascia da lancio, pronto a scagliarla contro la fronte del primo che gli metta le mani addosso. [Lancio dell'ascia: 1/3]

00:01 Yoroitsu [palude] lo osserva, ha supplicato tanto gli basta "Serviti pure" direbbe spostandosi sulla propria dx indicandoglielo con la mano come per dirle di bere prima lei "E lasciamene" direbbe infine senza aggiungere altro senza nemmeno spostare lo sguardo dall'uomo

00:10 Dakalia [Palude] [Sorride al vampiro. Facendo un cenno con il capo.] Galante sta sera mio Signore? [Maliziosa e tentatrice la Gitana mentre con le mani si scosta una ciocca di rossi capelli da davanti al volto. il top che indossa. O meglio la fascia di cuoio nera e rossa le comprime e risalta seni generosi . Sposta gli occhi sul mortale. Notando da subito la mano sotto il mantello. Portando quindi di rimando la mano destra sul manico della daga che è sul lato sinistro della via della Gitana. Cercando di estrarla di mezzo palmo. Un avvertimento sembra il suo.] Non voglio farti male...Fenrir... [Sussurra con voce calda e mielosa . Tornando meretrice.] Voglio te. [Aggiunge con un tono leggermente più roco del solito. Sbattendo le palpebre due volte, con un sorrisetto malizioso e dolce appena accennato e piegandosi un poco di più per mettere in risalto la scollatura con un movimento morbido e sciolto da gatta. {Sedurre liv.3/Fascino} Cercando appunto di affascinarlo e sedurlo e conquistare la sua fiducia. Di farselo suo. Tiene comunque sottocchio la mano del mortale sfregiato sotto al mantello. Diffidente.]

00:22 Fenrir [Acquitrino] Ascolta la frase detta da Dakalia. È così seducente e convincente...così bella, anche se non riesce a distinguerla bene nella nebbia della palude...perché dovrebbe mentirgli? Seppure a malincuore, comunque, si alza in piedi brandendo l'ascia, facendo un paio di passi indietro. «Non adesso, Daka» mormora, con una mano di ferro stretta attorno al cuore per averla rifiutata. "Anche io ti voglio" pensa, con sentimento struggente. Ma non può farsi distrarre da lei, non con quel tizio lì vicino. E quel "Serviti pure", seguito da "E lasciamene", lo convince sempre più della verità di quel che gli aveva detto la sorella maggiore, l'unica sera che l'ha vista. E nonostante lei sia una vampira lui continua a fidarsi; non ha senso pregiudicare un'amicizia solo per la natura dell'altro. «Io...» inizia, deglutendo, l'ascia nella mano destra posta vicino all'orecchio e quella sinistra tesa in avanti a bilanciare. Che fare? Giocare a carte scoperte? Forse sarebbe peggio ancora. Meglio tacere. «Io...non voglio essere portato in questo vostro palazzo, qualunque cosa sia. Sono già pronto a scagliare l'ascia, e uno di voi due si farà parecchio male se mi costringerete». Il pugno di ferro dà una strizzata al suo cuore mentre tutti i suoi muscoli si tendono, pronti a scagliare l'arma. [Lancio dell'ascia: 2/3]

00:30 Yoroitsu [palude] alle parole di lui lo sguardo torna su egli furente, mezzo metro in ginocchio, dovrebbe avere il suo profilo sx essendosi spostato sulla propria dx, assottiglierebbe le palpebre dunque e nuovamente veloci vorranno essere i movimenti, il piede sx farebbe da appoggio mentre la medesima gamba si flette appena, le mani si allargano leggermente e il busto si incasserebbe appena verso avanti per tentare di favorire l'equilibrio dato che la gamba dx andrebbe verso dietro piegandosi per poi tentare con uno scatto repentino di scagliarsi verso avanti in direzione del fianco sx di lui con la punta, appena sopra verso le costole l'intenzione è rompergliene una o forse due quelle più fragili quelle che stanno all'ultimo praticamente [agilità 3] cercando di dare forza sia con la muscolatura che con la velocità stessa del calcio, ma anche tentando di favorire la forza, con un tornare del busto totalmente eretto e tentando uno scatto di bacino verso avanti che accompagnerebbe il movimento del calcio [potenza 2], il tutto ovviamente tentando di non colpire dakalia, tentando di mirare al meglio il punto e lui nella notte vede come il giorno... "INSOLENTE!" urlerebbe

00:39 Dakalia [Palude] [Sbatte le palpebre fingendosi addolorata dalle parole del mortale, chinando il capo e abbassando gli occhi come se volesse nascondere il proprio candido volto. Come se non volesse farsi vedere piangere. Cercherebbe do adottareadottare una voce tremante e insicura. Come appunto se piangesse e terrebbe su con il naso. Tenera. ]Le tue parole mi addolorano Fenrir....[E quando lo vede con la coda dell'occhio che ha in mano un' ascia produrrebbe un falso singhiozzo di pianto. (Confondere liv1) ]Vorresti colpirmi? Anche a me?...Io che ti ho dato amore in quella notte....Mi ringrazi in questo barbaro modo?...[Un altro verso di pianto produrrebbe. Il tutto prima che Yoroitsu cercasse di colpirlo. Nel mentre dell'azione del Folle la Gitana starebbe in silenzio. ]Tu non mi vuoi...[Mormora con voce addolorata. Offesa. Tentando di farlo sentire in colpa. Lo ha sedotto. ]

00:47 Fenrir [Acquitrino] Ogni lacrima di Dakalia è un pugno nello stomaco per lui. «No, no...» sussurra, distrutto, ma senza abbassare la presa. «No!» esclamerebbe poi inorridito. «Io...non ti colpirei mai...». Ormai è completamente perso. Poi viene colpito dal calcio dell'uomo, e sicuramente si rompe almeno una costola. «Argh!» urla di dolore, ma riesce a restare in piedi; arretra di qualche passo per allontanarsi dalla furia omicida del tizio. E la frase di Dakalia è un altro colpo al cuore. «No, non dire così, Dakalia! Io...io ti voglio...». La sua voce è incrinata, non sa che fare per consolarla; ma andare là non può, non con quell'uomo in giro.

00:56 Yoroitsu [palude] il suo calcio non prende l'umano, prende l'aria una delle sue allucinazioni forse, questo non da che farlo irritare solo di più e lo sguardo furente volge verso la scenetta "Gitani" direbbe fra se e se indi incrocerebbe le braccia al petto osservando con un ringhio, se non si sbriga lo beve lui "Dakalia vogliamo fare giorno?" direbbe soltanto

01:03 Dakalia [Palude] [Si gode ogni parola addolorata del mortale. Sadica creatura. Amala tortura psicologica. Molto meglio di quella corporea. Ci si potrebbe imbattere in masochisti. ]Crudele.[Singhiozza ancora per poi guardare Yoroitsu quando chiama il clan di appartenenza di Dakalia e alza un sopracciglio scettica. Scrollar le spalle per poi tirare ancora due con il naso per poi guardare l'umano con una falsa espressione triste sul volto pallido e perfetto. Di candida porcellana. Se mi vuoi getta l'arma e fatti baciare. [Mormora con una vocetta da bambina. tenera e addolorata. Tutta finzione. La vera Dakalia sta ridendo dentro di se. Si avvicinare a lui e se ci fosse riuscita proverebbe a cingergli il collo con le braccia nude per poi alzarsi sulla punta e provare a posare le labbra sulle sue. Tirando fuori i caini e se ci fosse riuscita proverebbe a morderlo. Succhiandogli via il sangue. Dolce nettare che la fa rafforzare. L'umano dovrebbe sentire un forte piacere. L'estasi. La Gitana continuerebbe indi a bere vivacemente ancora due o tre sorsi per poi staccarsi. Ritirando i canini e passando la lingua gelida sulle due ferite al labbra inferiore. Cicatrizzandole all'istante. Fenrir dovrebbe rammentare solo un bacio appassionato. Con le labbra sporche di sangue si voterebbe verso Yoroitsu e dopo aver tentato di avvicinarsi a lui cercherebbe di posare le labbra sulle sue. un bacio innocente ma sporco di rosso. per poi scostarsi e pulirsi le labbra con la lingua. ]{Morso}]

01:15 Fenrir [Acquitrino] Deglutisce e rabbrividisce alla singola parola di Dakalia. Odia farle così tanto del male...se solo sapesse. Alla sua frase rabbrividisce ancora, non sapendo cosa fare. Ma ci sarà tempo per le effusioni, per quanto dolore gli possa portare ciò. «N-no, Daka...non adesso». Nonostante sappia della natura di Dakalia, nemmeno per un istante lo sfiora il pensiero che possa volersi solo nutrire del suo sangue. Potere del gentil sesso. Farebbe un altro passo indietro per evitarla, sperando che questo basti - non riuscirebbe a rinnegarla un'altra volta. Sempre con l'ascia accanto all'orecchio, sibilerebbe: «Avanti, signore, ditemi: cos'è questo palazzo?». Di proposito fisserebbe le proprie pupille sul volto dell'uomo, cercando di non pensare alla sua sensualissima amica e, perché no, amante, apparentemente in preda al dolore più atroce. Non può permettersi distrazioni, in questi frangenti.

01:23 Yoroitsu [palude] dakalia lo bacia ma pulita non essendo riuscita nel morso... osserva quel tipo, non ha alcuna intenzione di pazientare ancora "Finito con i metodi dei gitani posso passare ai miei?" direbbe ironico a Dakalia mentre la dritta andrebbe a carezzarla dalla nuca lungo il centro della schiena fino alle natiche con un ghingo malizioso. indi volgerebbe il guardo a lui, silenzioso lo osserverebbe, cercherebbe di sentire il suo sangue che pulsa, tenterebbe di concentrarsi su quello, di liberare la mente da tutto ciò che non sia il battito del cuore di lui che pompa il nettare che gli da nutrimento senza parlare per ora, sa che dakalia farà la sua parte da gitana se è stata istruita bene [visione del sangue L.3 turno 1/3]

01:33 Dakalia [Palude] [Alle parole del mortale lo fulmina e si arrabbia.] Mai. E ripeto mai. Rifiutare una donna. Io ti ho dato me stessa. Ingrato! [Sibila minacciosa. per poi sentirsi carezzare lungo la schiena e fino alla nattica e un occhiolino viene regalato al folle senza farsi vedere dal mortale. Dandogli le spalle. Lo vede concentrarsi. E capisce. Cercherebbe di svuotare la mente da ogni pensiero. Cercando di focalizzare solo il mortale. Se ci fosse riuscita proverebbe a sovrapporre l'immagine della bocca di Yoroitsu sopra la effettiva bocca del Folle. Ma al contrario di quella...vera questa si proverebbe in sincrono con le parole che la Gitana cercherebbe di fargli pronunciare tentando di riuscire a riprodurre la stessa voce folle. Ma resa seria.] Il palazzo non è altro che un Castello dove io e la mia famiglia viviamo. Ed io e Dakalia siamo cugini. [Cercherebbe di far dire questo e poi di far tossire per rendere più vera la semplice illusione la bocca di Yoroitsu che se è sveglio dovrebbe capire di restare completamente immobile. La Gitana cercherebbe di fare vedere questo e sentire ciò alla mente dello sventurato Fenrir. Cercando di mantenersi concentrata.] {Illusionismo liv.2 allenamento liv.3 3/3}

01:45 Fenrir [Acquitrino] «Non ti ho rifiutata, Dakalia» guairebbe sottovoce, addolorato per la rabbia dell'amica. «Ma non è questo il momento adatto, piccola mia». Resta interdetto. "'Piccola mia'? Ma sei serio, Fenrir?" pensa, scuotendo lievemente la testa, poi torna a fissare l'attenzione sui due. «"Metodi dei gitani"?» esclama, perplesso, sempre pronto con l'ascia in mano. «Quindi, Daka, tu saresti una...gitana? Che vuol dire? E metodi per far cosa, poi?» aggiunge poi, profondamente sospettoso, facendo un altro passo indietro. Il fango gli arriva fino al malleolo. Poi ascolta la voce dell'uomo spiegargli cos'è il "palazzo". «Cugini, eh? E vi date del voi, di solito, fra cugini?» esclama, scettico, facendo ondeggiare lievemente l'ascia accanto alla propria testa a mo' di avvertimento. «Suvvia, se volete ingannarmi dovrete far di meglio, amico mio!». Fa ancora qualche passo indietro; adesso ci sono almeno due metri di distanza fra il ladro e i due cugini.

01:48 Yoroitsu [palude] continuerebbe la propria concentrazione, osserverebbe l'uomo, il profumo del sangue sarebbe carpito totalmente così come il battito, lo scorrere di esso nelle sue vene cercherebbe di esser messo in contatto con la propria mente, cercherebbe quasi di sentirlo proprio dentro di lui, di sentirlo suo, di impadronirsi di esso ad un livello di collegamento mentale come un filo che dalla propria mente cercherebbe di andare proprio sull'uomo a toccare ogni globulo del suo sangue [visione del sangue Liv.3 tunri 2/3]

01:57 Dakalia [Palude] [La Gitana si manterebbe concentrata.] Gitana...Zingara. È un sinonimo. Nomade. [Dakalia con lo sforzo cercherebbe di far muovere le labbra illusorie di Yoroitsu e allo stesso tempo di far pronunciare queste parole semplici.] Il voi è simbolo di rispetto e noi non ci conosciamo così bene per darci del tu. E poi io sono più grande di lei. Ed esigo rispetto. [Cercherebbe di far dire anche queste parole a quella bocca tentando di sottolineare la parola "esigo" con un tono vagamente più grave e alto. La Gitana cercherebbe di far apparire anche il braccio di Yoroitsu che andrebbe a sovrapporre il destro. e cercherebbe di mettere uno sfondo paludoso e stagnante sul vero braccio di carne morta del Folle. Il falso braccio si piegherebbe e andrebbe a carezza piano la guancia destra della Gitana.] Non è vero Dakalia? [Cercherebbe di fargli dire queste parole per poi annuire. Senza parlare. Facendo un'espressione offesa per il rifiuto subito. Addolorata. Ma mantenendosi concentrata.]. {Illusionismo liv2 allenamento liv3 3/3}

02:06 Fenrir [Acquitrino] «Sì, conosco la parola» esclama, perplesso. «Ma se vivete in un castello sicuramente non è una gitana, no?» aggiunge, tagliente. «Sapete, il castello è troppo grande e pesante per essere una dimora nomade» aggiunge, con un velo d'ironia. La situazione già da un po' gli puzza di bruciato, ma forse è solo colpa delle paranoie che s'è fatto a causa della rivelazione di Loki. Ascolta la spiegazione dell'uomo riguardo all'espressione onorifica. Poi rotea gli occhi al cielo. Infine prende una decisione fulminea; non è un terreno a lui favorevole, quello, in un eventuale scontro. «Oh, ma allora la vostra è una famiglia di fissati» borbotterebbe, rimettendo a posto l'ascia e camminando fino a mettere gli stivali sulla terra asciutta. Batterebbe un paio di colpi coi piedi per levare il fango, in silenzio, poi: «Be', Daka, devo proprio dirtelo...». Ogni singolo muscolo del suo corpo è teso come una corda di violino mentre cammina verso di loro. «L'idea di conoscere i tuoi genitori...». Si pone a un metro di distanza da loro, poi esclama: «È un po' troppo grande per me. Penso di...doverci pensare ancora un po'!». E con questa esclamazione farebbe uno scatto felino in direzione dei due, lasciandoseli alla propria sinistra, correndo verso la pianura di fango. Col braccio sinistro cercherebbe di spintonare i due cugini, per far perdere loro l'equilibrio ed evitare di essere inseguito, poi corre al meglio che può nella fanghiglia, tirando intanto fuori dal fodero la propria cerbottana e infilandoci un dardo dentro.

MASTER: Yoroitsu non cessa di concentrarsi, e non avrà alcun problema a proseguire visto che Fenrir rimane ad 1 metro frontalmente rispetto Dakalia e Yoro [// Dici di metterti ad 1 metro da loro ma dove? Di lato? Frontale? lo decido io, Frontale. RImani fermo perchè dici di scattare senza dire quanta distanza compi.] Quindi Fenrir rimane fermo ad un metro da loro senza riuscire a spingerli nè a far cessare la concentrazione di Yoroitsu [//Dici di spingerli ma non descrivi in che modo lo fai e i movimenti che compi.] Dunque di conseguenza Fenrir non riesce a scappare come voluto [//Di regola per uscire dalla chat ci vogliono 2 turni] e la cerbottana rimane al suo posto. [// malus descrizione estrazione] [STESSI TURNI - PROSEGUITE IN AUTOMASTERING - GO]

02:30 Yoroitsu [palude] e ora sentirebbe il feeling mentale col sangue di lui, lo osserva lo lascia avvicinare, tenterebbe dunque ora di ordinare mentalmente al proprio sangue di fermarsi cercherebbe di non farlo scorrere più nelle braccia e nelle gambe lasciando che rimanga al torace, quindi l'umano non dovrebbe più sentirsi i quattro arti e cadere in terra solo busto [visione del sangue L.3 turno 3/3]

02:37 Dakalia [Palude] [Guarda l'umano avvicinarsi. E la Gitana solo quando l'umano cadrà a terra spezzerà l'illusione avvicinandosi con due passi a lu i. Sedendosi sui talloni incrociando le braccia alle ginocchia. Lo fisserebbe un lungo momento per poi sussurrare. ]I miei complimenti.[Osservando affascinata il corpo inerme del mortale poi spostare lo sguardo sul vampiro artefice di ciò. Sorridendo radiosa. ]Cosa dicevi sui miei genitori? Sono orfana Fenrir. [Lo informa con un largo sorriso angelico. Sbattendo gli occhi sensualmente sporgendosi un poco per poi cercare di chinarsi in avanti e tentare di posare le sue gelide labbra su quelle del mortale. Un bacio a stampo. Senza doppi fini. Sorride appena staccandosi per poi fargli l'occhiolino. Con un colpo di reni e addominali si tira su e si aggiungerebbe a Yoroitsu.] Ve lo lascio, mio Signore... [Sussurra a voce bassissima. Cercando di scostarsi da lui di un metro. Educata.]

02:47 Fenrir [Acquitrino] Di fronte a loro, a un metro di distanza, si prepara a scattare per la salvezza. Ma è troppo tardi: all'improvviso si sente le braccia e le gambe intorpidite, e gelide. Non riescono più a sostenerlo, e dopo qualche barcollamento crolla a terra come un corpo morto. «Ahia!» guaisce, intimorito. Senza il controllo delle proprie membra è un pupo nelle loro mani. Be', ormai è fatta. Tanto vale giocare a carte scoperte; come si suol dire, "rotta per rotta, rompiamola tutta". Dopo essere stato baciato da Dakalia (e ricambia con piacere il bacio, sebbene sia solo a stampo), esclama: «Orfana, eh? Mi dispiace, Daka». Sincero, poi esclama: «Di cosa sono morti, di vecchiaia? Non l'avrei mai detto, considerata la figlia». Le fa un sorrisetto sincero e un occhiolino di complicità, poi si rivolge all'altro: «E scommetto che anche voi siete della sua stessa razza, vero?». Semplice curiosità. Sente la frase di Dakalia e sospira. «Se proprio dovete, fatelo. Ma in ogni caso, non cercate di darmi a bere che siete cugini, eh? Io a mio cugino non lo chiamo "mio Signore". Sempre se ne ho uno» aggiunge, perplesso, quasi in tono di conversazione. Non è più spaventato; non può risolvere il problema, quindi perché preoccuparsi?

02:55 Yoroitsu [palude] lo osserva lo ascolta si fletterebbe sulle ginocchia, sogghigna il folle "Credi che la morte sia la cosa più brutta che continui a cianciare?" direbbe mentre gli darebbe un buffetto con la mancina sulla guancia speculare "Sei un burattino ora... vediamo... ti lascio senza mani? senza lingua? senza occhi? senza gambe? o..." il ghigno si allarga e il verbo passa a dakalia "Ti regalo un cagnolino dakalia..." non aggiunge altro si alzerebbe senza smetter di guardarlo [mantenimento 1/3]

03:02 Dakalia [Palude] [Guarda il mortale con un sorriso sadico. ]No. È morta giovane quella cagnetta di mia madre. Per fortuna.[Sorride appena per poi ignorare il resto delle parole ma presta particolare attenzione a Yoroitsu. Sorride. Prima poco poi il suo è un sorriso raggiante. Lentamente fa crescere i canini e poi con la punta di uno di essi si morderebbe la punta dell'indice della mano destra. Facendone uscire qualche goccia di sangue. La mano sinistra saetterebbe sul volto del mortale, tenendolo per la mascella. Stringerebbe forte in modo da costringerlo ad aprire la bocca. (Forza +1) per poi. se ci fosse riuscita porterebbe l'indice sopra la sua bocca aperta e farebbe colare dentro delle goccie del proprio eterno sangue. Terrebbe aperta la bocca finché tutte le gocce siano state ingoiate . e solo allora lascerebbe la bocca del suo nuovo Succube. Sorridendo allegramente al Folle. Tentata di gettarglisi sopra come una bambina. Ma potrebbe arrabbiarsi. ]{Soggiogazione}

03:14 Fenrir [Acquitrino] «Oh, al contrario» esclamerebbe, sempre con tono amabile. «La morte è un'ottima cosa, la maggior parte delle volte: non bisogna più pagare le tasse, ad esempio». La solita ironia. Poi, stizzito: «Fa' un po' quel che ti pare, ma se continui così non ho più né braccia né gambe. Ti dispiace lasciare i miei globuli rossi circolare in pace? Te ne sarei grato in eterno». Con la solita ironia fissa l'uomo che parla di cagnolini, poi porta lo sguardo alla sua amica, che in breve tempo fa crescere i canini. Fa un enorme sogghigno. «Ah, lo sapevo! Sei una vampira» esclama, trionfante. La vede mordersi il dito, poi la mano che lo costringe a tenere aperta la bocca, e poi sente il sapore metallico del gelido sangue di Dakalia. Sorpreso, non ingoia il liquido, nonostante la bocca gli si stia riempiendo di saliva. «Ma che fai?» biascica, sbalordito, la bocca sempre più invasa di saliva.

03:21 Yoroitsu [palude] è stufo di quell'umano il folle indi veloci i passi sarebbero nell'avvicinarsi gli ultimi passi che mancano, è ancora lì in terra, si accovaccerebbe sedondosi sui talloni al lato sx di dakalia. la mancina andrebbe a tentar dunque di prendergli il capo per piegarlo sul lato sx lasciando che il dx mostri per bene il collo indi lascerebbe allungare i canini e tenterebbe di affondare nella sua giugulare per iniziare a bere

03:26 Dakalia [Palude] [Spazientita stringe un poco di più con le unghie la sua mascella. Impaziente di andare al Palazzo. Ed ecco. Il genio. Yoroitsu arriva e lo morde. Per processo meccanico la bocca deve chiudersi per forza se si viene morsi in quel punto. La Gitana sorride.] Fallo svenire... [Bisbiglia velocemente. Impaziente. Ancora seduta sui talloni. mentre i suoi canini tornano in forma umana e la Gitana si lecca le labbra con fare lussurioso e vorace. Sospira umanamente. Attendendo con irritazione che ingoi. Mentre lascia la presa a mano che il vampiro lo morde.]

03:33 Fenrir [Acquitrino] Sente stringere la mascella un po' di più, senza avere risposta alla domanda, poi sente i passi frettolosi dell'altro che gli si avvicina e gli si china sopra. La testa gli viene girata e per non morire affogato nella saliva inghiotte tutto. Nonostante fosse sangue gelido, la gola gli va in fiamme mentre ingoia, e le fiamme scendono fin nello stomaco, dandogli intensi brividi di calore. Per un istante prima di essere morso guarda Dakalia. Non sa perché lo fa; per qualche ragione sente solo di doverla guardare. La guarda e sorride; arrossisce lievemente, ma oltre a questo nessun segno visibile del cambiamento. Poi viene morso; sente i canini che gli bucano il collo, e il sangue che praticamente esplode nella gola dell'uomo. «Aaaah...» geme di dolore; sa che di lì a poco proverà un piacere intenso, e come da programma ecco che il piacere arriva, inesorabile, invincibile. Guarda Dakalia negli occhi, socchiudendo i propri in estasi, senza potersi muovere.

03:36 Yoroitsu [palude] continuerebbe a suggere sentirebbe quel caldo sangue umano entrare e nutrirlo, e lentamente anche cambiare qualcosa in quel sangue indi si ferma dunque portando fuori i canini non beve nel piatto di altri e ora lui lo è diventato. "è tuo..." direbbe soltanto con un rivolo di sangue che scende lunto il lato dx delle labbra fino al mento

03:42 Dakalia [Palude] [Sorride soddisfatta nel vederlo inghiottire e poi nota il suo arrossamento e il suo sorriso si allarga ancora. Guarda con una punta di gelosia il collo del suo nuovo succube mentre Yoroitsu lo viola. Ma non fa nulla. Si limita a socchiudere un poco gli occhi. Per poi chinarsi un pochetto e leccare sensualmente la ferita lungo il collo del mortale. Chiudendola. Un sorriso viene concesso al ragazzo e la Gitana ora dolce si china e lo bacia all'angolo della bocca. Sul lato destro. ]Shh ...Ora dormi. Al tuo risveglio una sorpresa...[gli sussurra con tono caldo e tranquillo. Leggermente malizioso. Ha perso molto sangue. Dovrebbe perdere i sensi. Una volta persi solo cercherebbe in spalla e lo porterebbe fino al Palazzo. Dove lo chiederebbe nella sua nuova stanza. Soddisfatta. Lanciando un' occhiatina d'intesa al Folle.] Exit

03:49 Fenrir [Acquitrino] Quando l'uomo lo lascia andare perde ancora un po' di sangue dal collo, ma vede la sua amica Dakalia chinarglisi sopra e leccargli la ferita, procurandogli una serie di deboli brividi di piacere. «D'accordo, Daka...» esala, poi, prima di perdere i sensi, aggiunge: «Però mi fa schifo ricordare...che anche quello...m'ha baciato». Un risolino, cerca di baciarla a sua volta, poi cade nelle braccia di Morfeo - o meglio, di Dakalia, addormentato come un neonato nelle braccia della madre. Una madre molto sensuale, è pur sempre Dakalia; in un angolo della mente, non può far a meno di pensare all'uomo come al terzo incomodo...[Exit]
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04/09/2012 19:08

Non posso approvare direttamente la skill "illusionismo liv.3", ho bisogno dei 3 allenamenti come di regola.
Quando avrò tutti e tre, li valuterò ed approverò eventualmente la skill.
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