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Il piano mentale

Ultimo Aggiornamento: 13/10/2012 03:51
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Post: 152
Città: MILANO
Età: 33
Sesso: Femminile
13/10/2012 03:51

Pg. Uriel, Meridom, Master-Siobhan
png utilizzato-dea bambina con calice
oggetti assegnati-nessuno
malus da aggiungere-mutismo a meridom per quattro role


23:04 Uriel [[Strada principale]] Avanzava con calma la imponente figura dell'uomo, avvolto in un manto nero, in sella al suo destriero del m3desimo colore. Il cappuccio del suddetto indumento era calato sul suo volto, e lasciava intravedere solo un mento rasato con cura ed un paio di labbra rosee ma evidentemente maschili. Ai piedi erano presenti degli stivali in cuoio nero, sporchi di fango e tutt'altro che preziosi. Alla vita una bisaccia con degli effetti personali e due spade, la sue spade, unico effetto personale che aveva portato via da Cyrodil, dopo che se ne era andato in esilio volontario, per cause che non avrebbe rivelato tanto facilmente a chiunque. Sul corpo l'armatura, ai bracci i bracciali e alle tibie gli schinieri. Sulle spalle il massiccio scudo di acciaio. Il passo, lento, di Khamsiin lo conduceva per la via principale della città di Gules, nella quale non tornava da molto tempo ormai.

attendere responso
E' cheta la sera che ivi si presenta: la luna non occhieggia oltre i veleggianti banchi di nuvole nere. In questa piazza di marmo e case apparentemente dormienti solo un uomo sembra incedere sul suo cavallo nero, presagio d'eleganza e fierezza. Lento il rumore degli zoccoli dell'equino si spande, rimbombando nelle strade deserte, risalendo lungo la volta silenziosa del cielo. Ma verso quella notte, quella spettatrice silenziosa, sale anche un altro lamento. Non ci è dato di sapere quanto distante possa essere la fonte da quest uomo che passeggia, forse imprudentemente tra le strade della città. Eppure chiara e cristallina si innalza debole una voce fievole di bambina smarrita che piange, a singhiozzi spenti, a singhiozzi rotti. -Ma...Mammaa!-si ode, appena. Ma in quel silenzio spettrale che sembra permeare ogni cosa sarà udibile persino per quell'umano quel lamento di bisogno. E se la cercasse...No non possiamo sapere dove mai la troverà. [GDR PLAY]

23:21 Uriel [Strada principale] Il rumore degli zoccoli di Chamsiin sul selciato della strada principale è secco, l'aria notturna umida, il cielo coperto. La città semi deserta vista l'ora tarda, appare sinistra e spoglia al ragazzo, che comunque non va a guardarsi intorno granchè, poiché davanti a se si apre la piazza della città. Starebbe per spronare il destriero ad avanzare, ma una voce, un lamento nel silenzio notturno attira l'attenzione dell'imperiale di Cyrodil. Singhiozzi, il chiamare della propria genitrice. Un bambino in difficoltà. Se prima non lo faceva, ora i suoi occhi, invece vanno a guardarsi intorno, a ricercare la fonte di quella voce, mentre intanto, per comodità, scende di sella, con un sonoro rumore di ferraglia infernale, emanato dalla sua armatura, durante la suddetta movenza. Forse fare rumore a sua volta potrebbe attirare allo scoperto chi sta chiamando sua madre, probabilmente un bambino...

23:25 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Capo chino e coperto dal cappuccio nero della canotta senza maniche. Ambo le leve superiori son bendate e permangono lungo i fianchi oscillanti a dar manforte al moto del mannaro che nel frattempo si guarda attorno con le smeraldine nascoste appena dal cappuccio e dal crine albino. Larghi pantaloni neri creano un fruscio quasi fastidioso alle sue orecchie ma per il momento imbocca appena la via per la strada principale del paese. Schiocca la lingua nervoso prima di fermarsi di scatto. Un pianto. Si ferma a riflettere ora andando a guardarsi attorno. La manca si porta al cappuccio nero e scrollandolo con forza sbuffa appena. } ... Il fato a volte aiuta { Proferisce appena, lasciando che una smorfia si disegni sul di lui volto. La manca si stringe appena all'elsa dello spadone che spunta sulla spalla sinitra, e nel frattempo il mannaro si cheta. Inspira con forza mentre le orecchie tentanto di captare il painto e il naso tenta di cogliere la scia [ SENSI SVILUPPATI ]- Se fosse --->
23:26 Meridom [.:Piazza Principale:.] riuscito a cogliere una traccia l'avrebbe rincorsa, o avrebbe tentato di scegliere la via più breve per raggiungere la via del pianto, sempre mantenendo i sensi all'erta e sempre con la manca sull'elsa dello spadone. In caso contrario si sarebbe spostato tentando di captare meglio i vari indizi che lo potessero condurre dalla piccola, o comunque dalla fonte del pianto }

[Attendere responso]
Non si distingue veramente se sia una voce di bambina o di piccolo bimbo [attento Meridom =) ] ma il lamento continua, a salire, impervio verso quel cielo. Si fa acuto, a singhiozzi rotti. E piccoli passi sembrano risuonare. Senza difficoltà l'Imperiale Uriel andrà discendendo dal suo cavallo, in cerca di quel bambino in difficoltà e senza fallo potrà proseguire alla ricerca di quel lamento che tetro sembra innalzarsi tra le mura deserte. Ma ecco che ora un altro paladino è alla ricerca della fonte di quel lamento...E potrebbe avere più fortuna. Infatti Meridom si aggira appena una via accanto rispetto a Uriel, e i suoi sensi sviluppati, donategli da quella stessa luna che stasera non si mostra, dà ad egli la possibilità di cercare in maniera più affinata la fonte. Potrà sentire approssimativamente che quel pianto acuto di bambina va levandosi dal centro esatto della piazza. [Mammaaaaaa!! L'ho persa! L'ho persa! Come torno?] solo queste parole, apparentemente incomprensibili, e >>
sradicate dal loro contesto originario, così da apparire forse anche inquietanti. Ora che il suono è più prolungato e chiaro potranno entrambi capire senza troppa difficoltà, in quel silenzio che all'apparenza sembra eterno, il luogo approssimativo in cui quella sventurata bambina, o bambino, invoca aiuto. [GDR PLAY]

23:43 Uriel [Strada principale -> Piazza] Il ragazzo volge, ancora, lo sguardo a spaziare a trecentosessanta gradi intorno a se, cercando un palo, una staccionata, un qualcosa verso il quale guidare il suo cavallo prima di partire alla ricerca della fonte di quel pianto. La staccionata di una casa li vicino è adattissima all'uso che il ragazzo intende farne, e difatti il ragazzo si dirige verso di questa e vi assicura il suo destriero per le briglie, prima di tornare alla sua ricerca. La voce rimbomba in quel silenzio innaturale, e forse proprio questo lo porta a pensare che il bambino o la bambina debba essere in un luogo libero, ampio, che possa creare un riverbero ed un eco tale. La piazza, ovvio. Il giovane con passo celere muove il suo incedere verso di questa, subito portando gli occhi a spaziare per tutta quanta l'estensione dello “spiazzo” quando la raggiunge. Si spera che non sia troppo difficile trovare, con lo sguardo, ciò che cerca.

23:48 Meridom [.:Piazza Principale:.] { I suoi sensi gli vengono in aiuto e così ecco che sorridendo semplicemente volta il capo verso il centro della piazza. Silenzioso alla fin fine dicede di tentare l'approccio diretto, dirigendosi verso il centro della piazza. Giunto all'in circa al limitare della piazza, tenterebbe di sondare il luogo con i propri sensi tentando di capire se sono soli, se vi sono altre persone o rumori sospetti. Silenzioso dunque permarrebbe mentre continuerebbe a sondare la piazza per poi infine giungere a circa 6-7 metri circa dalla fonte del pianto. Interrompendo il suo controllo di guardia studierebbe la figura di fronte a se. Le smeraldine nella notte [ SENSI SVILUPPATI ] dovrebbero vedere chiaramente la figura del piccolo essere umano e semplicemente schiarendosi la gola con un sano colpo di cosse tenendo sempre la manca sull'elsa dello spadone proferisce. } Cos'hai perso di preciso? La tua mamma? {Chiede interrogativo ora dedicandosi al momento solo a lui, sebbene di tanto in tanto annusi --->
23:48 Meridom [.:Piazza Principale:.] [SENSI SVILUPPATI] l'aria alla ricerca continua di altre fonti di profumo.}

E infatti ad entrambi, che ora sembrano sbucare all'imbocco di due vie, l'una accanto all'altra, lungo il perimetro circolare della piazza. Lì all'esatto centro sta una figura di bambina ripiegata su sé stessa. La potranno vedere entrambi, e potranno vedersi a vicenda. Nessuno dei due è solo. Mai quanto potrebbe esserlo quella bambina. Bambina che ora, portandosi le mani al viso ricoperto da capelli lunghi e neri ricadenti sino a terra e vestita di una logora e lercia vestina bianca, va urlando di disperazione. La piccola esile figura di bambina si accorge ora, grazie allo sferragliare dell'armatura di Uriel e alla favella di Meridom, di non essere sola. Ed ecco che preme sulle manine piccole e fragili e inizierebbe a correre verso di loro, non scegliendo però nessuno dei due. Una bisaccia sbatte lenta al suo fianco mentre le corte gambe piene di graffi van portandola all'esatta metà della distanza totale di sei metri che distanzia le due figure maschili. E a quella tenue luce >>
>>gettata dalle fiaccole perimetrali della piazza il suo visino bianco e bagnato potrà essere illuminato e visibile. Grandi occhi azzurri campeggiano in un volto di bambina. Ma non risponde ancora alla domanda: le piccole mani andranno a cercare qualcosa nella borsa, con un rumore di rimestio. E sembrerebbe averla trovata. Infatti il rumore cessa e nelle piccole mani, che andrà a tendere innanzi a sé si ergerà un calice d'oro ingemmato, ed ella lo leva alto verso il cielo in silenzio. Ancora singhiozzando. Ma passa solo qualche istante che su quel viso di bambina scenda la pacatezza immortale di una dea e che da quei due occhi fissi due grosse lacrime di sangue vadano a scendere, simmetriche lungo il visino levigato. [GDR PLAY}

00:04 Uriel [Strada principale -> Piazza] Una bambina, ecco chi è che sta piangendo ricercando la madre. Uriel si accorge anche di un altro presente, che come lui sta giungendo in aiuto della piccola. Ne sente il dire <Se la infante sta chiamando la madre, messere, non trova che sia abbastanza chiara la situazione senza dover porre ulteriori domande che servirebbero solo ad evidenziare l'ovvio?> Esordisce ora Uriel con tono fermo, mescolino, basso, verso Meridom, prima di avanzare verso la bambina per fermarsi ad un paio di metri da questa e, inginocchiandosi, abbassare il cappuccio del manto, rivelando un volto dai tratti decisi ma morbidi al contempo, senz'altro avvenenti, e dalla pelle lisca e diafana. Il volto non presenta quasi imperfezioni e la barba, vista la cura con cui il ragazzo tende a rasarsela ogni giorno, sembra quasi impossibile che possa crescervi sopra. La faccia è rilassata e i capelli, neri come l'ebano, vanno ad incorniciarlo. Come se non bastasse, gli occhi, che ora vanno a guardare la piccola, sono >>>
00:05 Uriel [Strada principale -> Piazza] >>> due gemme smeraldine di rara bellezza. <Ciao piccolina.> Esordisce verso di questa, sorridendole affabile, come a cerca di accattivarsene la simpatia. La osserva prendere qualcosa dalla bisaccia che questa reca con se, e quando questa ne trae un calice dorato il ragazzo rimane colpito. Che ci fa una bambina così emaciata e sporca con un calice di tale valore. Ma non ha molto tempo per rimuginare su quel suo pensiero, visto che la bambina comincia a piangere sangue. <Che Talos mi fulmini!> Esclama sconvolto da quella vista, prima di riprendere il controllo di se e raggiungere la piccola, cercando nella sua, di bisaccia, un fazzoletto per asciugarne le lacrime di sangue, incurante dei pericoli che potrebbero celarsi in quello strano avvenimento.

00:08 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Silenzioso volta il capo verso il mercenario, posandovi per un attimo le smeraldine. Ascolta le sue parole e mugugna appena andando a guardare la bambino. La figura dell'umano gli risulta per lo più chiara, oltremodo inutile al momento, e semplicemente attende risposta quand'ecco che la bambina pare sorprendere tutto. Inizia a correre verso entrambi e già questo non è normale. Meridom non ha nulla da temere da una bambina, ma in effetti non si è posto il problema del profumo. E' stato disattento. Meridom si irrigidisce un attimo e immediatamente al cambio repentino sgrana gli occhi. } Maledetto cavaliere! Te e la tua lingua porta sfiga! { Asserisce appena mentre semplicemente decide o tenterebbe di agire. Le gambe del mannaro si fletterebbero il più velocemente possibile. [ Agilità 1 ] Fatto ciò ecco che semplicemente andrebbe a compiere un balzo con tutta la forza nelle gambe, tenendo il petto sempre rivolto verso la bambina ma inclinato verso terra, e sempre con la testa fissa --->

00:11 Meridom [.:Piazza Principale:.] a studiare i movimenti della ragazzina ( ignaro che sia una dea ) andando ad annusare o a tentare di annusare il suo profumo [ SENSI SVILUPPATI ]. Se il risultato fosse andato a buon fine, semplicemente il mannaro dovrebbe ritrovarsi leggemrnete più lontano e con la manca pronta a sfilare l'arma, ritrovandosi con le gambe flesse e il petto ancora un po proteso in avanti. Non estrae l'arma, in fondo non ha ancora dato segni d'ostilità, sebbene il cambio non dia molti buoni auspici. Se fosse stato in grado andrebbe a proferire verso l'umano. } Occhio alle Sue Mosse! { Proferisce appena mantenendo fisse le smeraldine sulla bambina tentando di studiare nel frattempo il calice. [ SENSI SVILUPPATI ] }

[attendere responso]
§Uriel e Meridom sembrano in disaccordo su qualcosa. Probabilmente sulla reazione da avere. Infatti il cavaliere si appresta alla figura cercando un fazzoletto per asciugare quelle lacrime. E mentre il Mannaro forse ha visto giusto come poche altre volte nella sua vita...La piccola e rosea bocca di bambina andrà muovendosi così che la favella che vi uscirà sarà di toni spettrali e demoniaci, deformati. Una voce che sa di donna, e uomo al contempo. [Vi porterò con me...] Solo questo. E dopo quel presagio tutto il mondo sembra vacillare. Le fiaccole in ordine consecutivo andranno spegnendosi una ad una, sino a che la piazza calerà nel buio, all'improvviso. E da lì inizierà la distorsione temporale che segnerà l'inizio. Tutta la terra sembra tremare sotto i loro piedi, sotto quella piccola e logora figura di bambina che permane pacata sotto quella terra che sussulta e trema, squarciandosi. Il tetto della notte sembra abbassarsi sempre di più, le stelle spegnersi come se una bocca>>
>>immortale vi avesse soffiato sopra. E i due sentiranno un senso di oppressione, e inizieranno ad avvertire l'aria sempre più rarefatta. Le loro movenze in pochi istanti si faranno sempre più pesanti, come assonnate. I bordi della piazza intanto sembrano ritrarsi, palpitando di luci iridescenti e inquietanti. [GDR PLAY] PS. Che tenero il master phage *_____*

00:25 Uriel [Strada principale -> Piazza] Trovato il fazzoletto nella sua bisaccia, Uriel andrebbe a cercare di asciugare il sangue dagli occhi della bambina, prima di sentire il dire del mannaro <Messere moderi i termini e porti rispetto, siamo davanti ad un bambina!> Comincia per poi, al secondo, aggiungere <Suvvia, è una bambina, dovrei tenere d'occhio le mosse di questa piccola?> Asserisce quasi divertito dal modo di fare del mannaro, girandosi per guardarlo, prima di tornare sulla bambina. Il volto tranquillo diventa cinereo sentendo il dire della bambina, quella voce indemoniata. <Porca Mara!> Bestemmia, riferendosi sempre però al pantheon del continente di Tamriel, dal quale lui proviene. Subiti prova ad alzarsi, cercando di allontanarsi almeno tre o quattro metri da quella bambina tremenda, mentre la terra trema sotto i suoi piedi. Qualora ci riuscisse, nel momento in cui sopraggiungerebbe la rarefazione dell'aria cadrebbe in ginocchio a terra, tenendosi la gola, cercando di respirare più a fondo che può, per >>>
00:26 Uriel [Piazza] >>> prevenire problematiche dettate dalla mancanza di ossigeno. Non si accorge di cosa sta accadendo intorno a lui...

00:26 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Non riesce nemmeno a muoversi che maledettamente tutto precipita e per di più a causa di una bambina dal sesso alquanto dubbio. Non riesce ad arretrare mentre tutto crolla e le parole della bambina non fanno proprio pensare a nulla di buono. Il mannaro si accascierebbe dunque sul terreno senza poter reagire. } No... Non Ora! Devo cercare.... { Ringhia appena ora mentre scagliando le smeraldine o almeno, tentando si seguire ancora le movenze della bambina sebbene tutto stia crollando s'imporrebbe di mantenersi concentrato. [ Volontà Ferrea - Resistenza + 1 ]. Dunque tenterebbe un semplice scatto da quella posizione da terra. Le gambe flesse andrebbero a stendersi, incontrando la resistenza del terreno tentando così di scagliare il corpo del mannaro con le mani bendate protese in avanti di fermare la dea così da impedirne il volere, ma pare quasi impossibile ma non può arrendersi. Tentare è sempre una soluzione che ogni guerriero apprezza.

attendere responso
Uriel si accorge del suo errore di valutazione. Motivo per cui riesce ad allontanarsi dalla figura di quella dea bambina che incarna la distruzione e il silenzio. Infatti mentre Uriel cade a terra, boccheggiando e portandosi le mani alla gola, Meridom tenta il disperato tentativo. Ma è contro una Dea che egli cerca di ingannare. Motivo per cui subito gli occhi di azzurro glaciale di lei saettano nella sua direzione...E nonostante la sua forza, la sua velocità...la sua natura...Gli occhi di ghiaccio di lei sembrano schiacciarlo, e il mannaro avvertirà come una grossa mano che pesa sulla sua schiena e lo schiaccia al terreno. E intanto gli mancherà l'aria. Così mentre quel mondo sembra distorcersi e sfumare, entrambi potranno rendersi conto che le loro percezioni vanno pericolosamente indebolendosi...Tutti i rumori che prima la notte portava con sé, il rumore di uccelli notturni, il rumore delle case che si assestano, persino le loro voci, sembrano perdersi in un nulla d'oblio. >>
>>e mentre si renderanno conto che il mondo stesso, coi suoi rumori, pare rabbuiendosi, restringendosi, sempre di più loro sentiranno sempre meno venire il senso del tatto, al punto da fativare ad avvertire il lieve tremito della terra sotto di loro, la loro stessa pelle. E potranno accorgersi che quella piccola dea, che ora innalza di più il calice ingemmato inizia a brillare di una bianca splendida luce, come se avesse ingoiato la luna, e nero sangue inizia a traboccare in caldi fiotti da quel calice, come vino, lungo le piccole braccia immacolate, e che lei stessa sembra essere il fulcro, il centro ultimo del restringersi di quel mondo sinora conosciuto...Brancoleranno quindi entrambi senza percezione per qualche secondo...Solo la figura di lei ora risplende fulgida. [GDR PLAY}

00:50 Uriel [Piazza] Non ha idea di che diavolo stia succedendo, respira malissimo, è a terra e non ha le energie nemmeno per strisciare. Ma non finisce li, cala il silenzio più completo, ed Uriel non riesce a mantenere la posizione inginocchiata che stava mantenendo, crollando a terra, accorgendosi che però non sente nulla, tanto il suo senso del tatto e irretito. La osserva cominciare a risplendere, e dal calice sgorgare sangue <Daedra...> Asserisce, indicando la piccola come Namira, una dei dodici principi daedra, una sorta di dea demoniaca nel pantheon di Tamriel. Vorrebbe alzarsi in piedi, invocare Talos, il Dio Dragonborn, e colpirla con le sue spade, ma la sua percezione di se e del resto cominci a a scemare...finchè non arriva a non percepire più nulla tranne il suo ego. Uriel ora è privo ormai di tutti i sensi, ma vigile.
00:53 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Fa per scagliarsi ma il dei lei sguardo lo trafigge. Celesti, glaciali. Le smeraldine tremano col suo contatto e il corpo crolla incredibilmente a terra quasi senza forze, mentre tenta inutilmente e disperatamente di sovrastare il peso. } NON.... ORA! { Impreca appena ripensando al suo motivo ma ecco che semplicemente alla fine il suo udito inizia a fare cilecca. Non sente più niente, e la vista, già di per se annebbiata, va ad essere esplicitamente scagliata contro il candore della pelle della bambina, l'unica cosa vera in quel buio. Ora risplende pure. Non sente più nulla. Non sente la terra, non percepisce la forza di spinta del proprio corpo. Non percepisce più niente e solo nel buio, non vede nemmeno più niente. Non sente, non vede, non ode ma solo una luce vi è. Silenzioso tenta di tranquillizzarsi riprendendo fiato con forza e decidendo di provare a parlare, sperando di riuscirci. } CHI SEI? { Non ha concecazione della propria voce, urla, o tenterebbe di urlare.}

[Tu mortale non hai nessun diritto di chiedermi chi sono!]urla quella bambina, sospesa sopra di loro con quella voce demoniaca. Brilla, brilla sempre id più come la luna piena...Ma ecco che improvviso cala il buio. E sebbene in quel buio totale i due riprenderanno le proprie percezioni in maniera graduale. E lento il mondo sembra palpitare nuovamente di nuova luce...Sembra rinascere e la vista dei due rinvenire...Ma con qualcosa di errato. Infatti potranno accorgersi che non è più la piazza di Gules quella dove sono, non è notte, e quella bambina non c'è più. Lo spazio che si apre attorno a loro è uno spazio aperto, apparentemente infinito. E sono seduti su erba di colore blu, con piante a forma di serpi colanti sostanza nera, non meglio identificata...Il cielo è di un fosco e opprimente rosso cupo...e le nuvole di un brillante color topazio...Il fiume che scorre a sette metri da loro, e dell'ampiezza di corso di circa tre metri è di un denso color pece. E tetra, lontana, mentre>>
>>loro inizieranno a capacitarsi di ciò che hanno attorno la voce della bambina, ora non più tetra ma tornata normale...si udirebbe provenire da tutte le direzioni e nessuna. Una risata cristallina, come di voce fuori campo...[Benvenuti nel mio piano mentale!] dice ridendo isterica. [GDR PLAY}

01:13 Uriel [Piazza] Recupera piano piano l'udito, la vista, il tatto. Scuote la testa, mettendosi a sedere, accorgendosi che, ora, il livello di ossigeno nell'aria è tornato il solito. Osserva l'erba blu su cui siede, i fiori che la tappezzano, che secernono una sostanza nera che non sa, e nemmeno gli interessa sapere, cosa sia. Si rialza in piedi, barcollando, e si osserva intorno spaesato. Li ci sono solo lui e Meridom <Tutto a posto?> Domanda a quest'ultimo, osservandolo, prima che una voce isterica gli annunci dove sono. <Mh, piano mentale? E cosa sarebbe?> Domanda, con una vena di stizza che comincia percorrere la sua voce, al momento ancora tranquilla.
01:13 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Ed ecco che s'incavola pure la divinita dalla dubbia sessualità. Il mannaro ascolta quelle parole pieno di furia, mentre l'istinto di bagnarsi le zanne con il suo sangue cresce. Silenzioso e calmo alla fine nota che tutto riprende pian piano a rinascere sotto una nuova luce. Le smeraldine guardano sbalordite il terreno e l'erba blu. Alla vista ecco che ambo le braccia fanno leva per far si che il corpo torni in posizione eretta, o almeno tentano andando infine semplicemente ad aiutarsi con le leve superiori e flettendo le gambe. Silenzioso permane e di riflesso la manca fa allo spadone, tentando di concepire se almeno fosse rimasto armato in quell'incubo. La voce della bambina risuona attorno a lui e guardando l'alrtoproferisce. } Ok... Se sapete qualcosa ditelo ora, dato che io non mi raccapezzo { Proferisce appena andando semplicemente ora ad aguzzare la vista e ad annusare con forza attorno a se l'aere tetando di captare qualcosa [ SENSI SVILUPPATI ]. Non risponde nemmeno ---->
01:15 Meridom [.:Piazza Principale:.] Alle domande dell'umano, fin troppo ovvie le risposta ma ascoltando la sua seconda domanda proferisce. } Siamo in una sua proiezione mentale di un territorio a lei congeniale... per quando possa saperne { Proferisce facendo spallucce infine per poi semplicemente guardarsi intorno e proferisce. } In ogni caso... Se siamo qui c'è un motivo! Possiamo conoscerlo? { CHiede ora mantenendo salda la propria voce e il proprio tono.}

Ed ecco che tutto sembra chiaro e inquietantemente naturale in quel mondo. La proiezione mentale, come quella voce l'ha chiamata. Isterica risuona nuovamente la risata. [Ma per il mio divertimento siete qui! Ovvio! Due creature così diverse...Diverse le vostre strade...Eppure in mano mia...MIAAA!]urlerebbe di folle gioia quella bambina. Nell'aria Meridom potrà captare un odore dolciastro e permeante, molto intenso al punto da poter risultare quasi fastidioso...E il suono che si percepisce in lontananza...Appaiono tra i fiori neri mentre i due si rimettono in piedi e cercando di raccapezzarsi, piccole creature della dimensione di un pollice. Alate emettono un suono acuto e fastidioso ogniqualvolta sbattono le ali. [Siamo i figli del piano mentaleeee! Cosa c'è cosa c'è cosa c'è nella tua testa?] chiede uno di loro che prende a svolazzare in maniera fastidiosa attorno a meridom...Ma mentre questo sarebbe forse alle prese con la creaturina...Potranno accorgersi che un canto si leva >>
>>dal profondo del fiume, un canto splendido e continuo...alternato a quei fastidiosi rumorini metallici di ali. [GDR PLAY}

01:29 Uriel [???] <Se sapessi qualcosa, lo direi subito. Mi smebra tanto di essere finito in un piano parallelo, tipo l'oblivion. Questa dea mi da tanto l'idea di essere Namira, principessa Daedra della depravazione...ma ho saputo che su queste terre dominano altri dei rispetto a quella da cui io provengo, quindi ciò che dico potrebbe essere tanto giusto quanto falso.> Spiega al mannaro Uriel, prima di sentire a sua volta il ragazzo, e memorizzare cosa, almeno secondo quest'ultimo, sia un piano mentale. Sente la spiegazione della bambina e digrigna id enti <E per andarcene? Che bisogna fare?> Chiede alla voce, sapendo che probabilmente risponderò che loro sono condannati a rimanere li. Non si cura della bestiolina che svolazza attorno al mannaro, tutt'al più si accorge del canto che proviene dal fiume, e verso di questo si avvia con passo celere, in silenzio, facendo cenno a Meridon di seguirlo.
01:31 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Ascolta le parole della bambina e semplicemente tace. Silenzioso permane concentrandosi e cercando di mantenere salda la propria fermezza mentale. [ Volontà Ferrea ] . } Cerchiamo di mantenere il controllo. Sta cercando di farci impazzire.{ Ma ecco che un canto si leva nell'aria e allo stesso tempo un odore dolciastro. Si pone silenzioso e così TENTEREBBE di cogliere la fonte di quel profumo. Cos'è? Da dove viene? Riesce a coglierne l'essenza? Tentativi su tentativi ma vale provare. Ecco che infine una creaturina inizia a fargli domande. } Nella mia testa c'è ciò che c'è nella tua {Asserisce andando infine ad ignorarlo [Volontà Ferrrea] per poi rivolgersi a Uriel. } C'è uno strano odore nell'aria. Dammi tempo per capirne la fonte. { Asserisce continuando ad annusare ma non fa in tempo a voltarsi che Uriel segue subito il canto. Il Mannaro tenterebbe di bloccarlo con la destrosa, semplicemente andando ad allungare il braccio --->
01:32 Meridom [.:Piazza Principale:.] E bloccandolo proferisce. } Come c'ha attirati sottoforma di bambina, può farlo anche con un canto! Cautela prima di muoverci { Asserisce, se fosse riuscito a bloccare ovviamente l'umano [ Agilità 1 - Potenza 2 - Forza 2 ].}

01:57 Uriel [???] Sente la mano sulla spalla e ascolta il dire del mannaro. <Vero, cuatela. Ma è altrettanto vero che dobbiamo uscire da qui, ed io sono pronto a estinguere la fauna e la flora di questo posto pur di farlo. Forse il canto che proviene da li è una trappola, ma allo stesso tempo potrebbe, invece, portarci da qualcuno, imprigionato come noi, che potrebbe aiutarci a fuggire.> Asserisce in risposta al mannaro, prima di domandare <Odore, che odore?> Annusa anche lui l'aria ma non sente niente. Poi osserva il fiume da cui escono delle donne...con il viso putrefatto <Per la barba del Dovahkiin!> Esclama disgustato, scoprendo la vita e le due spade alla cintura di questa. Porta le mani sulle else delle sue spade, destra sulla spada al fianco sinistro e mancina su quella al fianco destro, ma questo prima che la voce gli ingiunga di giocare. Tre calici ed una piccola sfera rossa appaiono. Il gioco delle tre carte, solo fatte con tre calici ed un pallina. Cerca di seguire con attenzione e >>>
01:58 Uriel [???] >>> concentrazione il calice centrale. Alla fine, quando i calici si fermeranno, indicherà il calice di destra. <Qui!> Esclama.

02:01 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Ascolta le sue parole e inarcando un sopracciglio ecco che va a indicare il fiume. } Smettila di parlare... Riesci a distruggere ogni cosa positiva... { Asserisce appena per poi semplicemente continuare ad annusare TENTANDO di percepire nuovamente la fonte dell'odore. [ SENSI SVILUPPATI ] . Ha già un'idea ma non vuole al momento dare affermazioni affrettate, e a proposito di ciò ecco il fantastico gioco delle tre carte, in versione calice. Meridom mugugna appena. } Fantastico... La fortuna è l'unica cosa che non reggo! { Asserisce appena nonlasciandosi nemmeno impressionare dalla rapidità con cui l'umano decide di lanciarsi nel gioco. L'Umano sceglie quello centrale e il mannaro sebbene dubbioso proferisce. } Io dico quello a destra, alla mia destra. { Asserisce indicando con la destrosa bendata, sebbene la voglia di indicare lo stesso calice era forte.}

La vocetta isterica inizia a ridere in maniera così disumana che sembra quasi un latrato. [Ahahahah!] le donne si immobilizzano, i rumori si fossilizzano improvvisi. Tutto sembra immobilizzarsi. L'umano sceglie il calice al centro e il mannaro il calice a destra. Ed ecco che tutti e tre i calici andranno rovesciandosi. L'umano ha avuto molta più fortuna. La pallina cade fuori dal suo calice rimbalzando per terra. [aahhaah! l'umano vince! l'umano vince! Tu uscirai indenne....]dice divertita, con delicatezza quasi materna, improvvisa. Gli orli di quel mondo inizieranno a palpitare ritraendosi sempre più. Fulgido è il lampo di luce bianca. E dopo qualche istante di completa cecità i due potranno rendersi conto di essere nuovamente nella piazza di Gules. Uriel è indenne. la fortuna gli ha arriso. Ma il Mannaro si trova senza voce. Se proverà a parlare non uscirà una sola sillaba dalle sue labbra. In sottofondo l'unico ricordo di quella realtà sfumata è una risata che sparisce, >>
>>in lontananza, sfumando. [END GDR. Aspetto chiusure. Meridom muto per quattro role]

La vocetta isterica inizia a ridere in maniera così disumana che sembra quasi un latrato. [Ahahahah!] le donne si immobilizzano, i rumori si fossilizzano improvvisi. Tutto sembra immobilizzarsi. L'umano sceglie il calice al centro e il mannaro il calice a destra. Ed ecco che tutti e tre i calici andranno rovesciandosi. L'umano ha avuto molta più fortuna. La pallina cade fuori dal suo calice rimbalzando per terra. [aahhaah! l'umano vince! l'umano vince! Tu uscirai indenne....]dice divertita, con delicatezza quasi materna, improvvisa. Gli orli di quel mondo inizieranno a palpitare ritraendosi sempre più. Fulgido è il lampo di luce bianca. E dopo qualche istante di completa cecità i due potranno rendersi conto di essere nuovamente nella piazza di Gules. Uriel è indenne. la fortuna gli ha arriso. Ma il Mannaro si trova senza voce. Se proverà a parlare non uscirà una sola sillaba dalle sue labbra. In sottofondo l'unico ricordo di quella realtà sfumata è una risata che sparisce, >>
>>in lontananza, sfumando. [END GDR. Aspetto chiusure. Meridom muto per quattro role]

02:17 Meridom [.:Piazza Principale:.] { Ecco che il tutto scema tornando infine alla piazza. Volta il capo intorno a se notando con le smeraldine l'umano e l'ambiente circostante e semplicemente andando a guardare l'umano andrebbe a tentare di ringraziarlo, ma ecco che la voce gli è sparita. SI ferma un secondo l'albino che da sotto il cappuccio si tocca la gola. Sbuffa con forza ora scrollando il capo, mentre andando semplicemente a guardare l'umano andrebbe ad eseguire verso di questo un semplice gesto di ringraziamento per le sue disavventure e porta sfortuna: un dito medio bendato della leva superiore destra, e questo avviene proprio mentre il mannaro, tra un ringhio muto e un altro si allontana, apprezzando ben poco lo scherzetto della bambina dalla dubbia sessualità, decidendo semplicemente di non provare nemmeno a chiedere aiuto a tale stupida e porta sfortuna creatura umana. SI allontana ora, semplicemente decidendo di allontanarsi del luogo fino alla sua destinazione.}{EXIT}

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